Elena & Kenya
Cari amici di Steem PostITalia e lettori di Steemit: Elena & Kenya
Ripropongo il modulo delle richieste in quanto tutte accontentate o prese in consegna. Spero infatti che molti altri vorranno partecipare. Maggiori dettagli, equivalgono a un racconto fedele ai vostri gusti e desideri. Non siate timidi!
Gli amori a volte,
si nutrono,
nei ricordi caldi,
dei tempi andati,
che furono,
orgasmi,
fra sessi,
pervasi,
dalla bramosia,
di ritrovarsi anzora.
Era impaziente, stava per rivederla, la sua ex compagna di stanza ai tempi del College. La bella Kenya. Il taxi procedeva lento, troppo. L'incontro era uno di quelli programmati dal destino, entrambe avevano scelto lo stesso percorso, fare l'avvocato però era decisamente più adatto alla sua battagliera amica, arrivata in città per una importante causa.
Elena, la ragazza del nostro taxi, era finita invece per lavorare con il padre in un famoso studio notarile. Pratiche e piccole cause, scartoffie noiose e qualche testamento si adattavano bene alla sua mite natura. Si era data da fare, trucco impeccabile senza eccessi, avvolta in un tubino bianco che ne risaltava il fisico esile. I biondi capelli lasciati cadere nella perfezione dettata da quel liscio dorato, occhi color nocciola spezzavano la bianca carnagione, unghie curate ma poco appariscenti. Alta non più di un metro e settanta, 27 anni ed un seno prosperoso. Tacchi alti di un rosso spento e una minuta borsetta rivestita di piccoli cristalli completavano la mise di questa splendida ragazza in carriera.
Finalmente era arrivata a destinazione, il tempo di sistemarsi i capelli e specchiarsi per un'ultima volta ai finestrini del taxi, guardare fra le immense scalinate per cercare la sua collega, amica, complice di mille serate universitarie. Non ci volle molto, Kenya era uno splendore, avevano la stessa età ed era esattamente come la ricordava. Altissima, un metro e ottanta, una dea di colore, spalle larghe e lunghi ricci. Unghie affilate, anche in questo non era decisamente cambiata! Al pensiero di quelle unghie, ad Elena era scappato un largo sorriso. L'amica Indossava uno splendido maître-tailleur, fatto su misura, lo si notava da come aderiva al suo delicato seno, occhi color dello smeraldo, braccia giunoniche e un passo da pantera. Era lei, la sua vecchia compagna, borsa alla mano piena di carte e fascicoli. Elena senza accorgersene, si era messa ad urlare:
Elena 〉 Kenya!! Kenyaaaa!!!
Vide la sua amica incrociare il suo sguardo e con lei molti passanti che si erano voltati. L'imbarazzo era totale, il rossore delle gote un semplice risultato degli eventi. Poco male, la sua amica con passo spedito, scanditi da vertiginosi tacchi di color bianco panna, si dirigeva verso di lei. Un abbraccio improvviso, il quale fece cadere la borsetta della nostra urlatrice e la ben più pesante borsa della sua amica.
Kenya 〉 Tesoro! da quanto tempo! Lasciati abbracciare!!
Elena 〉 Come stai? Andata bene la causa?
Kenya 〉 Questa deve essere tua, fammi mettere la mia in spalla.
Passeggiamo mentre ti racconto?
Elena 〉 Va bene..
Il tempo sembrava non essere passato per le due amiche, la prova era stato quel forte abbraccio, aveva stropicciato sia il tubino di Elena quanto il tailleur dell'esuberante collega. Passeggiava con la sua amica, ascoltava il racconto dell'udienza appena sostenuta, uno strano caso di appropriazione indebita. Le parole erano fiumi sordi, lei continuava a fissare il corpo di Kenya. Si limitava a risponderle di tanto in tanto, stupita da tutte quelle parole, la ricordava meno espansiva e più dura di carattere. Poco male, alla fine erano passati 4 anni e le persone cambiano, pensò in forma triste. Forse era cambiata, aveva dimenticato magari.. Le notti insieme. Si, erano state più che amiche, nella stessa stanza per molti anni, la loro condivisione era più che semplice amicizia, delusioni quanto gioie o amori. Ma ancora più importante, i loro corpi si conoscevano, in profondità, intimità, come quelli degli amanti. Fra tutti quei dubbi riusciva comunque a godere del braccio di Kenya, la cingeva e accompagnava per le strade della città, sul viale di un sole rosso la giornata volgeva al termine e l'atmosfera si era tinta di colori tenui, romantici. Le persone intorno a loro quasi non esistevano, le due ragazze, divenute donne si scambiavano sguardi, l'intesa a tratti sembrava quella dei bei tempi passati.
Kenya 〉 Taxiiiiiiiiiii!
Elena 〉 Devi andare?
Kenya 〉 Non vorrai abbandonarmi proprio ora che ci siamo riviste?
Tu vieni con me. Il mio albergo non è lontano.
La donna strinse forte il braccio di Elena sussurrando con voce fra il soave e il dittatoriale:
Kenya 〉 Tu resti con me.
Elena ebbe la forza solo di accennare un si deciso quanto istantaneo. Quelle parole l'avevano accesa, leggero panico misto a cieca devozione che aveva sempre avuto per la sua migliore amica. Il Taxi raccolse queste due splendide donne portandole all'Hotel Garden..
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Parte introduttiva dall'acquolina in bocca.. o no?
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