Fabrizio De Andrè - Principe Libero (Free Prince)

in #story7 years ago

Un poeta, un artista, un autore, un cantante, un musicista, un'anima libera... un genio.


[Immagine riutilizzabile - Immagine CC0 creative commons]

Il film uscito nelle sale qualche giorno fa, ci racconta la vita di Fabrizio De Andrè, uno dei cantautori italiani simbolo della musica anni 70-80. De Andrè proveniva da una famiglia ricca, ma fin da piccolo ha sempre rifiutato il suo ceto sociale borghese, cercando invece nella strada una seconda famiglia.

È nei vicoli di Genova che incontra molte delle persone con cui condividerà pensieri, poesie a canzoni. Amava cantare e suonare per gli amici e nel locale "La borsa di Arlecchino" conobbe alcuni degli altristi più influenti della musica genovese tra cui Luigi Tenco, con cui strinse una profonda amicizia.

Ci vuole un genio per riconoscere un altro genio

Questa era la frase con cui Paolo Villaggio (il nostro amatassimo Fantozzi) cercava di spronare De Andrè a lanciarsi nel mondo della musica. I due erano amici di infanzia e l'appellativo "Faber" venne dato proprio da Paolo, quando Fabrizio da piccolo disegnava con i pastelli Faber.


[Fonte - Il Corriere]

Durante l'adolescenza Fabrizio e Paolo suonavano insieme sulle crociere, nei teatri, per strada, ovunque riuscissero ad esprimere la loro arte. De Andrè però ci mise molto prima di riuscire ad emergere e diventare un simbolo.

La canzone di Marinella fu la scintilla. La canzone venne cantata da Mina in diretta TV e da quel momento gli album di De Andrè andarono a ruba.

Per tutta la sua vita De Andrè si lasciò guidare dalle emozioni, nel bene e nel male. Fumava e beveva moltissimo; vizi che il padre gli ha sempre criticato.

Il rapporto col padre, audace imprenditore, è sempre stato molto conflittuale, ma accompagnato da una forte stima reciproca.

Il migliore investimento che ho fatto nella mia vita è stato con voi due: quando ho regalato un libro a Mauro e una chitarra a te Fabrizio

"Crueza de Mà", "Il testamento di Tito", "Princesa", "Anime Salve", "Il Pescatore"... Opere che fin da piccolo sentivo dai CD di mio padre e mio fratello maggiore, ma che solo più avanti ho realmente apprezzato.

Parole mai dette che raccontano attimi di vita, emozioni e profonde verità.
Parole che rimarranno nella storia e che racchiudono l'essenza di Genova e di una storia passata.
Parole che tra un bicchiere e una sigaretta raccontano la vita di uno dei più grandi geni della musica italiana dell'ultimo secolo.

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Il mio cantautore italiano preferito! Mille post come questo!
Bravo!

Grazie. Non potevo non dedicargli un post

Qualche giorno fa feci un post anche io su De Andrè! Benissimo è sempre un piacere leggere e parlare di un grandissimo cantautore! Bravo!

Lo vado subito a leggere!

E' un peccato che se ne sia andato via così presto

Soprattutto non essere mai andato ad un suo concerto :(

L'ho adorato quando avevo 13anni e mi ha aiutato a superare le mie crisi adolescenziali. Il preferito di mio padre e quindi anche lui un secondo padre!! Grazie per questo post! La sua arte ha bisogno di essere tramandata!! complimenti

Complimenti per il tuo post. Mi ha incoraggiato a completarne un altro.

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