SELENYA: L’OMBRA DI SVADHISTHANA Capitolo 3
RISVEGLIO
Immagine modificata da @itegoarcanadei
Originale su Pixabay
“Eccoti, finalmente.”
Arvinda riconobbe subito la voce al margine del giardino. Diede un’ultima dissodata alla terra e si alzò in piedi scrollando il leggero abito di cotone. Era in procinto di voltarsi quando Vaila la raggiunse e le cinse i fianchi da dietro, dandole un veloce bacio sul collo e annusandole i capelli.
“Mmm… sai di sole e di natura… sensuale!”
Arvinda rise, mentre si scioglieva dall’abbraccio dell’amico.
“Tu pensi che qualunque cosa sia sensuale, Vaila.”
“Sicuramente tutto quello che riguarda te, splendore. Ancora nessuna buona notizia per me?”
Arvinda era riuscita a voltarsi e allontanarsi un minimo da Vaila, anche se il ragazzo cercava ancora di mantenere un contatto con lei portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Arvinda sapeva cosa le stesse chiedendo.
Era nata sotto una luna rosso sangue e da allora quel colore aveva infiammato il cielo notturno altre sedici volte. Il suo sedicesimo ritorno di luna cadeva proprio il giorno successivo, ma per le tradizioni secolari del regno di Svadhisthana sia lei che Kiran, suo fratello gemello, erano ancora dei ragazzini.
L’erotismo, a Svadhisthana, era parte integrante del culto e della cultura del regno e a nessuno era formalmente impedito di onorare carnalmente la divinità. Era, peraltro, considerato disdicevole farlo prima di aver ricevuto il risveglio, la chiamata ufficiale di Kundalini Kama al culto. Pertanto, Arvinda e Kiran non conoscevano ancora i piaceri della carne e a nessuno era consentito avvicinarsi a loro con concupiscenza. Vaila, invece, di poco più vecchio di loro e da sempre il più caro amico di Kiran, era stato uno dei più giovani risvegli di cui il Tempio avesse memoria, avendo raggiunto la maturità sessuale e quindi l’età adulta a soli 12 anni.
Da più di quattro anni, perciò, il povero Vaila attendeva che la bellissima Arvinda gli si potesse concedere. La desiderava da sempre e, col passare degli anni, sempre più intensamente. Desiderava il suo corpo giovane ma sinuoso, le sue labbra carnose, gli zigomi alti, la pelle morbida e rosea, la sua infinita cascata di ricci scuri come la notte. Ovviamente, non aveva potuto aspettarla per concedersi al piacere, a rischio di apparire blasfemo. Il richiamo di Kundalini Kama non poteva certo essere disatteso, tanto più che l’eccezionalità del suo precoce risveglio rendeva improbabile che i gemelli avrebbero potuto unirsi a lui in breve tempo. Vaila, però, aveva fatto presto Arvinda l’oggetto di un inesorabile corteggiamento, che si era vieppiù intensificato quando Kiran aveva raggiunto il padre, Emissario di Svadhisthana a Kasiha, per frequentare la Scuola di Correttezza e Retorica di Si.
Arvinda, per parte sua, era stata infatuata di Vaila per anni e il precoce risveglio del ragazzo glielo aveva reso ancor più desiderabile. Col passare del tempo, però, si era resa conto che il suo interesse per Vaila e per i misteri del culto e il mondo degli adulti erano un tutt’uno. Ciò che la attirava in Vaila era proprio il fatto che, risvegliatosi presto, era già un adulto e poteva comportarsi e agire come tale. Crescendo, la sua infatuazione era mutata fino a spegnersi del tutto. Teneva a Vaila come a un fratello, adorava Kundalini Kama e manteneva un vivace interesse per tutto il piacere a cui avrebbe avuto accesso dopo il risveglio, ma non era in grado di ricambiare l’ardore di Vaila e non era nemmeno sicura di volersi donare a lui dopo il risveglio, nonostante il giovane glielo avesse fatto promettere già molte lune addietro.
Il risveglio, inoltre, portava con sé responsabilità e aspettative che non era sicura di essere pronta ad affrontare. Sin da bambina si era appassionata di erbe, piante e giardinaggio e da qualche tempo ormai frequentava quotidianamente l’orto botanico della città, avendo appreso molti dei segreti e delle tecniche degli erboristi che vi risiedevano. Sperava, in cuor suo, di potersi un giorno unire alle loro schiere, ma sapeva che ogni decisione in merito avrebbe dovuto attendere sino a dopo il risveglio, in caso Kundalini Kama avesse altri piani per lei. Arvinda sperava non fosse così e temeva il momento in cui avrebbe potuto scoprire diversamente.
“Nulla di nuovo, temo. Sei venuto a chiamarmi per cena? È già ora?”
“Ho preceduto di poco tua madre. Sarà qui a momenti.”
Quasi evocati da quelle parole altri passi risuonarono sulla ghiaia del cortile.
