LE 6 COSE DA NON DIRE A UN FOTOGRAFO
La sfiga dei lavori creativi consiste nella sottovalutazione generale del lavoro stesso e tutto ciò dipende dalla malattia più diffusa al mondo, che si chiama BEATA IGNORANZA!
Esistono comunque delle pillole in grado di combattere questa patalogia, e si chiamano Internet, informazione e libri.
Sebbene siano facilmente reperibili, l'unica spiegazione che mi do per giustificare la mancata assunzione di tali medicinali è la tempistica di assunzione.
Ma vediamo ora quali sono i sintomi più diffusi e irritanti di tutto ciò:
1 - NON E' UN LAVORO
Sei creativo = non hai voglia di fare un cazzo
Le persone che accusano questo sintomo sono persone che soffrono di insoddisfazione personale e rosicano a sapere che si può guadagnare facendo quello che gli piace, ma loro preferiscono passare i sabato sera a ubriacarsi piuttosto che "perdere" il loro tempo per la crescita lavorativa..tornando a casa ancora più depressi di prima. Cosa gli resta da fare? Puntare il dito sulle persone che invidiano e che non saranno mai.
Consigliata la convivenza con un soggetto che pratica questo "finto lavoro", così da apprezzare la "finta fatica" che ci sta dietro.
2- SCHIACCI SOLO UN BOTTONE
Leggera variante del sintomo sopraindicato. E' una sfumatura dello stesso virus.
Questo sintomo, invece, colpisce le persone che fingono chiaramente di non avere un problema con loro stessi.
Hanno dimenticato che il bottone da schiacciare è l'ultima cosa da fare per creare un'immagine, seguita poi da giorni passati al computer per togliere tutti quei punti neri che hanno sempre dimenticato di avere, ma che noi gente magica riusciamo giustamente ad eliminare solo schiacciando quel famoso bottone. Giusto?
Consigliato l'acquisto di una macchina fotografica dello stesso livello per imparare a schiacciare il bottone.
3- MI SERVE UNA FOTO SOLA
Questa frase è diffusissima nelle persone che hanno perso la cognizione temporale, e sebbene sembri impossibile, la maggior parte delle volte viene pronunciata da chi fa un lavoro creativo come il tuo.
Sono quelle che credono tu viva in mondo a parte in cui il tempo si ferma e non sapendo che fartene, sei sempre disponibile a correre da lui sprecandoti per una sola foto...perchè tanto, diciamoci la verità..........che altro avevi da fare?!
Consigliato l'utilizzo di un buon orologio!
4- ME LA FAI IN BIANCO E NERO E ME LA RITAGLI
I soggetti viziati fin da bambini, sono quelli che più facilmente accusano questo sintomo.
Convinti di avere una corona in testa, esigono modifiche estreme nelle foto.. pretendendole esattamente come vogliono loro dopo che hai dato il massimo sistemandole secondo la tua creatività (perchè come le fai tu non andranno mai bene. Dopotutto sei solo uno che con le foto ci lavora, cosa vuoi saperne?).
Consigliato un corso base di rispetto per il lavoro degli altri.
5- DOVRESTI USARE IL FLASH
Grave sintomo fortemente presente nelle persone con disturbi di egocentrismo e superiorità, probabilmente causati nella tenera infanzia, quando i genitori facevano sentire i loro figli dei buoni a nulla scatenando questa reazione a catena nei confronti degli altri in età adulta.
Sintomo accusato in quei soggetti che ti dicono come andrebbe fatto il tuo lavoro, senza neppure conoscere la differenza fra luce ed ombra, ma che sicuramente hanno letto la parola "esposizione" in giro da qualche parte e che quindi si sentono in dovere di farti sapere che conoscono il vocabolo, ma realmente non ne conoscono il significato.
Consigliata un buon bagno di umiltà prima e dopo i pasti e consapevolezza delle proprie capacità inesistenti.
6- ME LE FA MIO CUGGGGINO
Persone con allucinazioni, convinte di avere la famosissima figura del cugino (che sa sempre fare tutto) sempre a disposizione che magicamente ha tutte le competenze che a lui servono per arrivare a ciò che vuole e che per gioia del suo portafogli non deve mai pagare! Qualche volta la figura prende sembianze diverse: a volte è un cugino,a volte lo zio, o la figlia, ecc.
Consigliata una dose di realtà e un corso sulla differenza fra le competenze del cugino e quelle di un professionista.
CONCLUSIONE
Estistono clienti che è meglio perdere e che MAI comprenderanno che dietro a una foto esiste un lavoro enorme che si sviluppa prima dopo e durante lo scatto.
Non comprenderanno mai che se sei tu che scatti una foto e non loro un motivo ci sarà, e si chiama sensibilità.
Non comprenderanno mai la scelta di un bianco e nero o di un certo filtro colore perchè la parola post- produzione è ancora un mistero, ancora di più il collegamento che ci può essere tra quest'ultima e la tua creatività.
Non comprenderanno mai che fare lavori di forza sono considerati lavori tanto quanto quello di passare ore seduto a farti il culo piatto per dare il meglio di te, e che più semplicemente esistono lavori in grado di stressarti fisicamente ed altri che ti distruggono mentalmente.
Non comprenderanno mai che le competenze altrui hanno un certo valore e che non meritano svalutazioni.
Non comprenderanno mai che nel lavoro concreto di una persona va tenuto in considerazione il tempo che ci impiega.
E se queste persone non lo comprenderanno mai, sono quelle di cui noi possiamo fare a meno perchè non faranno altro che farci perdere tempo.
Restiamo umili, ma non svalutiamoci solo per piacere di più agli altri. Diamo un valore a noi stessi e impariamo a dire di no quando serve.
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Bene, ti sei sfogata? ora puoi tornare con calma a fare quello che sai fare bene: il tuo lavoro. Se hai dei clienti devi provare ad accontentarli, ma non ti curare troppo di ciò che pensano. Se sapessi che pretese avevano i soggetti delle fototessere ... Buona luce!
A quanto pare l'ironia non è stata colta. Ho solo cercato di simpatizzare ed ingigantire le frasi irritanti più comuni dato che chi fa un mestiere simile sa cosa significa trovarsi a contatto con clienti scomodi, che ahimè si ritrovano in qualsiasi lavoro. I clienti contenti sono quelli che hanno capito come lavoro, e lo sono tutti...ma qualcuno tende ad approfittarsene come sempre e di certo sono quelli che io non accontento! :) Ho lavorato anche io in uno studio fotografico..ho presente! ;) Ciao!
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L'umiltà è un valore perso da molto tempo purtroppo...
Lavoro con il pubblico anche io, settore diverso, turismo, ma la mancanza di umiltà e rispetto è la solita!
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