Inverno (racconto breve)
Il racconto di oggi nasce dalle 2 parole "fiumi e parole" suggerite da Leo Marchino.
Fiumi di parole vuote…
Mari di silenzi lenti…
Pensieri persi tra loro per strade senza direzione.
La mia mente vagava sola nel mondo del non ascoltato, del non detto, del non pensato. Non riuscivo a muovere gli oggetti, i miei stessi muscoli, il mio stesso corpo, il mio stesso tempo…
Non riuscivo a sentire gli odori, a ricordare i colori…niente!
Che si trattasse di tranquillità o di perdita, che fosse un momento di attesa o di sconfitta…Non lo sapevo!
Cercavo parole dure, forti, piene di significati e cariche di emozioni… trovavo invece solo flebili suoni, sussurri, bisbigli…a volte, o sempre, del tutto impercepibili.
Durò per giorni questa assoluta mancanza: non sentivo, non vedevo, non sentivo…
La voce, quella dentro di me si era zittita…quella che sempre aveva avuto un’opinione, un pensiero, un’idea, un sorriso…non aveva più voglia…era stanca e necessitava riposo…
Era forse calma quella che attorniava i miei pensieri?
Forse necessità, forse preparazione…
Mi preparavo a un nuovo viaggio, a un nuovo cammino, a una nuova vita?
Chissà?!
Persa nel silenzio di pensieri bianchi, aspettai e quando mi risvegliai da quel sonno opaco, vidi che la primavera aveva ormai squarciato il cielo, risvegliato le piante, e i colori e ridato vita ai miei pensieri. Nel tepore di un raggio di sole ripresi a vivere.
sempre belli i tuoi racconti, bravissima. un saluto @giornalista
grazie mille!!!!
Vedi questa descrizione come la vita dopo la morte.
Veramente bella
Grazie mille...sì possiamo interpretarla in vari modi...senza dubbio un momento di passaggio importante, qualcosa che ci cambia e ci risveglia...Grazie per essere passato da queste parti e se hai voglia mandami 2 parole...scriverò un racconto anche per te! A presto
Grazie a te