Impara ad imparare

in #technology7 years ago

In anni di progetti a basso capitale, ho avuto, per ovvie necessità, l’onere e l’opportunità di imparare da me ogni singolo aspetto del processo di produzione. Inutile dire che quando non hai forza economica, devi sopperire a tale debolezza col lavoro extra, quindi, detto banalmente, se non hai abbastanza capitale per comprarti un tavolo o una sedia, devi imparare a costruirteli da solo.

Si dice che a voler fare tutto, si finisce col non saper fare bene nulla, permettetemi di dissentire. Lo trovo un concetto così limitante per un organo così illimitato come il cervello umano, un pregiudizio che sottovaluta le potenzialità latenti del nostro genio. Immaginate di poter porre lo stesso quesito ad un illuminato poliedrico del calibro di Leonardo Da Vinci, onestamente, quale credete potesse essere la sua opinione a riguardo?

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Immagine CC0 creative commons

Tutto comincia da un’idea, ci pensi e ci ripensi finché non ti convinci, ma non sai come realizzarla e allora metti il fondoschiena sulla sedia e studi un problema per volta, poi applichi quello che hai appreso ma ti accorgi che la pratica è sempre più complessa, passi le ore a capire dove sbagli, provi tante strade finché non trovi quella che fa al caso tuo, poi studi di nuovo, poi riapplichi, passano gli anni e all’improvviso ti accorgi che sai fare tutto… e invece no. Le nuove conoscenze ti hanno aperto un’infinità di porte che affacciano su altrettanti mondi, inesorabilmente raggiungi, e col tempo rafforzi, la consapevolezza che più sai, più scopri quanto è infinita la tua ignoranza.

Così, tutto questo periodo passato a sbattere la testa su problemi che sembrano irrisolvibili, fino a risolverli, a commettere sempre gli stessi errori, fino a non commetterli più, ti ha lasciato un’abilità che non ti accorgevi di acquisire implicitamente, finché non l’hai appresa, un metodo. È qualcosa che non puoi ottenere leggendo un libro, è un’impostazione mentale, un intuito.

Noti che dal momento in cui cominci a studiare un nuovo concetto, a quando ne sei sufficientemente padrone, il tempo che intercorre si è via, via ridotto in modo significativo, nozioni che un tempo avrebbero richiesto una settimana di ricerche, letture e test, adesso puoi raggiungerle nell’arco di un giorno.

A partire dalle parole chiave usate per la ricerca dei concetti base, passando per lo studio della materia stessa, attraversando l’intuizione sull’esistenza di determinati metodi e scorciatoie, arrivando al conseguimento dell’obbiettivo preposto. Ti accorgi di come questa abilità valga in ambito professionale, così come nella vita di tutti i giorni e di quanto sia in grado di darti una marcia in più, l’ignoto ti spaventa un po’ meno e la fiducia nelle tue capacità cresce.

Soprattutto in un campo in rapida ascesa come quello tecnologico, dove devi essere in grado di adattarti di continuo, dove si puoi fare sempre meglio e non si arriva mai ad un epilogo, questa abilità non solo fa la differenza, ma, molto probabilmente, fra tutte, è la più importante.

Sort:  

Ciao @dave76, mai un post in cui non mi trovo d'accordo sulla tesi di fondo mi è piaciuto così tanto.

Sono stordito, e mi ci vorrà qualche giorno per venirne a capo. Non capisco il perché di questa apparente contraddizione.

A questo punto, ti dico qualcosina sul disaccordo, per il resto aspetto momenti di chiarimento con me stesso.

Si dice che a voler fare tutto, si finisce col non saper fare bene nulla, permettetemi di dissentire.

Ecco io la penso proprio così: a voler far tutto non si impara a far nulla.

Lo trovo un concetto così limitante per un organo così illimitato come il cervello umano

Innanzitutto non penso, ad esempio, che l'intelligenza (se parliamo di intelligenza) sia opera di un organo, e poi non credo che il cervello umano - in quanto organo - abbia capacità illimitate.

un pregiudizio che sottovaluta le potenzialità latenti del nostro genio.

