Mito del Complesso di Edipo e conseguenze nella vita adulta
Oggi mi piacerebbe parlarvi di un argomento sempre sentito ma che forse molti di voi sottovalutano l’influenza e l’ importanza che può avere soprattutto nella vita adulta; ebbene sì, il Complesso di Edipo. Come molti sanno, questo concetto deriva dalla teoria psicoanalitica di Freud ma che ha ispirato altri celebri autori come Carl Gustave Jung per dare una spiegazione ai meccanismi inconsci del bambino durante l’infanzia, nell’ identificazione nei confronti del genitore dello stesso sesso e il “desiderio” con il genitore del sesso opposto. Cerchiamo di capirci di più.. innanzitutto , cosa centra e chi è Edipo?
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IL MITO
Tutto iniziò nella città di Tebe, dove il re Laio e sua moglie Giocasta vivevano in tranquillità, finchè il re un giorno decise di recarsi all’oracolo di Delfi per chiedergli se avrebbe mai avuto figli. Per suo sfortuna la risposta che Laio ricevette non fu positiva in quanto gli era stato detto che se avrebbe avuto un figlio, quest’ultimo avrebbe ucciso il padre, sposando la madre.
A queste parole Laio ne fu sconvolto tanto che quando Giocasta rimase in cinta, insieme decisero di abbandonare il bambino ai piedi di un monte dopo avergli perforato i piedi, nella speranza che il bambino morisse e la profezia fosse aggirata. Così non fu, perché il bambino venne trovato da un pastore e portato al re di Corinto, Polibo, il quale non aveva prole. A causa dei suoi piedi gonfi, venne chiamato Edipo (che significa “dai piedi gonfi”).
Il tempo scorreva ed un giorno, Edipo già grande, udì da un suo coetaneo che Polibo e la madre attuale non erano i suoi veri genitori così decise di recarsi all’ oracolo per sapere la verità. Una volta giuntovi Edipo scoprì che se fosse tornato in patria, ci sarebbe stata una brutta maledizione. Edipo non fece più ritorno a Corinto, convinto che quella fosse la sua vera patria, e cominciò a vagare finchè non arrivò nelle prossimità della città di Tebe, dove incontrò altri viaggiatori con cui ebbe un accesa discussione che terminò con l’uccisione da parte di Edipo di uno dei vagabondi.
Continuando il suo viaggio verso Tebe, incontrò Giocasta , che si innamorò del giovane dopo la misteriosa morte del marito Laio. Decise così di sposarsi con il giovane e regnare insieme su Tebe; ebbero ben 4 figli e in tutto ciò i due erano ignari del rapporto incestuoso. Poco dopo scoppiò una terribile pestilenza su Tebe al punto che Edipo non sapendo più come migliorare e fermare questa tragica situazione, si recò nuovamente all’ oracolo il quale riferì che finchè il colpevole della morte del re Laio non fosse stato punito, la pestilenza non sarebbe cessata.
Edipo non comprendendo a pieno il significato di ciò che voleva dire l’oracolo, si rivolse a uno dei grandi indovini del tempo, il quale solamente sotto minaccia del ragazzo confessò tutta la verità su lui, su quale fosse la sua vera patria, Tebe, che colui che precedentemente aveva ucciso, in realtà non era altro che il suo vero padre il re Laio e non un vagabondo, che non avrebbe dovuto unirsi a Giocasta e che inconsapevolmente lui era il vero responsabile di tutte le disgrazie di Tebe. Giocasta presa dal dolore e dalla vergogna decise di impiccarsi ed Edipo andò via, verso terre sconosciute, in modo che nessuno avrebbe più sentito il suo nome, dopo aver maledetto i suoi figli.
COMPLESSO DI EDIPO - FREUD
Il concetto introdotto da Freud ricorda appunto la leggenda di Edipo, che è simbolo delle passioni dell’uomo e degli istinti sessuali, della brama di possesso della madre per arrivare al suo obiettivo, al punto di sopprimere il suo rivale quindi il padre.
