Stato di salute generale della popolazione e rischio cecità.

in #ita7 years ago

Percezione dello stato di salute
Prendendo spunto dall’ultimo rapporto ISTAT sulle condizioni di salute della popolazione italiana, è possibile affermare che la percezione individuale del proprio stato di salute è oggi migliorata di quasi il 3%.
Se nel 2009 solo il 64,8% degli intervistati si dichiarava in buone condizioni di salute oggi il campione statistico dei soddisfatti sale al 67,7%.
La possibilità di accesso alle cure e ai servizi sanitari in genere, pubblici o privati che siano, ha per così dire superato l’empasse della diminuzione del reddito pre-recessione.
Accanto a ciò, però, una vasta fascia di soggetti appartenenti alle classi deboli, per redditi cioè medi o medio bassi, ha rinunciato ad almeno una visita specialistica per motivi economici, poiché ritenuta troppo costosa.
I dati di comparazione tra il 2008 e il 2015 evidenziano come gli insoddisfatti del loro stato salutare, siano in aumento in una percentuale che varia dal 4,00 al 6,5% della popolazione, dislocata essenzialmente nel Mezzogiorno. Ciò sia come dato iniziale (6,6%) che come incremento (10,1%).
Tra i gruppi sociali più colpiti, le famiglie costituite da anziane sole e da giovani disoccupati. In questi casi, soprattutto nella prima fascia di famiglie, le anziane lamentano una condizione generale di salute precaria, dovuta a malattie invalidanti anche se non letali.

Disabilità visive
Prendendo spunto dall’analisi Istat e focalizzandoci su studi inerenti le disabilità visive, si è riscontrato che nell’unione Europea, su una popolazione totale di 508,5 milioni, le limitazioni visive gravi, cioè che influenzano notevolmente il modo di vivere, colpiscono il 2,1% dei cittadini aventi età superiore a 15 anni, al di sopra dei 65, invece la percentuale sale al 5,6%, per passare all’8,7% sopra i 75 anni.
In Italia un terzo degli anziani equivalente a circa 4,5 milioni di soggetti ha limitazioni visive definite “almeno moderate”, e il 2% dei quindicenni e più soffrono di disturbi visivi (in linea con l’Europa dunque ma su una popolazione totale di 60 milioni di persone). Percentuale che sale al 5,4% tra i sessantacinquenni e a 8,6% degli almeno settantacinquenni.

La retinopatia diabetica è la causa principale di cecità in soggetti in età lavorativa (età che va dai 20 ai 65 anni).
Essa è altresì responsabile del 13% dei problemi legati all’handicap visivo. Cioè, pur in soggetti in cui non si è arrivati alla cecità, i disturbi visivi dipendono da tale malattia.
Guardando poi i soggetti diabetici è possibile verificare che circa un terzo di essi è affetto da retinopatia e di questi l’1% viene colpito, ogni anno, dalla malattia nella sua forma più grave.
Sviluppando su modelli statistici le stime e considerando che una percentuale tra il 3 ed il 5% dei diabetici è affetto da retinopatia ad alto rischio, si stima che circa 90.000 150.000 cittadini potranno sviluppare la malattia in modo grave, cioè sono a rischio cecità se non monitorati, individuati e curati in tempo.
L’auspicio è pertanto quello di una presa di coscienza, da parte di tutti, è incrementare le visite specialistiche a scopo preventivo.

Fonti:
Rapporto Istat 2017.
Fonte Italian Diabetes Monitor. IBDO Foundation Aprile 2017, n. 1.
Otlalmologia sociale – rivista di sanità pubblica - n. 4 anno 2017.

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General health status of the population and risk of blindness.
Perception of health
Taking a cue from the latest ISTAT report on the health conditions of the Italian population, it is possible to state that the individual perception of one's state of health has now improved by almost 3%.
If in 2009 only 64.8% of those interviewed declared themselves in good health today, the statistical sample of those satisfied rose to 67.7%.
The possibility of access to health care and services in general, public or private, has, so to speak, overcome the impasse of the decline in pre-recession income.
Alongside this, however, a wide range of subjects belonging to the weak classes, for incomes that is medium or medium low, has renounced at least one specialist visit for economic reasons, as it is considered too expensive.
Comparative data between 2008 and 2015 show that the unsatisfied of their health status is increasing in a percentage that varies from 4.00 to 6.5% of the population, essentially located in the South. This is both an initial figure (6.6%) and an increase (10.1%).
Among the most affected social groups, families consisting of lonely old women and unemployed youths. In these cases, especially in the first group of families, the elderly complain of a general condition of precarious health, due to invalidating even if not lethal diseases.

Visual impairments
Taking a cue from the ISTAT analysis and focusing on studies concerning visual impairments, it was found that in the European Union, on a total population of 508.5 million, the severe visual limitations, that is, which strongly influence the way of live, affect 2.1% of citizens aged over 15 years, above 65, instead the percentage rises to 5.6%, to go to 8.7% over 75 years.
In Italy, a third of the elderly equivalent to about 4.5 million subjects have visual limitations defined as "at least moderate", and 2% of 15-year-olds and more suffer from visual disturbances (in line with Europe, therefore, but on a total population of 60 million people). Percentage rising to 5.4% among the 65-year-olds and 8.6% of those aged at least seventy-five.

Diabetic retinopathy is the main cause of blindness in subjects of working age (age ranging from 20 to 65 years).
It is also responsible for 13% of problems related to visual disability. That is, even in those who did not reach blindness, visual disturbances depend on this disease.
Looking at the diabetic subjects, it is possible to verify that about a third of them suffer from retinopathy and of these, 1% is affected every year by the disease in its most severe form.
Developing estimates on statistical models and considering that a percentage between 3 and 5% of diabetics is affected by high-risk retinopathy, it is estimated that about 90,000 150,000 citizens will be able to develop the disease in a serious way, ie they are at risk blindness if not monitored, identified and treated in time.
The hope is therefore that of an awareness on the part of everyone, is to increase the specialist visits for preventive purposes.

Sources:
Istat 2017 Report.
Source Italian Diabetes Monitor. IBDO Foundation April 2017, n. 1.
Social ophthalmology - public health magazine - n. 4 2017.

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Articolo che ho trovato molto interessante.
Quanti di voi hanno rinunciato per cause economiche ad approfondire una qualche patologia o capire meglio le cause non so di un mal di schiena, di una cervicalgia, di un dolorino sopportabile ai denti o qualsivoglia sintomo non debilitante?
Credo in molti, preferiscano, rinviare e non prevenire ma curare se e quando la malattia dovesse diventare debilitante. Spendere 100-200 euro o più per una visita specialistica è purtroppo diventato un lusso che pochi possono permettersi con prontezza e tempestività. Secondo me questo è un problema molto grave, con la salute non si scherza.
Inoltre mi farebbe piacere capire quanti problemi legati alla vista siano legati direttamente all'uso che facciamo di PC, smartphone et similia.

secondo me capita anche a chi non ha grossi problemi di reddito. Sentirsi sparare certe cifre ti fa dire... ma si tutto sommato di che mi preoccupo... tutto sommato mi sento bene.

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