Io penso che un gatto stia al mondo con lo stesso genio di un uomo.

Immaginate di poter porre lo stesso quesito ad un illuminato poliedrico del calibro di Leonardo Da Vinci, onestamente, quale credete potesse essere la sua opinione a riguardo?

Un esempio che faccio io spesso per dire il contrario di quello che dici tu, Leonardo Da Vinci, certo si occupava di tante cose ma in un'epoca dove non c'era ancora la specializzazione scientifica che c'è oggi, quindi sicuramente non un esempio che oggi può essere seguito (da nessuno), Leonardo Da Vinci aveva una visione del sapere come insieme (una modalità che potremmo dire olistica) che oggi appunto non c'è più (e abbiamo perso molto con questo) proprio perché oggi si considera e si pratica il sapere come somma di tanti saperi.

Ma poi scrivi:

Tutto comincia da un’idea...

e da lì in poi mi dimentico di tutte le divergenze che ho detto sopra e rimango incantato e convinto di quello che narri...

Ciao @anedo, mi piace molto la tua risposta che mi invita a riflettere e approfondire, la tua stessa chiave di lettura è olistica.

Sai riguardo la coscienza penso che possa non essere strettamente legata ad un organo, ma non ho un'opinione predominante in merito, solo tanta curiosità. Mentre per quanto riguarda capacità intellettive, quali logica, creatività e memoria ad esempio, le localizzo nel cervello perché spesso quando questo riceve un trauma di qualche tipo, capita che queste abilità ne risultino influenzate. Poi ci sono casi di persone che in seguito a trapianti di organi altrui, affermano di acquisire ricordi del precedente proprietario, che sia vero o meno, non mi permetto di opinare, lascio le porte aperte e resto affascinato.

Il mio intento non era esattamente quello di localizzare la residenza dell'intelletto.
A prescindere dalla reale sorgente del nostro genio, credo ad esempio che la nostra capacità di immagazzinare informazioni possa essere insaturabile a differenza di un hard disk, ecco perché definisco potenzialmente illimitate le nostre facoltà. Poi per principio tendo a non sposare mai un'idea al 100%, perderei di obbiettività, osservo, ascolto e mi tengo sempre pronto a cambiare opinione.

Ovviamente con questi presupposti, non posso che credere che con la giusta impostazione mentale, con il dovuto esercizio e applicazione, siamo in grado di ottenere grandi risultati praticamente in tutto, per me volere è potere, anche se spesso serve una gran caparbia prima di apprezzare i frutti del proprio impegno :)

Non saprei come dirti il mio pensiero, perché la cosa non è affatto facile. Per cui la metto con un esempio semplice (che non potrà che essere ambiguo, ma meglio l'ambiguità che niente).

Un computer, attraverso l'hard disk e i programmi, è in grado di immagazzinare informazioni e poi di elaborarle. Ma chi ha costruito il computer? L'uomo. Senza l'uomo che fine fanno quelle capacità? Pensi che un gatto, ad esempio, possa incrociare un computer e farlo funzionare? Io credo di no. E non per un problema di intelligenza. Penso che il computer esista perché un uomo lo ha costruito, e le funzionalità di un computer trovano il senso (che equivale a dire la loro praticità) attraverso sempre l'uomo. Senza l'uomo, in questo caso, l'hard disk non saprebbe che fare. Ecco perché non credo nell'intelligenza artificiale (quella dei film), non perché la capacità dell'hard disk è minore di quella del cervello (non è un problema di potenza di calcolo)

Ora, anche l'uomo e il suo cervello non nascono dal nulla, non sono sempre esistiti e la loro funzionalità dipende da qualcos'altro. Ad esempio: le nostre mani che hanno col tempo sempre di più elaborato la praticità dell'afferrare, come potrebbero elaborare questa funzionalità senza un mondo afferrabile? Il mondo afferrabile e non l'interno delle mani danno vita a questa funzionalità, perché senza mondo afferrabile non esisterebbero le mani che afferrano. Allo stesso modo è da considerarsi il cervello (e la funzionalità del pensiero e della coscienza), ma qui è molto più difficile comprenderlo, perché abbiamo una sorta di raddoppiamento dello sguardo... ma qui mi addentrerei in discorsi troppo lunghi.

