Smettere di fumare è davvero così difficile?

in #ita7 years ago

Fumare crea dipendenza. Su questo non ci piove.
Ma a che percentuale possiamo approssimare la dipendenza fisica rispetto a quella psicologica?

Bella domanda.
La risposta ovviamente varia da persona a persona.

Io sono qui per parlarvi della mia esperienza e di come sia riuscito a smettere.

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[Immagine CCO creative commons](Link)

Non sono mai stato un fumatore super accanito: ho iniziato nell'estate tra terza media e prima superiore, quindi a 14 anni circa, esattamente come la maggior parte dei ragazzi della mia generazione.
Mi ricordo ancora la prima sigaretta: era una sabato sera, non avevamo fatto nulla di speciale, la solita passeggiata con tappa in uno dei bar della mia città. Era da qualche giorno che, io insieme ai due che erano e rimangono ancora oggi i miei amici più stretti, pensavamo di andare da un tabacchino e provare. Così quella sera andammo via prima del solito usando una qualche scusa che probabilmente ora come ora riterrei parecchio banale, ma eravamo galvanizzati dalla curiosità e dal desiderio di sentirci "più grandi", "più esperti".
Mi piacerebbe rivedere ora le scene che seguirono, sembravamo peggio di un gruppo di narcotrafficanti internazionali: tutti incappucciati, in due a fare da palo ai due angoli della strada e il terzo alla macchinetta a strisciare la tessera sanitaria della madre e a selezionare la prima marca a caso, così da fare il più in fretta possibile.
Era stato un piano studiato nel dettaglio:
la tessera era dell'unica delle tre madri che fumava, così se mai avessero rintracciato "le strisciate" alle macchinette nessuno avrebbe sospettato nulla.
Il tabacchino che avevamo scelto era uno di quelli più isolati raggiungibili in bici, per avere una minore probabilità di incrociare qualcuno durante il compimento del colpo.
Addirittura il fatto di uscire tutti con una felpa provvista di cappuccio non era stato un caso, ma frutto di una tattica da veri strateghi.
Una volta recuperata la refurtiva (il pacchetto), il prossimo obbiettivo era quello di trovare un luogo in cui compiere il misfatto. La scelta ricadde, come era facile prevedere, in un parco poco distante, in cui la sera girano poche persone.
Aprimmo il pacchetto e uno dei miei due complici prese la prima sigaretta e l'accendino, provò ad accenderla, ma fallì miseramente. Allora l'altro si ricordò di un ragazzo che aveva conosciuto quell'estate al mare che gli aveva spiegato "le tecniche" per accenderla, quindi mise la sigaretta in bocca, e mettendo la fiamma sulla punta inalò in maniera abbastanza meccanica e probabilmente spaventata. Quello che ne seguì fu un grasso e rumoroso colpo di tosse accompagnato dalle risate di tutti e tre. Riprovammo, uno per volta, e tra un colpo di tosse e l'altro, la prima sigaretta se ne andò via quasi senza che ce ne accorgessimo. Decidemmo di darci delle regole:

  • non dirlo a nessuno;
  • non farlo in vista di gente conosciuta;
  • farlo sempre e solo insieme;
  • nascondere i pacchetti fuori da casa così da non correre rischi.
Ovviamente nel giro di qualche settimana, massimo un mese, iniziammo, chi più chi meno, a infrangerle una dietro l'altra.

Così iniziò la mia dipendenza.

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[Immagine CCO creative commons](Link)

Fortunatamente non sono mai diventato un super fumatore accanito. Mi aggiravo su una una decina di sigarette al giorno e tendenzialmente fumavo marche leggere. Questo è uno dei motivi per cui smettere non è stato poi così difficile come in realtà credevo.

