QUAL È IL TUO PALAZZO IDEALE?

in #ita7 years ago (edited)

"A regazzí, ma nun lo vedi che sta Madonna l' hai fatta troppo cicciona?!" Questo fu il commento di una signora romana di borgata, alla vista di una delle opere d'arte presenti nel comprensorio di via Tor Marancia n. 63 a Roma.

Prima di scoprire a quale degli undici dipinti si riferiva la simpatica signora romana, é opportuno comprendere il tipo di progetto dal quale sono scaturite le meravigliose opere d' arte che di seguito verranno descritte.

Tra l' 8/01/2015 e il 27/02/2015, oltre venti street-artist provenienti da diversi paesi hanno partecipato al progetto di riqualificazione urbana "Big City Life", trasformando alcune palazzine, site su Viale Tor Marancia, in vere e proprie opere d'arte. Il comprensorio protagonista della riqualificazione é soprannominato da decenni Shanghai. L' attribuzione del nome della metropoli cinese deriva dal fatto che, al tempo in cui vennero costruite le prime casupole nel quartiere (1933), i continui allagamenti dovuti allo straripamento invernale del fosso di Tor Carbone uniti alla densità abitativa, ricordavano la paludosa città cinese.

- OPERE D' ARTE PALAZZIFORMI -


1) Santa Maria di Shanghai:


Immagine di proprietà dell' autrice del post.

Diamo il via al tour, addentrandoci tra le vie del quartiere, svelando l' opera alla quale faceva riferimento la signora di borgata di cui sopra. Mr Kevra, ingegnere, street artist romano ed autore di questa magnifica Madonna con bambino in stile bizantino, é stato appunto apostrofato da un' abitante del comprensorio, la quale, guardando la facciata dipinta ha esclamato "A regazzí, ma nun lo vedi che sta Madonna l' hai fatta troppo cicciona?!"

Il titolo dell' opera é "Santa Maria di Shanghai", perché, come detto, quello spazio è soprannominato dalla gente del posto "Shanghai".
Il bambino rappresenta il quartiere, la borgata, mentre la Madonna che lo abbraccia é la raffigurazione iconografica della città di Roma: da intendere come la madre che protegge suo figlio.
Ingrandendo la foto, alla base del palazzo è possibile scorgere la scritta: "sotto la tua protezione cerchiamo rifugio".


2) Il peso della storia:


Immagine di proprietà dell' autore del post.

"Il peso della storia" é uno dei tre murales che appaiono all' ingresso del comprensorio, dalla parte di Viale Tor Marancia.
La provenienza dell' autore è strettamente correlata al significato dell' opera: l' artista é Franco Fasoli, in arte Jaz, argentino. Osservando con attenzione i due lottatori é facile notare i colori delle rispettive bandiere nazionali nei pantaloncini, il lottatore argentino sorregge l'italiano. Ecco, si tratta di una metafora del rapporto tra i due paesi, con particolare riferimento ai migranti italiani che nel dopoguerra sbarcavano in argentina a cercare fortuna.


Una seconda interpretazione, poi, é il peso della storia italiana rappresentato dal lottatore sorretto da quello argentino.

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3) Veni, Vidi, Vinci:


Notate qualcosa di strano in questa bellissima opera creata da due artisti francesi, Lek e Sowat?
Il grande Cesare si sarà forse rivoltato nella tomba osservando questo orrore grammaticale?

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Ebbene, in realtà l' errore é voluto; il famoso "veni, vidi, vici" pronunciato da Cesare (non quello della pizzeria all' angolo, parlo del Cesare anzianotto, quello che aveva un rapporto conflittuale col figlio, presente?) è stato sostituito con "veni, vidi, VINCI", per rendere omaggio ad Andrea Vinci, giovane inquilino del secondo piano del palazzo, che in tenera età perse la mobilità degli arti inferiori tuffandosi da uno scoglio.
La parola Vinci, inoltre, é un voluto riferimento dei due autori del murales al grande Leonardo da Vinci, scienziato, inventore ed artista italiano che ha segnato la storia.


4) Humanity Constellation o Elisabetta

Dipingendo questa facciata, il francese Philippe Baudeloque ci ha fornito una sua personale rappresentazione dell' umanità: la mano gigante, percorsa al suo interno da una galassia di costellazioni, costituisce il simbolo dell' umanità, di un universo abitato dagli uomini. Da qui deriva il primo dei due titoli dell' opera: Humanity Constellation.

