Il cuore delle cose
Tutti abbiamo delle cose a cui vogliamo bene e non riusciamo a separarcene. Può essere un cd, un vaso, un golfino, un ciapa pouri (soprammobile in piemontese), ed è lì; non te ne fai più nulla, ma ti riporta alla mente un sacco di ricordi, belli o brutti che siano.
Poi arriva il giorno infausto in cui il gatto prende il soprammobile, te lo abbatte ed è irrecuperabile e non sai se piangere, piangere molto o piangere moltissimo.
Oggi è un giorno di questi.
Dopo 18 anni di onorata carriera, la vecchia Betzy, ovvero una Fiat Punto, è passata a miglior vita.
Sì, è vero, è solo una macchina, ferro, motore e plastica qua e là, ma ero molto affezionata a quel color blu, a quelle sue partenze ai semafori che nemmeno ai rally e a tutte le avventure che abbiamo passato insieme. É per questo motivo che ho deciso di scriverti una lettera, cara Betzy, perchè meriti riconoscenza.
Fonte: Foto dell'autore
Ciao Betzy,
Ormai sei al tuo ultimo viaggio, diretta al cimitero delle auto. Sono sicura sarai la più bella anche laggiù.
Qui a casa siamo tristi già da un po', da quando abbiamo saputo che questa volta non avresti avuto scampo. Abbiamo lottato con il meccanico, ma questa volta le sue parole sono state categoriche: “ho fatto tutto quel che potevo fare, ma adesso non vale più la pena”. La pena valeva, caro Celestino, ma va bene così.
Con te, io e le amiche del week- end, ormai le conosci benissimo anche tu, siamo uscite 18 anni.
Abbiamo festeggiato la maggior età, sia noi che te, abbiamo gioito alla vittoria dei mondiali del 2006, siamo state al concerto di Luca Carboni e poi a quello di Cesare Cremonini, al mare dopo la maturità e senza dimenticare tutte le pasquette in montagna ed i ferragosti organizzati chissà dove per non incontrare il traffico.
Poi ci sono state anche le cose più banali e quotidiane: le spese, il sano shopping – per dieci cose provate, una comprata- ed i relativi stuzzichini mangiati di fretta sui tuoi sedili, perchè si sa, lo shopping mette appetito.
E poi le birre in compagnia del venerdì e le serate lunghe. Quelle piene di chiacchiere, risate e karaoke in macchina, immancabile “quello che le donne non dicono” l'8 marzo ed “Eccoti” di Max Pezzali praticamente sempre.
Purtroppo, ci sono stati anche momenti meno belli. Tu li ricorderai sicuramente meglio di me.
Il pilastro del garage preso sulla fiancata, quello spigolo che proprio non abbiamo visto, quella curva un po' troppo stretta, quella cosa che non abbiamo ancora individuato cosa fosse che ci ha fatto scoppiare la ruota e siamo andate avanti comunque, i parcheggi a S mai riusciti perchè “ ma ci sto? Siamo sicure? No, vabbè, vado a cercarne un altro”, quelle tue luci un po' balenghe che non si vedeva quasi più una mazza (ma temo fosse stata solo un po' di cataratta dovuta all'età... e ai km).
Tutto questo fa sì che tu sia stata la macchina con più cuore che abbia mai avuto. Ti sei rialzata sempre, e sono state tante le volte in cui hai dovuto farlo e non ci hai mai lasciato a piedi. Ci hai portato avanti, sulla nostra strada. Insieme.
Senza di te, senza le nostre scorribande, non sarà più la stessa cosa. Dovremo abituarci ad uscire di casa e non vedere più il tuo bel blu cielo con quel bollo sul cofano che sembrava un cuore.
Ce la faremo ed i nostri momenti saranno sempre nella nostra mente; anche quando saremo vecchi e non sapremo più come si chiamerà nostro cugino, il tuo nome, invece, sarà scolpito.
Questo giorno per noi rappresenta la fine di un'epoca, che è stata molto significativa, anche -e forse- soprattutto grazie a te.
Ciao vecchia Betzy.
Ti vogliamo bene.
La tua famiglia.
P.s.
Mi raccomando, ora che sei libera, non rivelare mai a nessuno tutto ciò che hai sentito, tutti i nostri discorsi ed i segreti. Ci conto.
Ah, dimenticavo! Saluta la Fiat Uno, la riconoscerai da un adesivo del rifugio per animali sul finestrino dietro a sinistra.
Anche gli oggetti a loro modo hanno un anima, non in maniera diretta ma in maniera indiretta siamo noi che li associamo alla nostra vita e ci affezioniamo non tanto all'oggetto in se ma ai ricordi che porta con sé. Ti capisco.
Verissimo! hai riassunto benissimo ciò che intendevo.
Mi ricorda quando ho detto ciao alla mia R5!! :-) :-)
Bella macchina ;)