PostIT - n.63

In medio stat virtus oltre ad essere una frase di uso comune che richiama alla necessità di trovare un equilibrio, si ispira a una convinzione dell’etica aristotelica che riconosceva alla posizione mediana, e quindi scevra da lampi estremistici, una sorta di “positività d’ufficio”. Eppure, quando parliamo di mediocrità pensiamo a qualcosa di scadente. E anche un po’ squallido. Qualcosa che sta “nel mezzo tra l’umile e il sublime”, come diceva Dante. E uno sarebbe portato a dire “meglio umile allora”. Ma le posizioni mediane sono davvero tutte squallide o hanno in se una dignità che meriterebbe di essere riscoperta? Siamo ancora schiavi dell’estremismo estetico romantico o davvero chi sta nel mezzo incarna una modestia di sentimenti, una bassa temperatura nel coraggio e una tendenza alla fuga dalle responsabilità? E mediazione, anche questo concetto ci evoca immagini di rinuncia alla purezza? Di deroga alle convinzioni? O non sono piuttosto tutte queste anche encomiabili posizioni che cercano di cucire le stoffe del dialogo tra i diversi? PostIT di oggi vuole elogiare le posizioni di mezzo, soprattutto quando sono consapevoli e consapevolmente orientate a far parlare chi altrimenti, semplicemente…non si vedrebbe, non si troverebbe. Come ci è saltato in testa? Semplice, perché leggendo i post di oggi tutti insieme – dalla dislessia all’antica Atene, dalla paterna maleducazione ai mezzi da sbarco della seconda guerra mondiale, dalle cryptonews alla spesa previdenziale in Italia – abbiamo capito che creare una selezione non è cercare le eccellenze con la lente di ingrandimento, ma, piuttosto, costruire l’eccellenza attraverso la tessitura di pezzi, di disegni e di anime. PostIt è anche il termometro di una comunità di lingua. E per costruire questo termometro, spesso, dobbiamo cercare un punto mediano, un punto di incontro. Non siamo una giuria, siamo “gli artigiani e le artigiane del baricentro di questa comunità”. Molto meglio degli artigiani della qualità. Buona lettura.

Un giretto di design di @isakost

Il criterio solidaristico tra generazioni o più semplicemente la pensione, di questo ci parla @giolino nel suo articolo, dai fondamenti legislativi, come la nostra costituzione, alle più recenti sentenze della Corte Europea. Nonostante i buoni propositi del legislatore ad oggi il sistema pensionistico italiano é in forte deficit e tutte le riforme degli ultimi anni hanno come obiettivo quello di creare un sistema virtuoso, ma perché abbiamo questo deficit? I fattori sono molteplici, vanno dai mutamenti dello strato socio-economico, al miglioramento dell'aspettativa di vita fino alle vecchie pensioni ad oggi considerate inique come le "baby pensioni" o le "pensioni d'oro".

Può una partita di calcio essere lo specchio della società italiana? Secondo @serialfiller la risposta é SI. Sono notizie recenti che la Spagna ci ha superato come crescita in questi anni lasciandoci al penultimo posto in Europa con solo la Grecia dietro, questo sorpasso é frutto di scelte poco lungimiranti, rinunciatarie e da provinciale, un po' come la Juventus nella scorsa partita contro il Napoli più preoccupata a non far vincere l'avversario con ogni mezzo a disposizione, piuttosto che giocarsela a viso aperto, come succede negli altri big match europei. L'autore nella sua disamina ci sottolinea l'importanza di non accontentarsi del minimo indispensabile per garantire la "sopravvivenza" di uno stato, ma di investire sempre di più per diventare più importanti piuttosto che guardare continuamente chi fa peggio di noi e gratificarci perché siamo migliori almeno di loro.

Si chiude una nuova settimana all'insegna del Power Up, grazie all'iniziativa di @girolamomarotta. I numeri sono sempre positivi e dimostrano che il gruppo ha intrapreso e consolidato un percorso di crescita. Una piccola novità per tutti: dal prossimo turno verranno eliminate le soglie minime per partecipare al contest. È aperto il reclutamento, partecipate numerosi! Complimenti all'organizzazione, ai partecipanti e ai vincitori!

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