Immagine di proprietà dell' autrice ddl post.

Perché, allora, l' autore ha voluto assegnare all' opera anche un secondo titolo? Elisabetta é forse un' ex fiamma del graffitaro?
O una passione segreta per la buon vecchia regina Elisabetta ha portato Philippe Baudeloque a dedicarle l' intera facciata di un palazzo di borgata romano?
No, niente di tutto ció!
La forma della mano gigante è stata disegnata prendendo il calco della mano della signora Elisabetta Pedriacci, inquilina del secondo piano della stessa palazzina.
Non piacerebbe anche a voi abitare in un palazzo con la facciata che raffigura una parte di voi? A me piacerebbe moltissimo!


5) Il Ponentino:

"Prestame er Ponentino, più malandrino che c' hai...", ed eccoci arrivati alla quinta opera. L' autore, il portoghese Antonio Correa, in arte Pantonio (nome sorto grazie al gioco di parole tra Antonio ed una marca di pennarelli professionali, con tre punte di diversa grandezza, chiamati Pantoni).

Immagine di proprietà dell' autrice del post.

Perché intitolare il murales Ponentino? Mah...posso dare una mia interpretazione.
Il ponentino è un vento tipico del centro Italia, che soffia soprattutto sulle coste laziali e della bassa Toscana. È, dunque, un vento proveniente da ovest, anche definito "vento romano".
Il periodo dell' anno in cui il ponentino viene maggiormente avvertito è a fine primavera inizio estate, durante le ore crepuscolari. E nell' immaginario collettivo è il vento complice di atmosfere ideali per il corteggiamento tra gli innamorati...un vento ammaliatore,scenario di atmosfere positive.
É per questa sua positività, dunque, che è stata dedicata quest'opera d'arte al "vento romano", al ponentino.

6) Distanza uomo natura:

Con la prossima immagine vivrete indubbiamente un deja vu artistico.
Jerico, street artist di origine filippina, trasferitosi in Italia all' età di dieci anni, ha voluto omaggiare uno degli artisti italiani piú famosi di tutti i tempi, Michelangelo Buonarroti, con un palese richiamo alla "Creazione di Adamo", il noto affresco della Cappella Sistina.

Immagine di proprietà dell' autrice del post.

La facciata di questo palazzo, infatti, racchiude in sé molti simboli. Innanzitutto, come detto, salta agli occhi l' omaggio all' arte italiana per eccellenza: la Creazione di Adamo, dipinta da Michelangelo sulla volta della cappella Sistina.
In secondo luogo, i rami di ciliegio che, insieme all' azzurro intenso, fanno da sfondo al dipinto, sono un chiaro richiamo all'arte figurativa orientale. Ricordiamoci, infatti, che il quartiere di Tor Marancia è chiamato "Shanghai".
Veniamo, infine, al titolo dell' opera Distanza uomo natura: se nel dipinto di Michelangelo, le due mani rappresentano Dio e Uomo, qui il rametto di ciliegio che separa le dita rappresenta, appunto, la distanza tra uomo e natura.

7) Natura morta:

L'autore di questo meraviglioso murales è Reka, australiano di origine.

Immagine di proprietà dell' autrice del post.

Grazie a questa policromatica natura morta, Reka è stato soprannominato il Picasso di Tor Marancia! È indubbiamente una delle facciate più colorate del comprensorio e sfido chiunque a non desiderare di vivere in un palazzo cosí.

8) Alme sol invictus

La prossima palazzina è stata dipinta da un ragazzo calabrese, Domenico Romeo. Egli si è trovato a lavorare sulla superficie piú insidiosa rispetto alle altre. Questa facciata, infatti, era cosparsa di arbusti, rampicanti, chiodi sporgenti sui quali posa il filo per tendere per i panni. Ma il writer non si è perso d'animo, ha inserito nel dipinto tutto ció che inizialmente poteva apparire come un ostacolo, inglobando chiodi arrugginiti e rami all' interno dell' opera.

Immagine di proprietà dell' autrice del post.

Domenico Romeo ha voluto così regalare ai romani di Tor Marancia un "Sole invincibile", simbolo pagano e ben augurale dell' Antica Roma, utilizzato per infondere coraggio in chi si rivolgeva a lui.
Il sol invictus, la cui invincibilità è legata alla vittoria perpetua della luce sulle tenebre, vuole essere, qui, simbolo di buon auspicio e di rivalsa sociale per gli abitanti del quartiere.

