L'arte di RAVENNA: un'antica CAPITALE d'oro [ITA]

in #ita6 years ago

A Ravenna, più che altrove, architettura e mosaici sono l'una in funzione degli altri.  È  pertanto impossibile giudicare gli interni degli edifici ravennati escludendone, anche solo per un momento, gli straordinari e coevi rivestimenti musivi. 

Di recente ho avuto l'occasione di visitare questa magnifica città, rimanendone positivamente colpito. Ho quindi deciso di riportare l'arte del ravennate su Steemit.


Ravenna, Basilica di San Vitale - Foto scattata dal sottoscritto


INTRODUZIONE STORICA


Dopo la morte di Teodosio nel 395 d.C., l'immenso impero romano fu definitivamente diviso in due parti, l'Oriente e l'Occidente, che vennero assegnate ai suoi due successori, i figli Arcadio e Onorio

Arcadio governò il settore orientale dell'impero, Onorio quello occidentale. Quest'ultimo designò Ravenna capitale del suo impero nel 402 e tale rimase fino al 476. Con questa data termina simbolicamente l'Impero Romano d'Occidente: Odoacre depone l'ultimo imperatore Romolo Augustolo.

Ravenna venne influenzata dagli Ostrogoti, guidati da Teodorico. La città tornò a splendere sotto il nuovo imperatore: fu ripristinato l'acquedotto costruito da Traiano e fu bonificata l'area circostante.

Alla morte dell'imperatore ostrogoto succedette Giustiniano, che imperò sia sull'impero bizantino sia sui territori italici.

La storia di Ravenna si può suddividere in 3 periodi:

  • il periodo imperiale (dal 402 al 476)
  • il periodo ostrogotico (dal 476 al 540)
  • il periodo giustinianeo (dal 540 al 565)



Ravenna, Mausoleo di Galla Placidia - Foto scattata dal sottoscritto


Mausoleo di Galla Placidia


Il Mausoleo di Galla Placidia è il simbolo del periodo imperiale e risale alla metà del V secolo. Nipote per parte di madre dell'imperatore Valentiniano II, Galla Placidia era figlia di Teodosio I (detto "il Grande"), sorella degli imperatori Arcadio e Onorio e reggente il trono in nome del figlio neonato Valentiniano III.

La costruzione presenta una pianta irregolare e quasi a croce greca: un transetto incrocia l'unica navata a circa 2/3 della sua lunghezza. In occasione di questa intersezione si sviluppa una cupola.

Esternamente la struttura si presenta spoglia. L'unico materiale visibile è infatti il mattone. L'unica cupola è protetta dal tiburio, anch'esso in mattoni.

Una volta entrati nel mausoleo, l'idea che ci si poteva porre esternamente viene completamente ribaltata. L'interno è di una stupefacente ricchezza ornamentale, quasi a significare il contrasto simbolico fra il corpo (l'esterno) e lo spirito (l'interno). Ogni singolo centimetro è curato nel dettaglio con marmi preziosi e mosaici.

La cupola, vista da sotto, rappresenta una notte stellata. Il blu scuro fa da sottofondo alle decine (forse un centinaio) di stelle dorate. Queste, ordinate in modo concentrico, sembrano essere generate direttamente dalla splendente croce gemmata che ne occupa la sommità. I simboli apocalittici degli Evangelisti si dispongono nei quattro pennacchi.


Ravenna, Sant'Apollinare Nuovo - Foto scattata dal sottoscritto


Basilica di Sant'Apollinare Nuovo


Attorno al 505 Teodorico fece erigere la Basilica del Salvatore, l'attuale Sant'Apollinare Nuovo, per il culto ariano della sua gente. Si trattava verosimilmente di una cappella palatina dal momento che sorge in prossimità di tracce architettoniche da alcuni identificate con quelle del palazzo del re ostrogoto. 

La basilica si presenta a tre navate, priva di quadriportico e preceduta dal solo nartece. Le decorazioni interne rappresentano quello che una volta era il palazzo di Teodorico, il porto di Classe, ma anche pellegrinaggi femminili e maschili verso identità sacre. 

Da quanto possiamo notare, la prospettiva delle rappresentazioni è quasi totalmente nulla. Inoltre è ricorrente la mancanza di un vero piano d'appoggio. Le figure appaiono come sospese o fluttuanti nello spazio.



Ravenna, Basilica di San Vitale - foto scattata dal sottoscritto


Basilica di San Vitale


Fondata nel 532 e consacrata nel 547, la Basilica di San Vitale è, a Ravenna, quella che più di ogni altra si richiama ai grandi esempi monumentali paleocristiani.

L'edificio ha pianta ottagonale. All'esterno l'edificio mostra la sua semplicità essendo di soli mattoni a vista, come il vicino Mausoleo di Galla Placidia. La cupola, centrale, è protetta dal tiburio.

Due sono gli ingressi che si aprono su altrettanti lati adiacenti dell'ottagono esterno. Il visitatore che entra nella basilica può dunque percepire lo spazio in due distinte versioni. I capitelli sono in marmo probabilmente di origini bizantine.

I mosaici del presbiterio, eseguiti fra il 546 e il 548, sono senza dubbio spettacolari. Nella conca absidale possiamo riconoscere Giustiniano e la moglie Teodora, accompagnati dai loro servi. I due sono immortalati nel giorno della consacrazione, mentre portano all'altare pane e vino.



Basilica di Sant'Apollinare in Classe


Questa basilica venne consacrata nel 549 e si trova nella frazione di Classe, una volta costituente il porto di Ravenna.

La basilica si sviluppa su tre navate, ma la zona su cui puntare maggiore attenzione è l'abside. I mosaici di questa basilica sono senz'altro strabilianti e dettagliati. Le singole tasselle non sono visibili ad occhio nudo.

Possiamo notare la trasfigurazione di Gesù nel catino superiore: Cristo rivela la sua natura divina fra le apparizioni dei profeti Elia e Mosè. Lo scopo di tale rappresentazione è affermare la superiorità del Cristianesimo sull'Arianesimo, ancora diffuso in Occidente.

Nel catino inferiore osserviamo invece Apollinare, primo vescovo di Ravenna e santo protettore della città. Egli viene rappresentato con le braccia sollevate. Attorno a lui si dispongono dodici pecore, che simboleggiano il suo gregge di fedeli. In posizione frontale, il vescovo è l'intermediario fra gli uomini e Dio.




Ravenna, San Francesco - Free Copyright Wikimedia Commons


CONCLUSIONI

Le foto non riescono ad immortalare precisamente le passioni che certe opere trasmettono dal vivo. Ravenna merita quanto qualsiasi altra capitale di essere visitata, anche perché storicamente anch'essa lo fu. Le sue basiliche e i suoi battisteri, se osservati attentamente, riescono a lasciare affascinato il visitatore anche più ignorante in materia.


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