Mi fa piacere dialogare con te e non mancheranno occasioni.

Inizio a comprendere meglio il tuo punto di vista, lo strumento ha spessore solo finchè esiste un utilizzatore che è in grado di apprezzarne la funzione.

Poi vedo che parli di intelligenza artificiale, argomento per me estremamente interessante e sono sicuro che avremo modo di approfondire in futuro, sarà un piacere ;)

Sì penso così... ma aggiungerei anche che utilizzatore e strumento sono uniti e non separati, oppure uniti e separati contemporaneamente (cioè senza farla troppo difficile perché con termini un po' filosofici possiamo dire che rimbalzano l'uno nell'altro).

Ad esempio l'hard disk (almeno quello esterno) in mano ad uno scimpanzé potrebbe diventare un'arma se scagliato contro un rivale. E allora che diciamo: l'hard disk è uno strumento di immagazzinamento dati o è un oggetto contundente? Le caratteristiche sono quelle dell'essere duro o dell'essere tecnologico? Sono l'una e l'altra cosa a seconda dell'utilizzatore (che determina la sua funzione e da qui tutto il resto, caratteristiche e qualità). Quindi qualsiasi cosa diventa qualcosa (compreso l'essere umano) solo all'interno di una relazione, fuori da una relazione non esiste nessuna funzione, nessuna caratteristica, nessuna potenza di calcolo e così via (questo di solito si intende in filosofia quando si dice che non esiste la cosa in sé, e di questo uno scienziato come Galileo ne era più che consapevole).

👍

Mi è piaciuto moltissimo leggervi entrambi... 🙏 ma considerando che prendiamo in ballo una delle mie ferventi passioni @anedo ti dirò che in realtà, come @dave76 ha già scritto in risposta, nonostante la conoscenza del nostro modo di funzionare non sia neanche vicina alla completezza, c'è una differenza fondamentale tra la "sede" della memoria percettiva e quella della coscienza intellettiva, la prima appartiene ad ogni singola cellula del nostro corpo in effetti, la seconda invece ha la sua sede centrale proprio nel nostro sistema nervoso.
Potremmo forse parlare di "coscienza di struttura" considerando che gia dal momento della fecondazione è gia stabilita la differenziazione e l incastro genetico che portera allo sviluppo cellulare ed alla formazione dei vari organi, ma l’accrescimento del cervello, più veloce di quello corporeo, ed è proprio questo particolare organo la sede dell elaborazione delle informazioni da cui deriva l essenza stessa di "essere umani; in Effetti un essere umano senza diverse parti del corpo rimarrebe un essere umano con un diverso modo di "funzionare" ma non è possibile, un "corpo senza testa" per cosi dire...
Poi magari le possibilità del nostro cervello saranno pure limitate, chissà, ma magari no. Questo ancora non ci è dato saperlo...

La penso un po' diversamente... leggiti la mia ultima risposta... ma non ho l'ambizione né la capacità di sviscerare argomenti così difficili in poche battute, ma una cosa è certa, mi fa piacere leggervi (anche con le differenze di opinioni) e che il confronto è la cosa più bella, non si sa mai che dopo un confronto non cambiamo idea tutti e due 😉

Ciò che penso è che sulla base dei presupposti di partenza, e dall angolatura da cui parte la nostra prospettiva, potremmo contemporaneamente affermare tutto e l opposto di tutto avendo comunque ragione... siamo senza dubbio parte di un tutto in cui ogni cosa e concatenata, e reciproc amente influenzabile... tutto è relativo al livello di osservazione su cui vogliamo porci: macrolivello energetico, sociale, livello intermedio, individuale, microlivello biologico o persino atomico...
Si parlava anche di specializzazioni... ecco, è piu semplice porsi all interno di un livello per definirne le caratteristiche, che paradossalmente possono anche essere differenti se trattiamo la stessa cosa da un livello diverso... ma appunto dove vogliamo addentrarci?
Comunque io sono una forte sostenitrice della teoria della complessità... 😜
ps
Già il confronto che cosa bella!!!