9) Spettacolo, rinnovamento, maturità:

Cominciamo a descrivere questa immagine surreale, dal titolo: Spettacolo - Rinnovamento - Maturità. Ebbene, queste parole sono state attribuite dai primi tre passanti ai quali, ad opera finita, è stato chiesto di descrivere con una parola il murales di fronte ai loro occhi .

Immagine di proprietà dell'autrice del post.

In stile De Chirico, lo street artist statunitense Andrew Pisacane, in arte Gaia, ci accoglie con il primo murales che incontriamo all'interno del comprensorio di Tor Marancia.
Molti i simbolismi che incontriamo: in alto, svolazza nel cielo azzurro, un palloncino a forma di arancia o, per meglio dire, a forma di mandarino. Sì, perché se nell' immaginario collettivo dei residenti si tratta di un' arancia, in richiamo del nome del comprensorio Tor Marancia, in realtà -inizialmente - Gaia voleva raffigurare un mandarino. E perchè mai? Vi starete chiedendo. Semplicemente perchè una delle immagini dell' Italia che piú era rimasta impressa nella sua mente, durante un viaggio nel Salento, era quella di anziani del posto intenti a sbucciare e mangiare mandarini.

Scendendo con lo sguardo, troviamo un volto ispirato alle statue dello Stadio dei Marmi.
Ora, dovete sapere, che il comprensorio di Tor Marancia è sorto in seguito al trasferimento forzato delle persone che, durante il fascismo, vivevano nel centro di Roma. Questi cittadini vennero spostati nella zona paludosa - per questo motivo vi è un pesce che attraversa la statua di marmo - di Tor Marancia, a seguito dei primi sventramenti da parte di Mussolini, il quale si adoperó per la realizzazione di via della Conciliazione, zona ove troviamo, appunto, lo Stadio dei marmi.
Infine, nella parte inferiore della facciata, Gaia ha dipinto il palazzo in miniatura, per come si presentava prima del suo intervento.

10} Hic sunt adamantes:


Immagine di proprietà dell'autrice del post.

"Hic sunt adamantes", tradotto in italiano "qui ci sono i diamanti". Il riferimento ai diamanti è molteplice; partendo dal nome dell'autore del murales: Diamond, troviamo il primo palese richiamo al prezioso.
Diamond paragona tutte le donne ad un diamante nel quale la ragazza del murales, circondata da una cornice dorata che brilla di luce propria, si specchia.
Il dragone in stile cinese che abbraccia la donna vuole puntualizzare che la lucentezza del diamante è propria di ogni donna, ma il pensiero dell'autore si rivolge in particolar modo alle signore combattive della borgata di Shanghai.

11) Talking like a waterfall:


Immagine di proprietà dell' autrice del post.

Questo coloratissimo dipinto è intitolato cascata di parole.
Il tedesco SatOne, infatti, ha prodotto questo capolavoro ispirandosi ad una lite piuttosto accesa tra due condomini del palazzo. È risaputo che noi italiani gesticoliamo molto durante le conversazioni, utilizziamo un tono di voce che difficilmente puó essere considerato "piatto". Ecco, questo è esattamente ciò che ha captato SatOne ascoltando la discussione tra i due signori romani traducendo, così, le parole in un murales astratto e variopinto!

12) Il Vento:

Capiterà anche voi, passando davanti al prossimo palazzo, di avere la sensazione di essere cullati dal soffio policromo di Eolo.

Immagine di proprietà dell' autrice del post.

L'artista Moneyless, originario di Lucca, ha riprodotto magnificamente l'impalpabilità del vento, attraverso brevi pennellate concentriche di vari colori.

13) Piramide:

Ed ecco una delle opere di street art che mi ha colpito di più, prodotta da due bravissimi artisti britannici conosciuti, in coppia, come Best Ever.

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Al primo impatto mi era sembrato un ritratto di Skin degli Skunk Anansie, ma non credo c' entri qualcosa! Il nome "Piramide", invece, deriva dal fatto che l'abbraccio passionale tra un uomo ed una donna assume la forma di una piramide egizia, che dalla base si innalza verso il cielo in un esplosione di luce.

14) Io sarò:

L' austriaco Van Helten attira l' attenzione dei passanti con il ritratto estremamente realistico di un bambino.

Immagine di proprietà dell' autrice del post.