E’ una fase piuttosto normale della libido infantile che si manifesta con determinati atteggiamenti negli affetti familiari, più accentuati verso uno dei due genitori; per esempio la concezione di impulsi ostili verso il padre da parte del bambino, può essere attribuita al fatto che ha bisogno di più affetto e protezione dalla madre, e non è disposto a condividere ciò con nessun’altro, soprattutto con il padre.
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Questo complesso si sviluppa intorno ai 4 o 5 anni, età in cui il bambino inizia a formare il così detto Super-Io, cioè dove ha sede la coscienza morale, si sviluppa il senso di colpa, e dove inizia a interiorizzarsi il concetto di autorità che parte dal nucleo familiare e continua con la figura di insegnanti o ideali, assumendo quei tipi di comportamenti proposti dalla società.
Ma come nasce tutto ciò? Diciamo che il primo oggetto erotico del bambino è il petto della madre, da cui si nutre; quindi tutto nasce dal bisogno di nutrimento. Inizialmente il bambino percepisce sé stesso e la mamma come un tutt’ uno, come se fosse un corpo solo, e infatti con il distacco della madre durante l’allattamento, è come se lei si portasse via una parte della carica libidica del bambino.
La consapevolezza dei propri genitali avviene durante la fase fallica del suo sviluppo, notando che stimolando la zona genitale, il bambino prova sensazioni piacevoli al punto che inconsciamente vuole sedurre la madre, mostrandole orgoglioso il suo membro virile. Ma essendo consapevole della forza fisica del padre, lo considera un rivale che gli blocca la strada, da dover quindi eliminare. La madre ha capito che l’eccitazione del figlio dipende dalla sua persona e crede che sia giusto impedirgli di toccare manualmente il suo membro, ma secondo Freud questo è poco utile perché comporta una modifica dell’ auto-appagamento del bambino. Se la madre, inoltre, ricorresse a mezzi più aspri per far capire al figlio che determinate cose non si devono fare, ricorrendo, per esempio, a minacciarlo di dire tutto al padre, il bambino soffrirà del così detto complesso di castrazione, la paura per cui il padre gli taglierà il suo membro, cosa a cui tanto tiene, e questo sarà il suo trauma più forte della sua giovane età.
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Solitamente il complesso edipico nel bambino svanisce con l’età, ma continua a esercitare un’attività duratura e una certa importanza a livello inconscio. Può capitare che se l’attaccamento è eccessivo, o l’ostilità è molto accentuata, si potrebbe ripercuotere il tutto su problematiche di relazione amicali, d’amore funzionali o presenza di fantasie incestuose ancora non risolte durante la crescita. Per cui se il bambino non è stato guidato nel costruire un’idea di sé stesso autonoma, avrà problemi a staccarsi dalla famiglia e avere relazioni stabili. Possono anche essere associati disturbi della personalità e problemi con la sessualità dovuti al mancato superamento del Complesso di Edipo.
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Tutto ciò di cui ho parlato prende come riferimento la teoria di Freud, da alcuni anche smentita. Ma ho voluto chiarire un po' di punti a proposito di questo argomento che a parer mio è così contorto e appunto complesso che mi affascina molto. Spero di essermi espressa chiaramente e soprattutto che vi sia piaciuto. Grazie per la lettura :)
Fonti di ricerca:
-http://www.elicriso.it/it/mitologia_ambiente/edipo/
-https://www.marieclaire.com/it/benessere/salute/a19514451/complesso-di-edipo-come-superarlo/
-http://www.my-personaltrainer.it/salute/complesso-di-edipo.html#7
-https://www.skuola.net/psicologia/compresso-edipo-psicoanalisi.html
https://steemit.com/@a-0-0
Brava, hai scritto un post davvero interessante e mi e' piaciuta anche la storia introduttiva :)
Grazie mille!!:)