La Luna Grigia di Rak-Thul - Capitolo 1 - Leggenda e curiosità

in #ita5 years ago (edited)


Ciao a tutti! Bentornati sul mio profilo Steemit.
Come al solito mi piace scrivere storie, ma stavolta è diverso dal solito. Quello che state per leggere è il mio primo capitolo del mondo di Selenya. Selenya, per chi ancora non conoscesse, è un mondo creato a più mani da alcuni utenti della nostra community italiana di SPI. Un progetto molto interessante al quale ho avuto l'onore di partecipare. Grazie per avermi invitato.
Detto ciò, vi lascio al mio primo capitolo e al regno di Rak-Thul.
Buona lettura!

Selenya: La Luna Grigia di Rak-Thul

Capitolo 1 - Leggenda e curiosità


“Quando chiudi gli occhi a Rak-Thul, senti solo i versi dei corvi e dei tamburi.”
Da tempo immemore i viaggiatori di Selenya hanno sempre tramandato questo detto. Comprendere il senso di quelle parole non era mai stato troppo difficile nemmeno per gli stranieri. D’altronde era normale essere intimiditi dal regno tenebroso e boschivo dominato dalle divinità Rak e Thul. Fuori dal regno, però, solo in pochi conoscevano la verità sulla loro natura: Rak e Thul erano due entità fuse in un solo corpo.

Tutto iniziò nella notte dei tempi.
Rak era un dio guerriero, armato di una lunga ascia bipenne e un’armatura nera di metallo lucente. Dalle antiche scritture si è sempre narrato di come il sangue delle sue vittime fosse il materiale di forgiatura delle sue armi. Lame intrise di odio e rancore che risultavano essere più taglienti rispetto a quelle comuni.
Thul, invece, si faceva chiamare sacerdotessa, anche se il suo nome era poco adatto alle sue magie arcane elementali. Strega Thul, sarebbe stato un nome sicuramente più azzeccato.
In un tipico giorno di nebbia, una luce grigia lievemente brillava dalla cima di un’altura. Sia Rak che Thul, abituati alle ombre di quelle terre, decisero di andare a controllare cosa fosse.
Al loro arrivo un grande monolite grigio era apparso. Erano certi che quella roccia luminosa non ci fosse mai stata.
Da subito, le due divinità furono incuriosite da esso ma, già da poco dopo, era evidente di come avessero idee diverse a riguardo. Il dio guerriero sembrava intimorito e voleva distruggerlo, mentre la sacerdotessa era come soggiogata e voleva tenerlo per sé. Era certa che il monolite convogliasse al suo interno molto potere. Trovandosi in disaccordo, iniziarono a combattere e solo dopo ore di estenuante combattimento, compresero di non avere più molte energie.
Senza rendersene conto, le due divinità stavano lentamente morendo. Rak aveva perso un braccio e le sue armi ormai erano inutilizzabili; Thul, invece, aveva perso un occhio e dall’altro non riusciva più a vedere quasi nulla. La situazione non era più a favore di nessuno.
Rimasero immobili per giorni, finché una notte il colore della luna diventò grigio.
Il monolite si illuminò totalmente attirandoli stremati verso quel bagliore che dava vista anche Thul, ormai cieca. Incuriositi, toccarono la struttura grigia che sembrava a dir poco ribollire e d’un tratto le due divinità scomparvero. Quello strano monolite sembrava averli assorbiti.
Il tempo continuò la sua inesorabile avanzata: la luna cambiò di nuovo colore. Fu così che il monolite smise di emettere luce. Lei aprì gli occhi. La sacerdotessa Thul si risvegliò nuda ai piedi del monolite. Non aveva più ferite e la sua energia era di nuovo rinvigorita. Non riusciva a capire che fine avesse fatto il guerriero, ma di una cosa era certa: aveva vinto la battaglia o, almeno, così credeva.
Le lune cambiarono più volte finché tornò di nuovo quella di colore grigio. Thul tremò.
Iniziò a barcollare e a rendersi conto che qualcosa non andava. I suoi pensieri sembravano sconnessi e la sua volontà non sembrava essere recepita dal suo corpo che si stava trasformando. Thul scomparve, apparve Rak.
Anche Rak aveva di nuovo il suo braccio e il suo istinto violento, anch’esso nudo si ritrovò all’interno della dimora della sacerdotessa. Non riuscì a capire cosa fosse successo. Non si ricordava nulla del tempo passato nel monolite, anche se sapeva di essere sempre stato intrappolato lì. Arrabbiato del tempo perso, si trafisse una gamba con le dita. Dal sangue che ne uscì creò una nuova arma e con essa partì per distruggere il monolite. Ora aveva l’occasione propizia. Quando arrivò davanti alla roccia grigia, però, si accorse che più si avvicinava e più veniva respinto. Arrabbiato, urlò il nome di Thul e, come per magia, lei rispose. Gli stava parlando nella mente.
Da quel momento le due divinità compresero di essere collegate per sempre tra loro. Ogni volta che tornava la luna grigia, loro si cambiavano di corpo. Una maledizione che li avrebbe portati per migliaia di anni a dominare sul regno da loro creato.



