Qual è ad oggi la minaccia maggiore per Bitcoin?

Questo articolo è nato dal tenore dei commenti che vedo sparsi in giro nei blog, nei video su Youtube, un po' ovunque. Spero quindi di fare un poco di chiarezza e di aiutare qualcuno a comprendere quale sia la più grande minaccia, sebbene non sia forse il termine più corretto, che Bitcoin si trova a fronteggiare.

Qualche giorno addietro ragionavo sui messaggi di un amico, pronto in ogni momento a canzonare me e la mia "fede" in Bitcoin. Forse anche un po' godendo di questo momento di profondo down, essendosi rifiutato di metterci anche solo 50 Euro anni addietro, ma rammaricandosi del fatto che più di tanto io non mi curi del prezzo.

Devo dire di prendere seriamente in considerazione ogni appunto ed ogni dubbio da lui sollevato, se non altro per onestà intellettuale, per poter riuscire a dormire la notte fermo nella convinzione che gli ideali che ripongo in Bitcoin siano giusti e giustamente riposti. Ebbene, nessun quesito da lui sottopostomi mai è riuscito a far vacillare la mia fede.
E comunque spesso me lo chiedo anche da solo: cosa potrebbe mai considerarsi una minaccia di considerevoli proporzioni per Bitcoin? Un totale breakdown governativo (decisamente poco probabile) che costringerebbe a passare via Tor o reti analoghe? Un conflitto di proporzioni talmente rilevanti da fermare per anni il progresso tecnologico (fermo restando che a quel punto la valenza di Bitcoin si ridimensionerebbe, e in che modo sarebbe tutto da dimostrare).
Riesco a darmi solo una risposta: che la gente perda interesse in Bitcoin.
Questo potrebbe avvenire principalmente per due fattori.

1. Il mondo diventa improvvisamente un paradiso di equità, le monete non vengono più arbitrariamente inflazionate, non ci sono più economie prone al collasso, le banche non creano più moneta eccetera eccetera.
2. Salta fuori dal cilindro una moneta che è migliore di Bitcoin sotto ogni aspetto.
   Se mi sento di escludere la prima a priori, mi sento di escludere ragionevolmente anche la seconda, almeno per diversi anni.
   Non è mia intenzione, in questo articolo, spiegarne il motivo, ma possiamo sintetizzare dicendo che qualsiasi vera miglioria presente in una altcoin basata su blockchain può essere adottata con un semplice copia e incolla da Bitcoin. Il problema risiede nel fatto che le millantate migliorie riguardo a velocità, scalabilità, sicurezza e privacy spesso si riconducano ad essere semplici varianti del protocollo originale che di fatto mostrano il fianco a problematiche di sicurezza non trascurabili. Verge anyone? E mi stupisco che nessuno se la sia presa ancora con Tron.
   Poi ci sono quelle altcoin che testano seriamente modifiche che valgono la pena di essere prese in considerazione, per fare un esempio eclatante, Litecoin con SegWit.
   Ebbene, abbiamo citato scaling e SegWit, ed è proprio qui il nocciolo della questione.
   Bitcoin ad oggi funziona, per quello che è chiamato a fare. Basta andare indietro di poco più di un anno per scontrarsi con quello che, ad oggi, rappresenta uno dei più grandi limiti, se non il più grande, di Bitcoin: la scalabilità.
   E' vero che si procede a grandi passi verso uno, e un domani più layer off chain, ed è anche vero che agli appassionati questa storia dovrebbe essere nota, trita e ritrita e portare perfino a noia.
   Partiamo dal fulcro del discorso scalabilità.
   
   Bitcoin, al netto di SegWit potrebbe processare un massimo teorico di 7 transazioni al secondo. Questo ovviamente assunto che ogni blocco sia pieno. Circuiti come Visa e Mastercard possono sostenere dei picchi di circa 30/40 mila transazioni al secondo. Attenzione, non voglio dire implicitamente che se Bitcoin non aggirasse questa limitazione non avrebbe un'utilità o non potrebbe aumentare, anche considerevolmente di prezzo.
   Voglio solo rimarcare che mancherebbe l'obiettivo per il quale è stato creato, e per rendersi conto di questo basta mettersi davanti al whitepaper e leggerne le prime righe. Perché diventi la moneta dell'Internet, deve scalare.
   L'approccio preso dalla comunità ha portato poi alla nascita di Bitcoin Cash, al definitivo distacco dei big blockers che hanno preso una strada propria.
   Da notare che segwit, non ha solamente avuto la funzione di liberare spazio all'interno del blocco, ma anche quella di risolvere il problema della malleability e quindi di lastricare la strada per Lightning Network.
   Ma perché questa divisione? Ricordo che abbracciai euforicamente l'avvento di SegWit, ed ancora più emozionato ero per la parte finale dell'agreement che sarebbe dovuto culminare con SegWit 2X...che non si fece mai.
   Inizialmente sembrava esserci un fronte compatto, più dell’85% dei blocchi riportava la sigla “NYA”, quindi l'hash power era a favore. Quello che accadde poi è per me ancora francamente motivo di perplessità, mi è sembrato un arroccarsi su strette posizioni ideologico politiche. Forse la comunità non voleva creare un precedente con l'aumento del blocco?
   
   L'avversità verso l'aumento della dimensione del blocco risiede in diversi fattori. Un full node è quello che rappresenta uno dei punti cardini della rete, spedisce le transazioni ai miners, serve affinché i light node possano interrogare la blockchain, decentralizzano il sistema e lo rendono più sicuro. In linea concettuale, aumentare la capacità del blocco significa aumentare la richiesta di potenza computazionale, di storage e di performance di rete. Secondo molti, un full node deve poter essere fatto girare da un sistema con qualche anno sulle spalle, con una rete non troppo performante. e con capacità di storage non eclatanti. Un costante aumento dei blocchi aumenterebbe esponenzialmente le risorse richieste comportando un inevitabile accentramento della rete, e questo è un male. Trovo che SegWit 2X avrebbe potuto portare un po' di ossigeno in un momento di congestione analogo a quello di fine 2017, ma sarebbe stato anche una soluzione temporanea e di comodo. Forse però, a quel punto un sistema off chain sarà già pratico e viabile visti i balzi in avanti compiuti da LN.
   Ad oggi comunque, si stima che SegWit a totale adozione possa portare un beneficio analogo ad un blocksize di 2mb.
   Quindi in soldoni che si pone di fare Lightning Network?
   Per questo ci vorrà un nuovo articolo di approfondimento, ma sostanzialmente si potranno effettuare transazioni veloci che verranno scritte in catena solo in un secondo momento. Un concetto di base non dissimile dal batching che fanno gli exchange, ma tecnicamente molto molto complesso.
   Tra le varie soluzioni di scaling offchain LN sembra quella destinata a concretizzarsi, con molti volontari dediti ad aprire nodi e canali, mettendo a rischio anche i propri, preziosi, Btc.
   Due annotazioni finali: i miners hanno impiegato molto ad abbracciare SegWit poiché vengono retribuiti per byte, non troppo conveniente per loro che nello stesso spazio ci siano più transazioni.
   Sebbene l'aumento del blocco non sia una soluzione percorribile per velocizzare le transazioni in Btc, è verosimile pensare che comunque in futuro esso venga aumentato, affiancato probabilmente anche ad un timing diverso nella generazione dei blocchi.
   Per transazioni considerevoli, che necessitano di una sicurezza maggiore o che semplicemente hanno tempistiche diluite, si lavorerà direttamente sulla blockchain.

Spero che questo articolo possa esservi d'aiuto,

alla prossima!