Rapporti di forza

in #politica7 years ago

Guardavo il video di Marrazzo, inviato della Rai, che continua il suo servizio sotto la sassaiola palestinese. Quello che mi ha impressionato non è stata la stoicità del giornalista che tutto sommato rischiava relativamente poco, ma la differenza tecnica/militare tra i due schieramenti. Ad un certo punto una camionetta militare israeliana parte e sgancia una salva di lacrimogeni. Impressionante come questi atterravano con esattezza chirurgica sui bersagli, generando un vero e proprio muro. Dall'altra parte lanciavano sassi...

Se al posto dei lacrimogeni fossero stati razzi, avrebbero letteralmente raso al suolo l'intera area. Insomma, dal punto di vista realistico al di là delle ragioni e di cosa uno pensi, è evidente che a vincere militarmente saranno gli israeliani.

gilbert-checkpoint-837909_1280.jpg * picture courtesy of pixabay.com*

Dalla costituzione dello stato israeliano del 15 maggio del 1948 ci sono state 4 guerre arabo-israeliane e tre sul fronte libanese, tutte vinte e addirittura combattute su più fronti contemporaneamente. Spesso Israele ha attaccato in modo preventivo, utilizzando il surprise effect, e solo in una occasione ha subito un attacco non preventivato, retrocedendo solo per poco poiché poi l'esito si è risolto a loro favore.

Le motivazioni sono chiaramente tecniche e pragmatiche. Sin dall'inizio hanno sviluppato tecnologie atomiche, si stima che possano avere 400 testate, e non fanno parte di nessun programma di ridimensionamento di queste armi al pari della Corea del Nord.

Ma senza scomodare armi così cupe, anche il resto delle tecnologie informatiche (i migliori firewall non a caso sono quelli israeliani come ad esempio Checkpoint inc, Radware ecc.) assieme a quelle militari, rendono questo stato enormemente superiore a quelli confinanti. Il gap oramai è di diversi decenni ed anche se si mettessero tutti d'accordo con un attacco coordinato non gli converrebbe.

Israele quindi potrebbe fare tabula rasa e "chiudere" la questione palestinese. Ma farlo significherebbe passare direttamente da vittime a carnefici, condizione derivata dalla Shoah. Già allo stato attuale l'ONU ha notificato oltre 200 risoluzioni per deportazioni palestinesi e ci sono svariate violazioni della convenzione di Ginevra (uso di armi non convenzionali, utilizzo di civili come scudi umani).

children-of-war-1172016_1280.jpg * picture courtesy of pixabay.com*

La leva per i giovani ebrei dura 3 anni, 20 mesi per le ragazze, e non è neanche lontanamente paragonabile alla nostra ex naja. Una volta terminata la leva per gli uomini, questi diventano riservisti sino al compimento del quarantesimo anno di età. Ma svolgono per alcune settimane dell'anno attività militari. Insomma, sono soldati effettivi, con addestramento e aggiornamento costante, dotati delle migliori tecnologie, molte di queste sviluppate e costruite in proprio.

Dalla parte opposta, le cosiddette zone occupate e soprattutto divise da oltre 500 posti di blocco, dove i diritti sono quanto meno precari su molti fronti, come si è visto dal video della Rai, sono armati di sassi.

E' probabile che si vedrà qualche tipo di escalation nei prossimi due tre anni, probabilmente con l'annessione totale di Gerusalemme. L'Onu in questo momento vale come il due di briscola ed è più debole che mai. Trump è chiaramente filo israeliano, se non altro per interesse. L'Europa è in uno stato comatoso e l'opinione a livello generale è distratta o più flessibile specie dopo gli attentati marchiati dall'ISIS.

Sort:  

Sospetto che il riconoscere Gerusalemme come capitale abbia a che fare con l'ostacolare l'accresciuta influenza di Mosca in Siria ed in tutta la regione.

Si non fanno ste sparate a casaccio, sarà ben calcolato. Di fatto però la capitale lo è, il Knesset (il parlamento israeliano) è li. A livello tattico non sposteranno mai il ministero militare da Tel Aviv, a meno che appunto, non si prendano tutto il resto del territorio dietro la capitale.

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