La Luna grigia (CC0 public domain)

“Ora mi è tutto più chiaro, vecchio. Grazie.”
“Vrynn, come mai volevi sapere la storia di Rak-Thul?”
“Da quando sono arrivato in queste terre da piccolo, non ho mai compreso perché Rak e Thul si alternassero sul trono. Ma, ora che mi ci fai pensare… Il monolite non è sempre esistito dall’alba dei tempi?” L’uomo anziano lo guardò sorridendo.
“Così si dice, ma sai, sono pur sempre tutte leggende.”

Forse aveva ragione il vecchio. Con tutte le centinaia, anzi, le migliaia di anni passati, era facile pensare come la trascrizione di certe leggende fosse cambiata nel tempo.
Ormai erano almeno quindici anni che vivevo lì nel regno. Avevo già raggiunto la maggiore età ma non sapevo ancora nulla della capitale.
Vivere in quella piccola radura col vecchio e gli altri mi era sempre andato bene anche se, in realtà, ero sempre stato curioso di comprendere cosa ci fosse oltre il nostro accampamento, se mi fosse stato possibile. Non mi avevano mai spiegato perché ma, dentro al nostro paese, eravamo come segregati. Ci dicevano che era per il nostro bene… Per salvarci. Sì, ma da cosa? Questa domanda me la ponevo spesso, ma non riuscivo ad avere risposta da nessuno.

Spesso giravo attorno ai limiti della radura, ma nulla si riusciva a vedere oltre al bosco. Il vecchio mi aveva sempre tenuto lontano da lì, forse per il nome poco invitante o forse perché in realtà era davvero pericoloso.
Da tutti noi era soprannominato “il bosco delle catene”. Si narrava che all’interno venivano lasciati morire incatenati i prigionieri o coloro che non pagavano le tasse alla capitale. Indubbiamente il tipico luogo da evitare ma, se era l’unico passaggio verso nuove aree per me inesplorate, di certo era la soluzione per andarmene da qui.

L’accampamento di Treia era stata la mia casa per anni, avevo conosciuto amici e altre persone con me gentili, ma mi ero stancato di essere “imprigionato” e allo stesso tempo protetto. Era mai così terribile la capitale del regno? Altra domanda, ma nessuna risposta.
Nessuno sapeva dirmi qualcosa di quel luogo. Forse anche perché solo rare volte era stato possibile vedere gli emissari di Rak-Thul venire a Treia. Spesso erano donne, vestite di grigio, con capelli lunghi e un velo che copriva loro la bocca. I loro occhi erano verdi, ricchi di desiderio, anche se non sapevo di cosa. Mi avevano sempre un po’ inquietato ma, dall’altro, mi avevano anche incuriosito. Inoltre, quando loro camminavano per le strade del paese, la natura sembrava essere attratta dal loro passaggio. I rami degli alberi si spostavano come se si volessero girare e i rampicanti crescevano dove le donne mettevano i piedi. Avevo sempre pensato che fossero streghe, ma dalla storia di Thul avevo, ora, capito perché il vecchio mi diceva di chiamarle sacerdotesse.

Però c’erano ancora troppe cose da capire. Volevo conoscere altri dettagli; volevo oltrepassare il confine. Dovevo trovare una scusa per farlo ed ero certo che ci sarei riuscito.

Continua...


Benvenuti nel regno di Rak-Thul. Ecco a voi il mio primo capitolo del mondo di Selenya. Cosa accadrà nei prossimi capitoli? Riuscirà Vrynn ad andarsene dall'accampamento? Boh, non lo so neanche io. (In realtà lo so bene, ma volevo prendervi in giro un po' :P). Spero che questo primo passo in questa avventura vi sia piaciuta e che abbia stimolato un po' della vostra curiosità. Però ricordatevi che Selenya non è composta da un solo regno, ma anzi! Ce ne sono altri pronti da essere esplorati! Infatti, dopo i miei saluti andate a vedere i link dei post degli altri scrittori di Selenya. Regni bellissimi da leggere che vi consiglio caldamente. A presto per la prossima puntata :)

Selenya: Le sei ombre della Luna - Presentazione e Contest

Selenya: Disegnatore Ufficiale per "Le sei Ombre della Luna" - Contest Artistico

La Luna Rossa di Tlicalhua by @gianluccio
Cap. 1: Il Colpo
Cap. 2: La prigionia
Cap. 3: L'accordo
Cap. 4: Sussurri nel vento

La Luna Blu di Kasiha by @kork75
Cap. 1: Un anno prima…
Cap. 2: L'osteria il corallo blu
Cap. 3: Il confine
Cap. 4: Il maestro

La Luna arancio di Svadhisthana by @imcesca
Cap. 1: Prologo pt. I
Cap. 2: Prologo pt II
Cap. 3: Il risveglio

La Luna Bianca di Alfhild by @acquarius30
Cap. 1: Concentrazione e addestramento
Cap. 2: Gelido come il cuore del Marchese
Cap. 3: Apparizioni
Cap. 4: L'ira di Freyja

La Luna Dorata di Porpuraria by @coccodema
Cap. 1: L'inizio di una nuova vita


Sort:  

Un regno tenebroso nasce a Selenya... ottimo lavoro @mirkon86 e benvenuto :)

Grande! Buon inizio!

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Really rad right awesome feeling spiked inner voices meng :) Keep writing :)

Hi, @mirkon86!

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