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RE: PERCHÉ?

in #writing7 years ago (edited)

Urca !!

”What events in your life made you write this?”, chiede in un commento @marymik23...

E Carlo @miti, dalla sua, commenta invece ”Io credo che tu abbia toccato dei temi quanto mai attuali...”

La mia impressione è che il titolo sia un pretesto e che dopo i primi due paragrafi, che ci si agganciano, tu finisca per parlare d’altro.

...è che tu non stia parlando d’altro ...per fare teoria, ma che tu stia parlando di qualcosa. ...e che avessi urgenza di farlo...

Qualcosa che è accaduto, che sta accadendo, che ti ha colpito. Forse amareggiato...

Che tu voglia dare dei suggerimenti. Che tu ti chieda (e chieda) se non sarebbe più semplice è meglio adottare le linee di comportamento che suggerisci...

Ma, tranne chi ho citato, nei cui commenti mi sembra di cogliere, anche se in modo meno esplicito, la mia stessa interpretazione, negli altri commenti viene apprezzato l’aspetto teorico del tuo ragionamento. E potrebbe, più semplicemente, essere questo lo spirito che ti ha spinto a scriverlo.

Già... spesso, nelle cose che uno legge, finisce per cercare (e trovare) cose che sono nella sua testa e non in quella di chi le ha scritte...

Già... in effetti potrebbe, semplicemente, essere così...

Sort:  

Caro @marcodobrovich, intanto ti ringrazio per aver letto. Ti rispondo qui in maniera molto sintetica perché lo farò in maniera più completa a brevissimo in un post. Ci tenevo a puntualizzare un paio di cose per preparare la mia risposta:

  • il titolo è stato sì il pretesto di parlare di concetti generali che poi non fanno altro che essere contestualizzati in situazioni concrete del nostro "piccolo"

  • in realtà il mio essere amareggiato va ricondotto a ormai qualche mese fa, quando la percezione del non essere considerato era già chiara

  • ciò che mi ha spinto a riflettere e a mettere per iscritto i miei pensieri arrivano solo dalla mia testa, da ciò che ho provato in prima persona non da condizionamenti esterni. Tutto ciò che riguarda l'esterno non ha fatto altro che avvalorare ciò che io avevo già appurato

  • non a caso la tendenza è visibile, basta vedere sotto questi tipi di post, il non interagire da parte di molti, l'evitare persone che forse potrebbero essere valide per apportare miglioramenti; ma se appunto la tendenza è questa è solo perché non esiste volontà di migliorarsi

  • è come cercare di ristrutturare qualcosa, di avere idee chiare e applicabili ma di non avere il nulla osta per procedere, forse perché non basterebbe ristrutturare ma sarebbe necessario attuare modifiche alle fondamenta e la volontà è quella di preservare invece di evolvere.

Grazie ancora Marco, sarò ancora più completo nel prossimo post.

Grazie a te, Mario.
...avevo capito... 😉

Già... spesso, nelle cose che uno legge, finisce per cercare (e trovare) cose che sono nella sua testa e non in quella di chi le ha scritte...

Ciao Marco, non pensi di poter essere vittima dello stesso comportamento che "stigmatizzi"?
Perché stai interpretando anche tu sia il pensiero dell'autore, che il mio 😉

Era esattamente quello che volevo dire: io ci leggo quello che cercavo. E, per essere più espliciti, ma non troppo (!) ti dico ”hai capito cosa...”

Io ci ho voluto leggere questo.

Mario voleva parlare di questo?
Tu ci hai colto questo?

Certo è che l’amico anglofono ha chiesto ”Aho... ma che t’è successo? Mica me vorrai fa’ crede che parli tanto pe’ parlà...!!” 😉

Mario è una delle persone più valide all'interno di Steemit (diciamo soprattutto tra quelle nella lingua italiana) eppure non c'è stata alcuna valorizzazione della sua persona che è rimasta piuttosto invisibile..
E' normale, assolutamente normale, arrivare a certe conclusioni.

Assolutamente si!

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