Spaghetti on the road - Iceland, DAY#8/9/10
Again trouble with the weather, and again trouble with the connection. Unfortunately, in case of prolonged bad weather our solar panels do not guarantee the production of electricity, and therefore it is difficult to reload the different equipment. Fortunately, this morning we woke up in a discretely equipped campground, albeit in the middle of nowhere, inside which the power outlets are available.
DAY#8 saw us practically immobilized near Reykjavik, where we headed for two friends coming from Italy that will keep us company for a few days. The strong and incessant rain prevented us from moving northwards as we had foreseen, to cross the oceanic ridge, and so we dedicated the day to the preparation of some exam that awaits us in September.
Anyway, we were assisted by fortune on DAY # 9, when we took a secondary road to reach Geyser, the place that hosted the largest geyser on which the man has looked, we have also crossed the system of splits originated from the backbone.
The journey then continued in direction of Geyser, where armed with patience and fighting the icy wind we managed to get some great images that we will post in detail in a next post dedicated to the topic. This almost cost us our fingers, but it was worth it.
We also had the umpteenth confirmation of human idiocy; the great Geyser, in fact, is now inactive, because of the many tourists who over time threw stones and coins into his crater, hoping to see him snort on command.
The continuous alternation of sun and rain also gave us a day extremely rich of rainbows, and in a single day we were able to observe probably more than those observed in the rest of life.
In the evening we finally reached the impressive Gulfoss Falls. We are not sure that photos can adequately transmit the power released by free falling water, but it is the history of the place that gives some clues. The waterfalls, in fact, have risked disappearing in the past, giving way to a hydroelectric plant. Fortunately, as we have already told in an old post, a peasant has managed to stop the massacre.
We spent the night in the plain between the small town and the sea, and Iceland finally gave us a night that, accustomed to the standards of the North, we would call it almost warm.
DAY#10 was just as rich. During the morning we have won the sympathy of many foreign tourists, staging a small curtain on the volcanic plain overlooking the volcano Hekla. The passion of every child for the dinosaurs has awakened again in this place.
Then we headed to the wreck of an abandoned plane on the beach and, along the way, we came across (almost by chance) the Seljalandsfoss waterfall, the only one that offers the possibility of walking over the falling water.
Both places proved to be very impressive, but also slightly too crowded with tourists for our tastes.
In the evening we finally reached one of our most desired destinations: the cliffs of Vìk. In fact, on these cliffs overlooking the Arctic Ocean, lots of puffins have their nests. Puffins are small sea birds similar to a strange cross between a penguin and a parrot. During this season they are definitely rare, as most of them start migrating south in this period, leaving only the pairs with chicks. But armed again with patience, and again willing to lose the use of hands because of frost, we were able to take many pictures of parents intending to supply fresh fish with the small ones in the nests.
IMAGE WORK IN PROGRESS
The night, waiting for DAY # 11 and the trekking that will take us to explore the Skaftafell National Park, have been camped at the foot of the mountains between two glacial languages that lie the immense plain that reaches the ocean.
Di nuovo guai col meteo, e di nuovo guai con la connessione. Purtroppo in caso di maltempo prolungato i pannelli solari non garantiscono la produzione di corrente, e quindi risulta complicato caricare la diversa attrezzatura. Fortunatamente questa mattina ci siamo svegliati in un campeggio discretamente attrezzato, seppur in mezzo al nulla, all'interno del quale sono disponibili le prese della corrente.
il DAY#8 ci ha visti praticamente immobilizzati nei pressi di Reykjavik, dove ci siamo diretti in attesa di due amici in arrivo dall'Italia con i quali trascorrere qualche giorno. La pioggia forte e incessante ci ha impedito di muoverci in direzione Nord come avevamo previsto, per incrociare la dorsale oceanica, e abbiamo così dedicato la giornata alla preparazione di qualche esame che ci attende minaccioso a settembre.
La fortuna ci ha comunque assistito nel DAY#9, quando prendendo una strada secondaria per raggiungere Geyser, la località che ha ospitato il più grande geyser su cui l'uomo abbia posato lo sguardo, abbiamo ugualmente incrociato il sistema di spaccature originato dalla dorsale.
