2 settembre 2014 - lago di San Pablo

in #travel7 years ago

Oggi si parte da Otavalo alle 6 di mattino con le strade bagnate dalla pioggia notturna per andare sul lago di San Pablo per poi decidere sul momento.

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Ho lasciato l’hostal per intraprendere una dura salita e la ruta del lechero formata da terra battuta con un sacco di cani che sembrava che ti dovessero attaccare. Per fortuna i più feroci stavano sul bordo del muretto della zona da vigilare. Per gli altri ci pensavano i loro padroncini che li tenevano a bada e mi dicevano che erano innocui. In quelle stradine fuori da Otavalo vedevo gente che andava a lavorare mentre le donne accompagnavano i loro figli alla fermata dell’autobus per la scuola. Molte di esse erano vestite secondo l’usanza indigena e le più vecchie trovavano difficoltà a parlare lo spagnolo perché conoscevano solo la loro lingua originaria.

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Alla fine ho raggiunto una biforcazione prendendo quella che portava al lago e che portava ad una netta discesa. Giunto sulle rive del lago mi sono diretto verso Espejo ove ho potuto fare una piccola colazione. Visto che c’erano poche speranze di trovare un posto per la notte ho deciso di raggiungere la città di Cayambe ove ho cercato un posto per liberarmi dal peso dello zaino. Questa città ai piedi del vulcano Cayambe è un comune agricolo. Mentre la città è popolata principalmente da meticci , la popolazione rurale circostante è composta principalmente da indigeni che sono coinvolte principalmente in agricoltura di sussistenza, nella produzione del latte e nell'approvvigionamento di legname.

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Essi sono discendenti del popolo Kayambi che avevano resistito agli Inca e furono sconfitti da Huayna Capac ), dopo una sanguinosa guerra di 20 anni. A quel tempo, la gente Kayambi utilizzava la Kichwa linguaggio, un dialetto della famiglia quechua. Non molto tempo dopo, nel 16 ° secolo, i primi spagnoli conquistadores arrivarono nella regione. Il loro linguaggio sopravvive in alcune delle frazioni di oggi, mentre in altri zone ha lasciato il posto alla lingua spagnola. La zona ospita numerose piantagione di fiori i cui prodotti sono destinati all’estero. Tra i prodotti alimentari locali ricordo il formaggio e biscotti de Cayambe (un biscotto friabile).
Dopo sono andato al Municipio all’ufficio della cultura ove mi hanno dato alcu ni consigli sulle cose da visitare oggi proponendomi un bel giro in un zona stupenda ( la chimba o Olmedo). Dal comune mi sono recato verso la chiesa oltrepassando il parco ove c’è un monumento per ricordare che in questa zona passa la linea immaginaria per l’equatore. Dopodomani passerò da un posto il Quitsato Sundial , una turistica meridiana , e molto probabilmente uno dei posti più precisi al mondo creato per determinare all'equatore posizione. La chiesa è carina e molto semplici sempre sullo stesso genere di quelle viste Da lì mi sono recato al Museo privato in periferia ove ho visto cose stupende sugli ussi e costumi di questo popolo. Devo dire che lo stato sa tutto perché in Ecuador è possibile legalmente gestire un museo archeologico anche se rimane il problema sull’uso che ne faranno gli eredi.
Da lì mi sono messo a girare per le varie strade e soprattutto al mercato generale con tanta gente che stava mangiando alla faccia dell’igiene.
Devo dire che l’Ecuador si divide in Province con la loro capitale, cantoni e parrocchie. Ho attraversato al provincia di Carchi, quella di Imbabura ed oggi sono finito in quella di Pinchincha con la capitale di è provincia e di stato Quito. Nel pomeriggio ho percorso una stradina che mi ha portato per molti chilometri in alta montagna raggiungendo una comunità privata mentre al lati stavano innalzando i muri dove volevano dedicarsi all’allevamento dei bovini. L’estensione delle terre era immensa ed era gestita da privati.

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