Ho iniziato a pensare di non fumare più quando la possibilità di iniziare una relazione con la mia attuale ragazza divenne reale.
Così, anche grazie al suo sostengo, lentamente iniziai a tentare di diminuire: mi davo un limite di sigarette da fumare in una giornata che all'inizio potevano essere 10 per poi scalare a 7 e successivamente diminuire a 5, così via fino ad arrivare a 0. Ovviamente la teoria è stata diversa dalla pratica. Alcuni giorni riuscivo, altri sgarravo. Quello che sicuramente non aiutava era la situazione lavorativa in cui mi trovavo, dove non avevo nessuno con cui conversare e l'unico modo di staccarmi per 5 minuti dal monitor era quello di uscire sul balcone, e di conseguenza la sigaretta si accendeva quasi in automatico. Inoltre anche quando si usciva con gli amici, tutti o quasi fumatori, la voglia di accenderne una quando anche gli altri lo facevano era difficile da combattere.

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[Immagine CCO creative commons](Link)

Continuò per qualche tempo così, tra il tentare di diminuire e lo sgarrare. Fino a quando un giorno, un martedì di Gennaio ad essere precisi, la mia compagna venne a fare pranzo insieme a me e al momento di rientrare, mi fumai l'ultima sigaretta del pacchetto che avevo e ricordo che buttandolo pensai: "Basta, adesso provo a non compararne più".
Fu quasi come scommessa, come sfida, ma non credevo di prenderla sul serio.

Ad oggi quella sigaretta di quel martedì di Gennaio rimane ancora l'ultima sigaretta fumata.

Mai più comprato un pacchetto e fortunatamente non sono mai stato molto bravo nel chiederle agli altri.
Inoltre, sapendo che la mia ragazza probabilmente mi mollerebbe se ricominciassi, o che comunque le farei un torto enorme, se devo decidere tra le due cose allora ho molta più voglia di stare con lei che di farmi una fumata.

Ritorniamo quindi al titolo del post: è difficile smettere di fumare?

Sicuramente si.
Perchè le sigarette sono infide: non ti fanno stare abbastanza male nel momento in cui ne fumi una. Se ogni volta che si fa un tiro si ricevesse una scossa o una fitta, il dolore sarebbe molto più concreto e di conseguenza smettere diventerebbe più semplice per tutti.
Quindi, a mio avviso, difficilmente uno smette per se stesso. E' molto più semplice smettere per qualcun altro, come io ho smesso per la mia ragazza più che per me stesso.

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[Immagine CCO creative commons](Link)

Questo ha sicuramente vinto la mia dipendenza psicologica. Sinceramente io non credo di essere mai stato dipendente dalla nicotina a livello fisico, non ne sentivo il bisogno fisiologico davvero. Ero più che altro molto legato alla ritualità della sigaretta, al gesto di accenderla è di passare quei 5 minuti con lei. Passata quell'abitudine il resto è stato tutto davvero semplice.

Quindi il mio consiglio per gli aspiranti ex-fumatori è questo: trovate un motivo, oltre a quello salutare e a quello economico, nelle altre persone. Se far star meglio voi non è abbastanza, fatelo per far star bene chi vive attorno a voi.

Con l'augurio di aver aiutato qualcuno a riflettere vi saluto popolo di Steemit!

Alla prossima!

Sort:  

io ho iniziato a fumare quando avevo 13 anni. Fumavo un pacchetto di sigarette al giorno e poi all'età di 23 anni ho deciso di smettere!!! sono l'esempio per cui: SI PUO' SMETTERE DI FUMARE SE UNO LO VUOLE!!!

Esatto! Decisamente d'accordo con te!

Perché preoccuparsi di come smettere quando si potrebbe neanche iniziare?

Fortunatamente non ho mai iniziato neanche io!

Quello è sicuramente il metodo migliore!

Bravo, è più semplice se lo si fa per qualcun'altro che si ha a cuore. Io l'ho fatto per mio figlio. 😉

Per i figli, anche non se per ora non ne ho, penso sia uno dei motivi migliori e più forti per cui decidere di smettere.
Brava!

Grazie, e risulta anche facile 😊

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