🎓 Mt.Gox | Tutta la Storia

in #ita7 years ago (edited)

Mt.Gox fu una exchange di bitcoin che aveva base a Shibuya, Tokyo, Giappone, fu lanciata nel Luglio 2010; tra il 2013 e il 2014 gestiva oltre il 70% di tutte le transazioni bitcoin mondiali.
Era il più grande intermediario di bitcoin al mondo.

Nel Febbraio 2014, Mt.Gox sospese tutti gli scambi, chiuse il sito web e tutti i servizi di trading e chiese istanza di protezione alla bancarotta dai creditori.Nel Aprile del 2014, la compagnia avvio il processo di liquidazione.

Mt.Gox annunciò che approssimativamente 850.000 bitcoins appartenuti agli utenti e alla compagnia erano mancanti, probabilmente rubati, un ammontare valutato 450 milioni di dollari al tempo dell' accaduto. Sebbene 200.000 bitcoins siano stati "trovati" dal momento dell' accaduto, il motivo della sparizione, furto, frode, malagestione o una combinazione delle precedenti, non è mai stato chiarito.Nuove prove presentate nel Aprile 2015 dalla compagnia di sicurezza di Tokyo WizSec, portarono alla conclusione che " molti o tutti i bitcoins furono rubati direttamente dagli hotwallet di Mt.Gox nel tempo, cominciando dal tardo 2011. "

Fondazione (2006-10)

Nel tardo 2006, il programmatore Jed McCaleb (eDonkey2000, Overnet1, Ripple, Stellar) pensò di creare un sito web per gli utenti di Magic: The Gathering Online, un gioco di carte scambiabili fantasy, in modo che gli utenti stessi potessero scambiarsi le carte come fossero stock, una vera e propria exchange.Nel 2007, comprò il dominio mtgox.com acronimo di " Magic: The Gathering Online eXchange".Il servizio andò online per circa 3 mesi durante il 2007, ma dopo poco McCaleb decise che il progetto non valeva il suo tempo e riutilizzò il dominio nel 2009 per pubblicizzare il suo gioco di carte The Far Wilds.

Falle di sicurezza e indirizzi non validi (2011)

Nel Marzo 2011, McCaleb vendette il sito ad uno sviluppatore francese, Mark Karpelès, il quale viveva in Giappone, dicendo " Per far raggiungere a Mt.Gox il suo vero potenziale c'è bisogno di più tempo di quanto ne abbia. Quindi ho deciso di passare il testimone a qualcuno più abile per portare il sito a un livello superiore".

In data 19 Giugno 2011, una falla di sicurezza nel sistema della exchange di Mt.Gox causò un crollo fraudolento del prezzo nominale di bitcoin fino a 1 cent di dollaro sulla piattaforma stessa.Un hacker usò le credenziali da un computer compromesso, posseduto da un revisore di Mt.Gox, per trasferire illegalmente un gran numero di bitcoin a se stesso;
usò il software della exchange per vendere tutto a quel valore nominale ( 1 cent $) creando un enorme ordine in "ask" a quel prezzo.Il prezzo ebbe quindi un flash crash per circa 30 minuti e l' hacker riuscì a fare un prelievo di 2000 Bitcoins prima che i sistemi di sicurezza di Mt.Gox potessero attivarsi.

Nel Ottobre 2011, circa due dozzine di transazioni apparirono nella blockchain (blocco numero 150951), queste mandavano un totale di 2609 btc verso indirizzi non validi, nessuna chiave privata fu assegnata a questi indirizzi, questi bitcoin furono effettivamento considerati "persi", alcuni utenti rifiutarono queste transazioni, ma la maggior parte dei nodi non lo fecero, accettandole, espondendo una debolezza nel protocollo.

Il dominio negli scambi di bitcoin (2013)

Tra l' Aprile 2013 e l' inizio del 2014 il sito di Mt.Gox era cresciuto al punto di avere oltre il 70% dei trade su Bitcoin.
Con l' aumento esponeziale dei prezzi, Mt.Gox sospese le attività di trading dal 11 al 12 Aprile per cercare un "marker cooldown", il valore di un singolo Bitcoin scese ad un minimo di 55 $ dopo la ripresa delle contrattazioni, per poi ristabilizzarsi sopra i 100 $. A metà Maggio 2013, MtGox transava oltre 150.000 Bitcoin al giorno.

