PostIT - n.65

Le Creature fantastiche nascono dalla fantasia dell’uomo, da sempre. Quando L’ inspiegabile diventa troppo destabilizzante, si cerca un modo per spiegarlo. Quando alle cose non si trova un perché, si cerca di raccontarle per capirle. I miti e la mitologia provavano a raccontare ciò che la scienza ancora non aveva spiegato. E così il padre degli dei, Zeus, fumantino e nervoso scaglia fulmini nei cieli temporaleschi , suo fratello Poseidone scatena tempeste improvvise nel mare calmo e il terzo fratello, Ade, traghetta le anime in altri mondi. Ma, nel contempo, queste divine creature sono preda degli ardori umani, dei loro stessi difetti e debolezze. I miti quindi, raccontano anche la parte più intima dell’uomo e della sua storia. Parallelismi che raccontano storie. Una di queste è il mito del Minotauro, di Teseo e del filo di Arianna. Il labirinto dove la fantastica creatura risiede è un frattale: perfetto e malefico, protegge e uccide, nasconde ma non resistuisce. È l'incubo del tempo infinito. È il punto di contatto tra la categoria dello spazio e quella del tempo. Spazio e tempo che sono sempre relativi, quando mancano punti di riferimento. Ma quando un riferimento si trova, grazie alla logica sottile e raffinata di un filo sottile e fragile lasciato dietro di se suggerito dall’arguzia femminile, la soluzione si trova. Quando interviene la logica, la ragione, la scienza, il pensiero, i nodi si sciolgono e anche un’impossibile via d’uscita da un labirinto perfetto si riesce a trovare. Quando interviene Arianna, Teseo sconfigge il mostro e ritrova la libertà.

il Cavallettodrillo di @marcuz.

Partendo dalla rielaborazione di Friedrich Dürrenmatt del mito del minotauro e del labirinto, si svilluppano una molteplicità di spunti di riflessione. Quello della consapevolezza, applicato non solo al senso del proprio corpo, ma alle connesse percezioni di vita e morte. Quello del labirinto naturalmente, eterno rimando di strade che girano su se stesse nell'intento di proteggere, ma anche di isolare. Quello delle asimmetrie parallele che vengono ben riportate dal testo originale e che descrivono in modo suggestivo ed efficace l'incontro tra la fanciulla e il minotauro sottolineando i sentimenti e le pulsioni completamente opposte che, in qualche modo, paradossalmente, li uniscono. E uno spunto finale sull'attualità del racconto mitologico del minotauro: un antesignano dell'animale social, autoreferenziale in una comunicazione a senso unico, che si compiace del proprio riflesso e che, inconsapevole dell'altro, è incapace di amare e di comprendere il diverso da sè.

Siamo nella sempre affascinante Roma e più precisamente in Piazza Sant'Apollinare, pieno centro. Grazie a @giuseppemasala scopriamo le meraviglie di questa piazza, tra arte, storia ed eccentricità. In particolare, oltre alla splendida chiesa di Sant'Apollinare, possiamo ammirare il Palazzo Altemps e le sue stanze, parte del bellissimo Museo Nazionale Romano. In un susseguirsi di immagini dell'autore scopriamo le stanze del palazzo, dove antico e contemporaneo si mischiano in un connubio ironico ed eccentrico che interrompe in qualche modo la maestosità del posto. Non anticipiamo nulla e vi invitiamo a leggere l'articolo per scoprire cosa il palazzo ha da offrire a suoi visitatori, reali o virtuali che siano...

Come trasformare un'idea in un progetto? Possiamo avere un'intuizione o la voglia di far fruttare l'esperienza maturata in un settore, ma come facciamo a far diventare la nostra scintilla creativa un progetto solido e valido per tutta la comunità? @heidi71 introduce il Form di presentazione dei progetti, consultabile e compilabile nella stanza Discord nuove-proposte. Questo form può essere usato da ciascuno di noi come impalcatura per definire obiettivi, competenze e supporti necessari del proprio progetto, ed infine, presentarli a SPI.

@road2horizon completa un faticoso lavoro di catalogazione al servizio di tutta la comunità: l'elenco alfabetico di tutti post pubblicati con primo tag ITA. Così rimangono consultabili anche dopo i canonici sette giorni.

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