“Sono già qui, giovane Vaila. E tu faresti meglio a smettere di allungare in quel modo le mani sulla figlia di un Loto Maggiore se non vuoi che chieda a Kaundalini Kama di renderti impotente per una luna o due.” Avati comparve sorridente avanti a due ragazzi e il suo tono era dolce come sempre, ma Vaila considerò in ogni caso prudente rimuovere la sua mano dal fianco di Arvinda.
“Buonasera, madre,” l’accolse la ragazza, avvicinandosi per darle un bacio sulla guancia. “Come state?”
“Provata. La luna rossa sembra sempre in grado di scatenare le passioni più… incontrollate tra i fedeli. Sono pronta per una buona cena. Vogliamo andare?”
“Pronta anch’io, madre. Vaila, vieni con noi?”
“Con la benedizione del Loto Maggiore, più che volentieri.”
“Sei sempre il benvenuto a casa nostra, Vaila. Mani a posto, però, o dovrò presentare un reclamo al Rettore del Tempio.”
In pochi minuti la minacciata punizione era passata dalla divinità al Rettore. Vaila cenò più tranquillo e anche se, come sempre, tornò al tempio a mano vuote, la certezza del fallimento non gli impedì di provare comunque a rubare un bacio ad Arvinda al momento del commiato.
Tutto era tenebra e silenzio, finché non ebbe inizio la musica. Un dolce suono, limpido e accattivante, prese gradualmente possesso dell’ambiente e della sua mente e quando ne fu pienamente pervasa Arvinda si ritrovò immersa in un avvolgente e caldo bagliore arancio.
In principio, sapeva di essere sola. All’improvviso, però, ebbe la certezza di non esserlo più. Si guardò attorno e per un attimo non vide nessuno. Poi udì in lontananza due risate distinte, una più acuta ed una più greve, nella quale le parve di riconoscere il fratello. Cercò di seguire l’eco di quelle risate intrecciate, che già si perdevano nell’aria, quando due forti braccia maschili la cinsero da dietro.
“Eccoti, finalmente.”
Arvinda non ebbe nemmeno il tempo di replicare o porsi alcun ulteriore interrogativo. L’uomo la fece voltare, ma lei non riuscì a percepire altro che il tono della sua pelle abbronzata e la curva solida del suo bicipite in tensione. Le parole le erano familiari, ma non la voce e decisamente non quell’incarnato. I suoi occhi si chiusero e non fu più in grado di aprirli.
Sentì il corpo dell’uomo sul suo, caldo e virile. Le mani e la bocca esploravano e si appropriavano di ogni centimetro del suo corpo. La afferrò per i fianchi e in un attimo non erano più in piedi, ma distesi su un soffice giaciglio. Tutto e tutti smisero di esistere al di là dell’uomo che la cingeva e la miriade di sensazioni che le faceva provare.
Arvinda iniziò a restituire ogni tocco, ogni bacio, ogni carezza e quando fu il momento di dare tutta se stessa a quell’uomo non esitò un istante.
Nelle prime ore del mattino Arvinda riaprì gli occhi e per qualche secondo si crogiolò nel ricordo del sogno, ancora vivido nella sua mente. Poi l'enormità di ciò che aveva appena vissuto le tolse il respiro e si alzò a sedere di scatto sul letto, mentre un’espressione di terrore le si dipingeva in volto.
Era ufficialmente un’adulta. Si era risvegliata.
Olio su acrilico
carolineschell
La Luna Rossa di Tlicalhua by @gianluccio
Cap. 1: Il Colpo
Cap. 2: La prigionia
Cap. 3: L'accordo
Cap. 4: Sussurri nel vento
Cap. 5: Il silenzio
La Luna Blu di Kasiha by @kork75
Cap. 1: Un anno prima…
Cap. 2: L'osteria il corallo blu
Cap. 3: Il confine
Cap. 4: Il maestro
Cap. 5: L’ultimo giorno di luna…
La Luna Arancio di Svadhisthana by @imcesca
Cap. 1: Prologo pt. I
Cap. 2: Prologo pt II
Cap. 3: Risveglio
Cap. 4: Adulta
Cap. 5: Kama
La Luna Bianca di Alfhild by @acquarius30
Cap. 1: Concentrazione e addestramento
Cap. 2: Gelido come il cuore del Marchese
Cap. 3: Apparizioni
Cap. 4: L'ira di Freyja
Cap. 5: Caos
La Luna Dorata di Porpuraria by @coccodema
Cap. 1: L'inizio di una nuova vita
Cap. 2: la trasformazione
Cap. 3: il viaggio
Cap. 4: La scoperta
Cap. 5: I prescelti
La Luna Grigia di Rak-Thul by @mirkon86
Cap. 1: Leggenda e curiosità
Cap. 2: Il verso dei tamburi
Cap. 3: La fuga
Cap. 4: Domande e (sempre meno) risposte
Cap. 5: Artefatti e premonizioni
Svadhisthana è il regno dell'eros "sfrenato" mi piace! Gran capitolo complimenti @imcesca. Saluti kork75
E mo so caxxi, in tutti sensi...
Scusa, volevo commentare con qualcosa di più intelligente, ma non ho resistito XD
Letteralmente 🤣👍🏼