Il 2 Maggio 2013, CoinLab intentò una causa da 75 milioni di dollari contro Mt.Gox sostenendo una violazione del contratto.Le due compagnie avevano stretto un accordo secondo il quale CoinLab avrebbe dovuto gestire tutti i clienti statunitensi e canadesi in esclusiva, CoinLab contestò il fatto che gli fu negato l' accesso a tali risorse dalla stessa Mt.Gox.

Il 15 Maggio 2013 l' US Department of Homeland Security (DHS) emise un mandato per sequestrare denaro nei fondi di Dwolla, una sussidiaria di Mt.Gox, che utilizzava per raccogliere fondi da destinare alla sua piattaforma.La suddetta Dwolla non aveva le licenze dovute per operare.
Tra Maggio e Luglio furono sequestrati 5 milioni di dollari.

Nel Giugno 2013 Mt.Gox sospese i prelievi in dollari; una filiale della Mizuho Bank a Tokyo che gestiva le transazioni di Mt.Gox fece pressione perchè venissero chiusi i conti presso la loro banca.

Il 5 Agosto 2013, Mt.Gox annunciò di aver subito "perdite significative" a causa dell' accredito dei depositi che non erano stati completamente liquidati e che i nuovi depositi non sarebbero più stati accreditati fino al completamento del trasferimento fondi.

Nel Novembre 2013, Wired Magazine riportò che alcuni clienti stavano riscontrando ritardi di settimane o mesi nel prelevare contati dai loro conti.
L' articolo affermava che la società " è stata effettivamente bloccata dal sistema bancario degli Stati Uniti a causa dei suoi problemi normativi ".

Prelievi bloccati, scambi sospesi, bitcoin mancanti (2014)

I clienti si lamentavano di lunghi ritardi nel Febbraio 2014, più di 3300 post furono scritti nel topic apposito sul forum online di Bitcoin Talk.

Il 7 Febbraio 2014, Mt.Gox interruppe tutti i prelievi di Bitcoin. La compagnia affermò che la pausa era dovuta a " ottenere una chiara visione tecnica dei processi valutari".

Il 10 Febbraio 2014, la società emise un comunicato stampa affermando che il problema era dovuto alla malleabilità delle transazioni: "un bug nel software di bitcoin rende possibile il fatto che qualcuno possa usare la rete bitcoin per modificare i dettagli della transazione, in modo da far sembrare che un send di bitcoin a un wallet bitcoin non fosse avvenuto, e poichè la transazione appare come se non fosse proceduta correttamente , i bitcoin potrebbero essere reinviati. Mt.Gox sta lavorando con il team di sviluppo del core bitcoin e altri per mitigare questo problema".

Il 17 Febbraio 2014, con tutti i prelievi di Mt.Gox ancora in stallo, la società pubblicò un altro comunicato stampa indicando i passi necessari da intraprendere per i problemi di sicurezza.In una intervista al Wall Street Journal, il CEO Mark Karpelès rifiutò di commentare riguardo i problemi finanziari della società, non diede una data quando i prelivevi potessero sbloccarsi, ma anzi dichiarò che " nuovi limiti giornalieri e mensili " sarebbero stati imposti, se e quando i prelievi fossero tornati disponibili.
Nel frattempo un sondaggio di 3000 clienti di Mt.Gox su CoinDesk faceva emergere il fatto che il 68% degli utenti ancora stava aspettando i propri fondi e che il tempo medio di invio era tra uno e tre mesi.

Il 20 Febbraio 2014, con tutti i prelievi ancora fermi, Mt.Gox rilasciò un ennesima dichiarazione senza però dare alcuna data riguardo lo sblocco dei prelievi.Le proteste dei sostenitori di bitcoin anche fuori la sede della società continuavano.Citando " motivi di sicurezza" , Mt.Gox spostò i suoi uffici in una sede diversa a Shibuya.Il prezzo di Bitcoin quotato su Mt.Gox scese del 20% rispetto a quello delle altre exchange, riflettendo il sentimento generale di paura per la loro insolvenza.

Il 23 Febbraio 2014, il CEO di Mt.Gox Mark Karpelès si dimise dal consiglio di amministrazione della Bitcoin Foundation, e tutti i suoi post su Twitter vennero rimossi.