Buddha disse "La Verità é ciò che funziona."

Intanto vi seguo entrambi e vi leggerò con interesse ;)

Daccordissimo con te @dave76.
Unico problema che riscontro è che questa versatilità non è sempre ripagata e che non è sempre sinonimo di skills rivendibili. Inoltre nel mercato del lavoro attuale faccio fatica a trovare ambienti che spronino a questo atteggiamento che secondo me è virtuoso.

È vero che non tutto quello che apprendi può essere utile in modo diretto, ma spesso può esserlo in maniera trasversale, altre volte è solo un know how più filosofico che pratico, ma dal mio punto di vista è comunque un qualcosa che ti valorizza :)
Per quanto riguarda il mondo del lavoro odierno, hai pienamente ragione, si cercano specialisti, la versatilità non è premiata, ma questo per me è un problema dell'attuale concezione del lavoro, fredda e distaccata.

Io ti posso dire che se sono alla ricerca di una determinata figura, cerco prima di tutto la più preparata in quell'ambito, ma se posso scegliere qualcuno che inoltre spazia toccando molteplici settori, ho delle nozioni che prendo come segnali aggiuntivi riguardo l'atteggiamento della persona, punto sicuramente su di lei.

Condivido pienamente.
Se posso chiedere, di cosa ti occupi in particolare?

Dal punto di vista professionale al momento coordino, progetto e sviluppo la parte tecnica di una startup piuttosto ambiziosa, in passato ho ideato e sviluppato browser game, un social network e gestionali di vario genere.

Interessante davvero.
Che tipo di startup? Come è nata l'idea?

È un progetto sul mondo delle assicurazioni @serialfiller, al momento mi è stata chiesta discrezione a riguardo, ma in futuro magari scriverò tutta la storia, che penso possa essere interessante ;)

Capisco figurati. Il mondo delle startup mi affascina molto. Spesso mi sfiora l'idea di iniziare ma poi...

Devi mettere in conto che il fallimento, è statisticamente l'epilogo più probabile, non investire quello che non puoi permetterti di perdere, ci vuole costanza, determinazione e un sacco di tempo.

Ma nella vita devi fare quello che più ti piace, se hai un'idea in cui credi buttati, male che vada avrai imparato tanto e non avrai il rimpianto di non averci provato quando potevi.

Bel post e concordo pienamente.
Ecco perchè il mio io mi dice sempre non mollare mai.
Piegati ma non spezzarti.

Concordo @palaia.
Spesso occorre tanto tempo prima di ottenere dei risultati, altre volte dobbiamo essere bravi a capire se stiamo sbagliando strada, ma l'esperienza personale mi ha insegnato che quando ci metti il cuore i risultati prima o poi arrivano.

Concordo sul fatto che il continuo sforzo di ricerca e di applicazione messo in campo per raggiungere gli obbiettivi prefissati sia sempre appagante dave76. Tuttavia sono diventato nel tempo più pragmatico e credo che, quando ce n'è la possibilità chiaramente, condividere l'esperienza con una struttura di professionisti che ti sostiene ti consente di raggiungere prima gli obbiettivi. Gli errori si commettono ugualmente ma l'interscambio di idee può accrescere più velocemente la risposta.

Operiamo tuttavia sempre più spesso in situazione di budget limitati quindi chi si rimbocca le maniche intanto parte bene👍

Ma guarda @etn0 siamo d'accordo, poche cose possono accelerare il processo di apprendimento come l'interscambio diretto di conoscenze, quando possibile ;)

Sottoscrivo in pieno...la cosa fondamentale al giorno d'oggi è essere in grado di saper affrontare nel modo giusto le diverse sfide alle quali siamo sottoposti quotidianamente...va tutto talmente troppo veloce che è raro trovare qualcosa che già si conosce a fondo...ci sarà sempre quella piccola percentuale di novità, di ignoto...se sai come gestirla allora tutto sembrerà meno difficile...

Bisogna rinnovarsi di continuo @marcolino76, non ci si annoia mai ;)

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