Quando Gino Bartali salvò l’Italia dalla guerra civile

in #ita6 years ago

Chi era Gino Bartali

Nato il 18 luglio 1914 nella periferia fiorentina, Gino Bartali nasce e cresce con la passione per della bicicletta. Sin da ragazzo domina le corse riservate ai giovani, anche se talvolta preferisce lasciare la vittoria al compagno di fuga in cambio del premio che avesse ricevuto, in modo da poter convincere papà che forse era conveniente continuare a pedalare. Religioso osservante, iscritto all’Azione Cattolica, passa professionista nel 1935 con la Frejus. Nella Milano-Sanremo di quell’anno scatta sul Capo Berta e si appresta a vincere contro ogni pronostico, ma il vulcanico organizzatore della corsa Emilio Colombo lo affianca per qualche chilometro in modo da distrarlo e da permettere agli avversari più importanti di raggiungere sullo sconosciuto fuggiasco.

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Inizia cosi la sua magica carriera : nel 1936 compie il Giro d’Italia corso con la Legnano, il marchio che da quel momento in poi segnerà per sempre la carriera di Bartali, in quel periodo il fratello di Gino, Giulio mori in una gara. Gino, preso dallo sconforto, inizialmente prende in considerazione di abbandonare l’agonismo, ma poi si convince della necessità di continuare a gareggiare in memoria del defunto fratello . Prima dello scoppio della guerra, riesce a vincere , tre edizioni del Giro di Lombardia, una Milano-Sanremo un altro Giro d’Italia e l’edizione 1938 del Tour de France.

Dotato di una resistenza fuori dal comune, durante la seconda guerra mondiale Bartali continua ad allenarsi trasportando nella canna della bicicletta le foto necessarie alla creazione di documenti per gli ebrei perseguitati dal regime fascista. La guerra lo priva degli anni generalmente più brillanti per un corridore, quelli poco prima dei 30. Tuttavia, Ginosi guadagnerà il soprannome di Intramontabile proprio per essere riuscito, nonostante la sosta forzata, a ritornare più competitivo che mai nei secondi anni Quaranta. La sua carriera finisce soltanto nel 1954, con Bartali che riesce ancora ad aggiudicarsi altre due Milano-Sanremo, un altro Giro d’Italia due edizioni del Giro di Svizzera e il piu importante fra tutti il Tour de France dell 1948.

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I fatti del 1948

Conclusa la seconda guerra mondiale, l’Italia è un paese più spaccato che mai. La rivalità non è più quella fra repubblichini e partigiani che poi si trasformo nella lotta per la liberazione nazionale, bensì una rivalità più politica e moderna che riflette al suo interno due visioni del mondo contrapposte.

*L’inizio della Guerra Fredda Italiana avviene proprio in quel periodo: da un lato la Democrazia Cristiana, dall’altro il neonato Fronte Democratico Popolare costituito da socialisti e comunisti. *

Le prime elezioni politiche repubblicane si tengono il 18 marzo 1948, fra le pressioni delle nuove superpotenze statunitensi e sovietiche, ed una tensione sempre più crescente. Nella propaganda elettorale fa capolino l’uso strumentale della paura: da una parte, la coalizione di sinistra accusa gli avversari di essere succubi del Vaticano e degli Stati Uniti, dall’altra il partito centrista attacca l’alleanza cercando di convincere gli italiani che la scelta non sia tanto fra due partiti di differenti ideologie, quanto tra Cristo e l’Anticristo, tra l’Occidente e l’Unione Sovietica.
A urne chiuse, i risultati elettorali mostrano una netta vittoria della DC che ottiene il 48,5% dei suffragi in confronto al 31% raccolto dal Fronte
Per colpa di queste elezione in italia scoppio una rivalità molto intensa tra le due parti di diverse ideologie che porta l'Italia quasi all'orlo della guerra civile

Ma cosa c’entra Gino Bartali con tutto questo?

Il Tour 1948

Nel 1948 La delegazione italiana si presentò in Francia per prendere parte al Tour
La corsa inizia il 30 giugno e il traguardo di Trouville viene attraversato sorprendentemente proprio da Ginettaccio vincendo di nuovo il primo post del Tour de France 1948

Quando il 25 luglio Bartali sale sul podio a Parigi , e con la sua vittoria la situazione nel nostro paese si era definitivamente calmata. E riuscito in un’impresa entrata di diritto nella leggenda sportiva, oltre ad aver contribuito in modo decisivo a rasserenare una situazione sociale davvero inquietante. L’Italia è ad un passo dal baratro, e Bartali la salva pedalando.

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Gino Bartali, un mito, un eroe.

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