La festa delle donne

in #ita6 years ago (edited)

Volantino - Immagine sotto licenza CC0

Vorrei portare avanti alcuni dei temi trattati dal manifesto della Rivolta femminile distribuito a Roma nel 1970, alcuni temi che risultano essere particolarmente attuali. Il manifesto, nonostante venisse distribuito gratuitamente nelle piazze di Roma dalle attiviste, adesso è tutelato da privacy, quindi non posso postare l'immagine originale:

- La donna come soggetto non rifiuta l’uomo come soggetto, ma lo rifiuta come ruolo assoluto. Nella vita sociale lo rifiuta come ruolo autoritario.

L’italia, secondo il Global Gender Gap, al termine del 2017, si è posizionata ottantaduesima su 144 paesi in una classifica volta a misurare la parità dei diritti di genere.
Lascia sgomenti notare la disparità, in primo luogo, tra i salari recepiti con le medesime qualifiche ottenute da un uomo. Tendenzialmente, la donna prende meno.
In quella singola posizione, il nostro paese si piazza al centoquattresimo posto su 144.


- L’immagine femminile con cui l’uomo ha interpretato la donna è stata una sua invenzione.
- Verginità, castità, fedeltà non sono virtù, ma vincoli per costringere e mantenere la famiglia. L’onore ne è la conseguente codificazione repressiva.


La rivoluzione sessuale ebbe luogo tra la fine degli anni sessanta e l’inizio del ’70, eppure ancora vediamo donne che vengono additate, menzionate ed appellate, per la loro indipendenza sessuale.
Ragazze vittime di stupri che vengono coperte di vergogna per “un vestito provocante” o addirittura colpevolizzate “Del resto era ubriaca, cosa si aspettava”.

Sicuramente non si aspettava di esser stuprata per una gonna corta e qualche birra di troppo, mentre in camera si preparava per una normale uscita con gli amici. Nessuno va a cercare violenza.

A tal proposito. Secondo i dati Istat raccolti tra il 2015 e il 2016 il 43.6% delle donne tra i 14 e i 65 anni, ha subito molestie sessuali sul posto di lavoro.
In archivio, sempre secondo i dati istat pubblicati nel 2015 riferiti al 2014, circa sei milioni e 788 mila donne hanno subito nel corso della propria vita, forme di violenza fisica o sessuale.


- La negazione della libertà dell’aborto rientra nel veto globale che viene fatto all’autonomia della donna Non vogliamo pensare alla maternità per tutta la vita e continuare ad essere inconsci strumenti del potere patriarcale

Con la conferma delle elezioni politiche del 2018, Lega (ex Lega Nord), ottiene il 17.4% dei voti, pochi mesi prima, il candidato premier Matteo Salvini, dichiarava in un intervista, di voler mettere nuovamente mano alla legge sull’aborto “Sono contrario all’aborto, nella dottrina della Chiesa non è concepito. Se la Lega fosse al governo non eliminerei la legge, le donne devono essere libere di scegliere, ma farei di tutto per limitare al massimo il numero delle interruzioni di gravidanza”

Per mia personale convinzione, l’uomo non deve nemmeno permettersi di dire la sua sull’argomento aborto.
la libertà di parola, in questo delicato argomento andrebbe concessa solo a chi deve fisicamente sottoporre il proprio corpo all’operazione. Siamo tutti bravi con l’utero delle altre.


- La guerra è stata sempre l’attività specifica del maschio e il suo comportamento virile
Voglio che qualcuno si faccia avanti e smentisca questa affermazione.


Voglio concludere con le ultime parti del manifesto:

- La civiltà ci ha definite inferiori, la chiesa ci ha chiamate sesso, la psicanalisi ci ha tradite, il marxismo ci ha vendute alla rivoluzione ipotetica.
Chiediamo referenze di millenni di pensiero filosofico che ha teorizzato l’inferiorità della donna.
L’uomo ha sempre parlato a nome del genere umano, ma metà della popolazione terrestre lo accusa ora di aver sublimato una mutilazione.



Siamo nel 2018 signori. Dall’anno di pubblicazione del manifesto sono passati 48 anni, nel 1981 in italia, per chi non lo sapesse, è stata abrogata la legge sul “delitto D’onore” che limitava il periodo di carcere massimo da 3 a 7 anni, per gli uomini che assassinavano le proprie mogli in caso di scoperta infedeltà.
Millenovecentoottantuno, mio fratello è nato nell’81, io sono nato otto anni dopo. Ma siamo seri?

Stiamo andando lentamente. Molto lentamente. Perdonate se faccio il guastafeste, ma la festa dell’otto marzo andrebbe valutata sotto occhi diversi. i loro forse.

Manifestazione femminista - Immagine storica CC0



Tutte le fonti sono state riportate nei link.

Immagine CC0 Creative Commons, si ringrazia @mrazura per il logo ITASTEM. CLICK EHERE AND VOTE FOR DAVINCI.WITNESS

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