Budapest - Una città in divenire
Grandi contrasti in una città in divenire: è così che racconterei Budapest a chi mi dovesse chiedere un racconto di ciò che ho visto e percepito in qualche giorno di visita.
Vista sul Parlamento - Foto dell'autoreScesi dall’aereo, ciò che salta subito agli occhi è l’estrema efficienza della città: autobus in orario, puliti e numerosi. Allo stesso modo le metropolitane; anche se è impossibile non notare i “resti” dell’impronta sovietica, perfettamente conservati in convogli dall’aspetto a tratti austero, a tratti spoglio e “retrò”.
I convogli della metropolitana - Foto dell'autore
Bastano però poche fermate per incappare nella Budapest più moderna, quella pronta a tutti gli effetti a fare concorrenza alle più celebri capitali europee. La capitale ungherese si presenta quindi come un grande cantiere, architettonico e sociale. È proprio la società che merita un’attenzione particolare. A pochi passi dai Paesi che hanno fondato l’Unione Europea c’è uno Stato che ce la sta mettendo tutta per allinearsi con gli “standard” della parte occidentale del Vecchio Continente. I contrasti e la storia travagliata alle sue spalle, però, si vedono e, almeno a tratti, si apprezzano. Tra i cittadini di Budapest aleggia un senso di civiltà troppo spesso dimenticato nelle grandi metropoli italiane…Niente code disordinate, niente cartacce o rifiuti in giro per la città o abbandonati sui mezzi pubblici.
Non è però tutto oro quel che luccica: le metropolitane più datate così come quelle iper-moderne, simbolo dell’estrema voglia di modernizzazione, sono altresì casa di indigenti e senza-tetto che si trovano ad elemosinare un panino, magari vendendo fiori o creazioni dal dubbio gusto. Impossibile a questo punto non pensare alla decisione del governo di Orban di non accettare profughi e immigrati. Decisione anti-europeista o semplice impossibilità di permettersi altra povertà? Impossibile dirlo, almeno a prima vista…
Foto dell'autore
Certo che lo scontro “Europa sì” Vs “Europa no” si percepisce semplicemente camminando per i principali luoghi della città. Dai manifesti di propaganda elettorale ai giovani che lottano contro la decisione di non riconoscere più i diplomi di laurea della CEU (Università Centrale Europea), è impossibile non sentirsi catapultati in un Paese in cui le persone sentono ancora il dovere di lottare per qualcosa di più grande, per una società un po’ meno liquida.
Una spilletta di protesta, maggio 2017 - Foto dell'autore
In Italia ci sarebbe davvero chi manifesta per il proprio diritto allo studio? A Budapest abbiamo respirato quell’aria che, forse, nel Belpaese aleggiava negli anni Settanta. Impossibile non percepire una forte partecipazione dei cittadini alla vita della città. Il popolo c’è e desidera far sentire la sua presenza.
La voglia di “raccontare” di sé, delle proprie origini e anche dell’attualità emerge senza filtri dalla visita al Museo Etnografico. Nascosto in un bellissimo edificio neoclassico posto proprio di fronte al Parlamento, il polo museale racconta Budapest e l’Ungheria toccando diverse epoche e differenti tematiche, da quella religiosa a quella del mondo agricolo.
Il Museo di Etnografia - Foto dell'autore
Il mix di modestia e orgoglio non fa che accentuare le evidenti , seppur celate, critiche alla borghesia e al modello capitalistico. Ma non solo… L’etnografia del passato contrapposta a quella attuale raccontano perfettamente quella Budapest in divenire di cui abbiamo parlato prima: una città in cui i giovani iniziano ad utilizzare lo skate e le converse pur mantenendo un comportamento pacato ed educato rispetto agli adolescenti italiani. Inevitabile non chiedersi se lo stampo occidentale porterà anche qui all’inevitabile declino della società, intesa in questo caso come essere pensante e capace di agire.
Interno del mercato di Lehel - Foto dell'autore
Le “grandi questioni” politico-filosofiche vengono invece meno quando si visitano i mercati, primo tra tutti quello di Lehel. In un luogo non troppo diverso da quelli a cui siamo abituati, emerge chiaramente sia uno stile di vita “senza troppi fronzoli” sia quella bellissima sensazione di sentirsi a casa in un Paese diverso da quello natio.
Il mercato di Lehel - Foto dell'autore
Ad una società tanto semplice quanto di difficile comprensione fa da cornice una città bellissima. I contrasti sociali lasciano qui il posto a ossimori architettonici in perfetto equilibrio.
Pal Utca, Monumento ai Ragazzi della Via Pal - Foto dell'autore
Il monumento sovietico dialoga infatti benissimo con la vicinissima ambasciata americana così come il liberty dei palazzi anni Venti non si rende tanto eccessivo da far distogliere lo sguardo dai palazzi istituzionali più antichi.
Ottima e sapiente illustrazione quella che hai fornito di questa capitale europea dell'Est, hai saputo rendere molto bene l'idea di quello che stanno vivendo i cittadini di questa città, con tanto di risvolti psicologici e momenti di vita reale e concreta, il tutto corredato e montato su interessanti scatti da te personalmente realizzati, per cui ti esprimo il mio apprezzamento per la visione del tuo validissimo post
Ciao @mad-runner! Grazie mille per il tuo commento.
Sono contenta di aver trasmesso, almeno in parte, quelle che sono state le sensazioni di un paio di giorni di visita, tanto "densi" da farmi sentire quasi spaesata al mio ritorno.
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Bellissimo dipinto della situazione a Budapest, sia le foto che la descrizione rendono questo articolo completo e di gradevolissima lettura.
Hai scattato fotografie molto intime e reali secondo me, mostrando aspetti diversi ma vicini alla vita di tutti i giorni!
Brava 👏
ps come hai fatto a mettere due foto affiancate? 😂
Grazie mille @bafi ;)
Trovi tutto in questa guida di @thenightflier : https://steemit.com/markdown/@thenightflier/impaginazione-su-steemit-guida-ai-comandi-avanzati-parte-2-di-2
Bella guida, grazie :)
Grazie!
Diciamo che non ha proprio la pretesa di essere una guida, bensì una visione a 360 gradi della città ;-)
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