“The Looming Tower: Al-Quaeda and the Road to 9/11” di Lawrence Wright.
Ogni tanto, il mio ciclo del sonno decide di fare di testa sua. Mi sono ritrovata più volte completamente sveglia alle tre di mattina a fissare il soffitto. Leggere non aiuta, anzi: una volta afferrato un libro, è difficile che lo metta giù prima dell'alba; quindi, nella maggior parte dei casi, perdonate il francese, cazzeggio.
L'anno scorso, durante uno di questi sprazzi di insonnia, sono casualmente finita ad ascoltare quasi due ore di registrazioni di air traffic control datate 11 Settembre 2001.
Sono rimasta sconvolta dai livelli dell'impreparazione di praticamente ogni singola persona coinvolta nell'affrontare una situazione del genere. È vero che gli Stati Uniti non erano mai stati soggetti ad un attacco di simile entità prima, ma il fatto che non ci fossero neanche delle scarne linee guida per affrontare una qualunque emergenza riguardante un potenziale dirottamento aereo mi ha lasciata basita.
Un'impressione molto simile ho avuto leggendo questo libro.
In Italia pubblicato con il titolo “Le Altissime Torri: Come Al-Quaeda Giunse all'11 Settembre,” parte dalla concezione del movimento Islamista moderno da parte di Sayyid Qutb, costretto a cercare rifugio negli Stati Uniti per evitare di fare una brutta fine nel suo nativo Egitto negli anni '40; fino ad arrivare, ma senza toccarne le conseguenze, all'attentato alle Torri Gemelle.
Questo volume non è più imponente di altri dello stesso genere, ma leggerlo è stata, almeno per me, un po' un'impresa: la storia che contiene è così densa, così ricca di dettagli, da aver bisogno di completa attenzione. Ma come tutte le cose importanti, lo sforzo è proporzionale alla ricompensa.
Due cose mi sono rimaste particolarmente impresse:
La prima è stata quanto gli Stati Uniti abbiano, fino all'ultimo, sottovalutato una minaccia terroristica di cui erano perfettamente consapevoli da anni. Se l'atteggiamento dell'FBI fino a metà anni '90 è comprensibile, il muro eretto dalla CIA riguardo qualunque tipo di intelligence riguardante Al-Quaeda è ingiustificabile. I pochi membri dell'antiterrorismo dell'FBI a presagire il peggio si sono trovati a dover lavorare metaforicamente bendati dalla riluttanza della CIA a condividere informazioni che avrebbero portato a ricostruire un puzzle che avrebbe potuto potenzialmente sventare l'attentato alle Torri Gemelle.
Nonostante il duro lavoro di alcuni, gli Stati Uniti sono arrivati al nuovo millennio sì consapevoli di essere nel mirino di bin Laden, ma anche completamente impreparati.
L'altra cosa che mi ha (in maniera deprimente) colpita è stata l'immagine che Wright rivela di bin Laden e degli individui che lo circondavano.
Avevo dieci anni, l'11 Settembre 2001. Seguendo gli sviluppi del post-9/11, ho sempre pensato a bin Laden come una sorta di fantasma inafferrabile, un genio del male capace di tenere ostaggio il mondo. Dopo tutto, era riuscito a colpire dritto al cuore gli Stati Uniti, un titano mondiale senza pari. Chi, se non una persona estremamente intelligente, strategicamente geniale, e con immense doti di organizzazione, avrebbe potuto fare una cosa del genere?
Eppure, sembra che nessuna di quelle qualità fosse applicabile a bin Laden. Semmai, brillava in carisma, e nella più spudorata ed assurda fortuna. La storia di Al-Quaeda è disseminata di attentati non riusciti, di coincidenze difficili da credere, ed esagerazioni. La mitologia costruita attorno alle sue imprese, da bin Laden stesso, supera di gran lunga le missioni ed i progetti andati a buon fine.
A conti fatti, questo libro, e la miriade di testimonianze in esso contenute, dipinge bin Laden nello stesso modo in cui ogni terrorista, ogni dittatore, ogni mostro negli incubi di intere nazioni, potrebbe essere dipinto: mortale, imperfetto, patetico.
Forse l'impressione che per anni ho avuto di bin Laden spiega perché mi sia risultato difficile capire l'iniziale disinteresse dei servizi segreti in bin Laden. Ma, col senno di poi, penso che neanche io avrei considerato la possibilità che un uomo terrorizzato dall'idea di acqua ghiacciata ed orologi potesse scatenare un inferno simile.
Nonostante il tour de force, consiglio vivamente di leggere questo libro. L'11 Settembre ha cambiato radicalmente il mondo in cui viviamo, ed sapere esattamente cosa abbia portato a quel giorno è qualcosa di cui penso tutti debbano essere consapevoli. In particolare, penso che essere in grado di de-misticizzare figure come quella di bin Laden sia un passo importante per poter vivere senza perdere la speranza in un mondo che, troppo spesso, si trova minacciato dal terrore. Dopotutto, se un mostro si rivela umano, è possibile sconfiggerlo.