L'Islam e le criptovalute

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Nei paesi occidentali ormai, in alcuni in misura maggiore in altri meno, le criptovalute sono abbastanza diffuse e tutto sommato accettato dalla maggior parte della popolazione. Non è così invece nei paesi islamici,dove le monete digitali non sono viste di buon occhio a causa dell'Islam che vede il Bitcoin e tutte le altre crypto come un peccato in quanto considerate strumenti di speculazione finanziaria.

Le istituzioni dei più importanti paesi islamici come Emirati Arabi ed Arabia Saudita già da molto tempo sono attente al tema degli investimenti sulle crypto ma fino ad ora non hanno preso una posizione ne a favore ne contro, anche se hanno avvisato i cittadini dei loro paesi ai possibili rischi che correrebbero in quanto questi strumenti finanziari non sono conformi alle norme della shari'a.

OneGram, una startup nata negli emirati arabi, si propone di risolvere questo "problema" sviluppando una criptovaluta completamente sostenuta da oro.
Ogni Coin di questa moneta infatti equivarrà ad un grammo d'oro fisico, in più con le fee derivanti dalle transazioni eseguite si procederà ad acquistare altro oro.

Con questo espediente la startup di Dubai conta di risolvere due problemi contemporaneamente, il primo sarà quello di evitare le vertiginose oscillazioni a cui le monete digitali ci hanno abituato negli ultimi mesi grazie per l'appunto ad un sottostante come l'oro che dovrebbe almeno in teoria garantire una maggiore stabilità.
Il secondo problema risolto riguarderebbe la religione islamica che come detto non vede di buon occhio queste nuove tecnologie, ma grazie all'oro che da sempre è ritenuto la migliore forma di pagamento nel mondo mussulmano, gli islamici potrebbero tranquillamente possedere questa moneta senza andare contro alla loro fede.