Che ricordi!
Io di anni ne ho 31, il primo anno della fase "trenta e dispari", come la chiami tu. Non ho figli, qualche amica sì, però... e le differenze ci sono!
Ho avuto la fortuna di trascorrere tutte le estati della mia infanzia in campagna, riuscivo a giocare a nascondino col cane nei campi di grano e di avena, tornavo per pranzo e per cena, infangata, stropicciata, magari anche un po' tagliuzzata, per una medicazione e un pasto al volo, che poi si ricominciava. Di cose stupide ne ho fatte pure io, ovvio.
Dopo qualche mega caduta con la bicicletta, mio padre si preoccupò al punto che dovette comprare tutto l'armamentario per proteggermi, ero costretta a uscire da casa con casco, ginocchiere e gomitiere. Non sto a dire che tutto spariva appena cominciava il gioco serio, con le gare di velocità (ero molto competitiva e fiera del mio primato che mantenni per qualche anno tra il gruppetto di teppistelli di paese). Giocavamo spesso in una strada privata, al termine della quale sfrecciavano le auto e poi si poteva accedere ad una seconda strada privata, avevamo anche qualche bel rito di iniziazione, ripetuto a volte per dimostrazione di forza o di stupidità: dovevamo correre con la bici e attraversare quella strada proibita a rischio della vita, sopravvivendo per arrivare dall'altra parte incolumi o quasi.
Ci seguiva persino il cagnolino dei miei nonni, alto penso 15 cm. Un giorno fu investito da un camion, io osservavo la scena a distanza e rimasi convinta per qualche minuto che fosse morto, andai a controllare di corsa, cercando il corpicino, me lo vidi spuntare a fianco, scodinzolante: basso per com'era, era riuscito a passare sotto senza danni!
Smisi di appoggiare gli attraversamenti pazzi dello stradone! Compresi il rischio e impedii a tutti di rifarlo.
Che ricordi!
Grazie del post evocativo, ci stava dopo quello di @marcodobrovich :)
Grazie del contributo @nawamy, ma sai che è proprio vero! Non ci accorgiamo del pericolo fino a quando non entra in causa qualcos'altro, nel tuo caso il cagnolino. Se fosse solo per noi sbattiamo la testa all'infinito.
Grazie ancora, nicola
Grazie a te!
Francesca