Il 24 Febbraio 2014, Mt.Gox sospese tutte le attività di trading, e poche ore dopo il sito andò offline. Un presunto documento di gestione interna affermava che la società era insolvente, dopo aver perso 744.408 Bitcoin in un furto che non era stato mai rilevato per anni.

Sei altri importanti exchange di Bitcoin rilasciarono una dichiarazione congiunta prendendo le distanze da Mt.Gox, poco prima che il sito andasse offline.

Il 25 Febbraio 2014, Mt.Gox riportò sul proprio sito che " è stata presa la decisione di chiudere tutte le transazioni per il momento".

Dal 1 Febbraio 2014 fino alla fine di Marzo, durante il periodo dei problemi di Mt.Gox, il valore del Bitcoin scese del 36%.

Bancarotta, Bitcoin rubati (2014-16)

Il 28 Febbraio 2014, Mt.Gox presentò una istanza a Tokyo per una forma di protezione dalla bancarotta nei confronti dei suoi creditori chiamata minji saisei ( o riabilitazione civile), per consentire ai tribunali di cercare un acquirente, dichiarando di avere passività per circa 6,5 miliardi di yen (65 milioni di dollari all' epoca) e 3,84 miliardi di yen in assets.

La società dichiarò di aver perso quasi 750.000 Bitcoin dei propri clienti e circa 100.000 dei propri Bitcoin, pari a circa il 7% di tutti i Bitcoin al momento del fatto, per un valore di circa 473 milioni di dollari. Mt.Gox rilasciò una dichiarazione dicendo: " La compagnia crede che ci sia una alta possibilità che i Bitcoin siano stati rubati", incolpando hackers e iniziando una ricerca del Bitcoin mancante, il CEO Karpelès disse che problemi tecnici avevano aperto la strada a prelievi fraudolenti.

Mt.Gox dovette affrontare una causa legale dei suoi clienti.

Il 9 Marzo 2014, Mt.Gox presentò istanza di protezione bancaria negli Stati Uniti, per bloccare temporaneamente le azioni legali da parte di traders americani che affermavano che tutta l' operazione di scambio di Bitcoin era una frode.

Il 20 marzo 2014, Mt.Gox riportò nel suo sito web che aveva ritrovato 199.999,99 Bitcoins - dal valore di 116 milioni di dollari – in un vecchio wallet digitale usato prima del Giugno 2011.Questo portò il numero di bitcoins persi a 650 mila da 850 mila.

Nuove prove presentate nel Aprile 2015 dalla compagnia di sicurezza di Tokyo WizSec, portarono alla conclusione che "molti o tutti i bitcoins furono rubati direttamente dagli hotwallet di Mt.Gox nel tempo, cominciando dal tardo 2011".

In una intervista del 6 Gennaio 2015, l' amministratore delegato della bitcoin exchange Kraken, Jesse Powell, parlò riguardo il fatto di essere stato nominato curatore fallimentare per assistere le richieste di risarcimento da parte dei 127000 creditori di Mt.Gox.

Il CEO Karpelès fu arrestato nel Agosto 2015 dalla polizia giapponese e accusato di frode, appropiazione indebita e manipolazione dei sistemi di Mt.Gox per aumentare il saldo di un account, questo addebito però non fu correlato all' ammanco dei 650.000 bitcoin.Dopo essere stato interrogato dai pubblici ministeri giapponesi fu accusato di essersi appropriato indebitamente di 315 milioni di Yen (2,6 milioni di dollari) in Bitcoin, trafugati dai wallet di vari utenti e trasferiti in un suo personale conto, sei mesi prima del fallimento di Mt.Gox.

Fino a Maggio 2016, i creditori di Mt.Gox avevano affermato di aver perso 2,4 trillioni di dollari dal fallimento della società, chiedendone l' indennizo.Il fondo fiduciario giapponese che supervisionava la bancarotta, dichiarò che solo 91 milioni di dollari di beni furono rintracciati per essere distribuiti ai richiedenti, nonostante Mt.Gox avesse affermato nelle settimane precedenti di avere più di 500 milioni di dollari in assets.

I costi legali e contabili provvisori del fiduciario in tale data, da corrispondere in ultima analisi dai creditori, ammontavano a 5,5 milioni di dollari.

Luca Ministeri

Fonte:
https://en.wikipedia.org/wiki/Mt._Gox

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