DISCRIMINAZIONE DEI PREZZI di Tipo II
DISCRIMINAZIONE DEI PREZZI di Tipo II
Dopo aver parlato della discriminazione perfetta ( I tipo ) e di quella di III tipo o anche detta "per gruppi" è il momento di spiegare l'ultimo tipo di discriminazione di prezzo, ovvero quella di II tipo.
Prima di iniziare la trattazione di questa strategia è bene ricordare che tali tecniche sono utilizzate al fine di incrementare gli utili da parte di un impresa e cercare così di venir fuori da una situazione inefficiente generata dal prezzo fisso.
L' elemento alla base delle discriminazioni contrariamente alle tecniche tradizionali è appunto la capacità di modificare il prezzo in relazione ai mercati, ai clienti e alle situazioni che si presentano.
Per permettere ciò sono necessarie ovviamente delle condizioni di base.
La prima tra tutte è il potere di mercato dell'impresa che si traduce nella possibilità di fissare un prezzo maggiore ai propri costi senza doversi vedere tutta la domanda sottratta da un altra impresa.
Oltre a ciò è fondamentale la capacità di poter distinguere gruppi di consumatori, accorpandoli tra loro in relazione a caratteristiche di acquisto o disponibilità a pagare (funzioni di domanda).
Dopo aver fatto queste premesse iniziamo a definire la discriminazione di II tipo.
In questo caso il prezzo sarà in funzione del volume acquistato dal consumatore, è facilmente riscontrabile anche nella realtà ( sconti quantità ), e la tariffa in due parti è la rappresentazione più comune.
Supponiamo che la tariffa sia appunto divisa in due parti, una fissa indipendente dalla quantità ed una variabile in relazione alla quantità. Questa tipologia di tariffa porterà il prezzo di ogni unità diminuire all'aumentare della quantità, in quanto la parte fissa si andrà a spalmare su un numero maggiore di beni.
Ovviamente questo non significa che aumentando la quantità il costo complessivo diminuirà, è solo il costo medio che diminuisce!
Il compito dell'impresa sarà quindi quello di stabilire sia il prezzo variabile che quello fisso tentando di massimizzare i profitti.
Ipotizziamo che tutti gli utenti presentino la medesima funzione di domanda ( condizione semplificativa ), allora l'azienda per massimizzare le unità vendute sarà portata a fissare il prezzo variabile uguale al costo marginale e lasciare alla parte fissa il compito di generare profitti.
La parte fissa verrà fissata in modo da estrapolare tutto il surplus da parte del consumatore fino al punto per cui se fosse leggermente più elevata nessuno comprerebbe più (Area evidenziata).
Ovviamente nel caso di gruppi di utenti con funzioni di domanda differenti tra loro la situazione si complica ulteriormente ma può essere affrontata con le opportune strategie.