Il viaggio è poi proseguito in direzione di Geyser, dove armati di pazienza e combattendo il vento gelido siamo riusciti ad ottenere delle ottime immagini che posteremo in prossimo nel dettaglio in un prossimo post dedicato all'argomento. Questo ci è quasi costato le dita delle mani, ma ne è valsa la pena.
Abbiamo inoltre avuto l'ennesima conferma dell'idiozia umana; il grande Geyser, infatti, è ormai inattivo, a causa dei tanti turisti che nel tempo hanno gettato sassi e monete nel suo cratere, sperando di vederlo sbuffare a comando.
La continua alternanza di sole e pioggia ci ha inoltre regalato una giornata estremamente ricca di arcobaleni, e in un solo giorno siamo riusciti ad osservarne probabilmente più di quanti osservati nel resto della vita.
In serata abbiamo finalmente raggiunto le imponenti cascate di Gulfoss. Non siamo sicuri che le foto possano rendere adeguatamente la potenza sprigionata dall'acqua in caduta libera, ma è la storia stessa del luogo a dare qualche indizio. Le cascate, infatti, hanno rischiato in passato di scomparire, lasciando il posto ad un impianto idroelettrico. Fortunatamente, come abbiamo già raccontato in un vecchio post, una contadina è riuscita a fermare lo scempio.
Abbiamo poi trascorso la notte nella pianura tra la piccola località e il mare, e l'Islanda ci ha finalmente concesso una notte che, ormai abituati agli standard del Nord, definiremmo quasi calda.
Il DAY#10 è stato altrettanto ricco. Durante la mattinata ci siamo conquistati le simpatie di molti turisti stranieri, mettendo in scena un piccolo siparietto sulla piana vulcanica che si affaccia sul vulcano Hekla. La passione di ogni bambino per i dinosauri si è risvegliata in questo luogo.
Ci siamo poi diretti poi verso il relitto di un aereo abbandonato sulla spiaggia e, lungo la strada, ci siamo imbattuti quasi per caso nella cascata di Seljalandsfoss, l'unica a offrire la possibilità di camminare oltre l'acqua in caduta.
Entrambi i luoghi si sono rivelati essere molto suggestivi, ma anche leggermente troppo affollati di turisti per i nostri gusti.
In serata abbiamo finalmente raggiunto una delle nostre più agognate mete: le scogliere di Vìk. Su queste scogliere affacciate sull'Oceano Artico nidificano infatti le pulcinelle di mare, piccoli uccelli marini simili a uno strano incrocio tra un pinguino e un pappagallo. In questa stagione sono decisamente rare, poiché la maggior parte di esse inizia la migrazione verso Sud proprio in questo periodo, lasciando indietro unicamente le coppie con pulcini. Ma armati nuovamente di pazienza, e di nuovo disposti a perdere l'uso delle mani per colpa del gelo, siamo riusciti a scattare numerose foto dei genitori intenti rifornire di pesce fresco i piccoli nei nidi.
IMAGE WORK IN PROGRESS
La notte, in attesa del DAY#11 e dei trekking che ci porteranno ad esplorare il Parco Nazionale dello Skaftafell, è stata trascorsa accampati ai piedi delle montagne tra due lingue glaciali che raggiungono l'immensa pianura che arriva all'oceano.
Quel dinosauro credevo di averlo immaginato! 😂
Siete meravigliosi! Io avrei lasciato i polmoni in aeroporto all’arrivo 😅 stimo molto persone come voi che scelgono mete avventurose.
Grazie mille @profumodimare! E in realtà i polmoni ce li stiamo lasciando anche noi, ma non vogliamo ammetterlo :D
Ahahaha forza che state andando alla grande 💪🏻💪🏻💪🏻💪🏻
Wow, immagini spettacolari, mi fate sempre di più venire voglia di visitare questi luoghi, secondo voi con tre bambini al seguito è fattibile? Considerando che sono abituati a viaggiare?
Ti direi assolutamente di sì... Noi abbiamo visto un sacco di famiglie con bimbi anche molto piccoli (qualche volta in posti anche un filo troppo estremi). Però si può girare tranquillamente tutta l’isola lungo la ring road fermandosi ogni notte in hotel o guest house, con tappe lunghe massimo 300 km ogni volta, intervallate da centinaia di cose da vedere...
Direi ottimo allora si può fare! Grazie mille
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