Interessante come l'artista sia riuscito ad utilizzare i colori originali della superficie sulla quale ha dipinto, trasformando crepe dell'intonaco in incantevoli sfumature. "Io sarò" e "Piramide" abbelliscono le facciate delle ultime due palazzine del comprensorio, sul lato opposto rispetto a Viale Tor Marancia.

15) Bambino redentore:

Su Viale Tor Marancia, invece, proprio a fianco de "Il peso della storia" ( ricordate? Il muro con i due lottatori), ecco che appare la gigantografia di un bambino che osserva il mondo al di là delle sfumature della vita.

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Il bambino che Seth, l'autore di questo quadro gigante, ha voluto raffigurare, non è un ragazzino qualunque. Si chiama Luca ed era un inquilino di quella palazzina. Ha perso la vita anni fa, in una giornata come tante, mentre giocava a pallone con i suoi amichetti di borgata. Un malore lo ha strappato alla vita e il writer francese ha voluto ricordarlo così: sopra una scala variopinta mentre scruta incuriosito un mondo che noi mortali non possiamo ancora vedere.
L' aggettivo "redentore" è stato ispirato dalla posizione tenuta dal bambino, molto simile a quella del Cristo situato sulla montagna di Rio.

16) Assolo:


Immagine di proprietà dell' autrice del post.

Un altro artista italiano contribuisce a questo incantevole museo a cielo aperto.
Si tratta di Danilo Bucchi che con il suo particolarissimo tratto, molto simile alla tecnica pittorica della china, ci regala una facciata bianco nera raffigurante una donna, che seppur stilizzata esprime la sensualità femminile attraverso il tocco rosso di un décolleté.

17) A Carlo alberto, 93 toni:

Ed eccoci arrivati alla penultima opera d'arte, anch' essa partorita dalla mente di un bravissimo artista italiano conosciuto come Alberonero.

Immagine di proprietà dell' autrice del post.

Riguardo alla prima parte del duplice titolo, "A Carlo Alberto, non sappiamo molto, se non che trattasi di una dedica dell'autore ad un suo amico.
Per quanto, invece, attiene ai "93 toni", beh...avete provato a contare la miriade di quadratoni colorati sulla facciata? Vi risparmio la fatica: sono esattamente 93, ognuno dei quali si differenzia dagli altri per l' unicità del tono di colore con il quale è stato dipinto. Ecco da cosa deriva la seconda parte del titolo dell' opera.

Welcome to Shanghai!

La riproduzione di una maschera cinese che tiene tra le sue mani il simbolo per eccellenza della capitale italiana: la lupa. Questa è la prima immagine che incontrerete avvicinandovi al complesso di tor Marancia.

Immagine di proprietà dell' autrice del post.

Avrei potuto aprire l'articolo con questo murales di benvenuto, ma ho preferito utilizzare il dipinto di Caratoes - unica donna ad aver partecipato alla riqualificazione del quartiere - per chiudere questa carrellata artistica, nella speranza che possa essere un invito, per tutti voi lettori, ad andare a visitare questo quartiere unico nel suo genere.

La riqualificazione di un luogo disagiato, a mio avviso, non avviene attraverso l'incremento della presenza di forze dell' ordine ed esercito, come ultimamente qualcuno ha paventato, ma attraverso l'arte e la cultura che, da una parte ispirano gli abitanti del luogo allargando i loro orizzonti e dall'altra richiamano a sé il turismo con tutto ciò che di positivo ne consegue.


Bene, la nostra passeggiata attraverso il mondo della street art é, almeno momentaneamente, terminato. Adesso siete pronti a rispondere alla domanda posta all'inizio:in quale di queste fantastiche palazzine vorreste abitare?
Via al sondaggio!

Sort:  

fighi tutti, dovessi scegliere, forse il 10 o 11

Belli entrambi, il 10 mi ha colpito parecchio!

Si è un misto tra Bansky, Dalì e De Chirico, colpisce l'occhio.

Ora li ho numerati, anche te (come me prima di numerarli) ti riferivi a "Spettacolo, rinnovamento, maturità "? È la decima immagine, ma il nono murales. E, come ti ho detto, sono d'accordo accordo con te, lo trovo meraviglioso!

si esattamente lui

La scelta è difficile, comunque opterei per la n 7.
Bellissimo articolo!

Il Picasso! Ottima scelta!

Fantastico post! Complimenti!
Credo sceglierei anche io la numero 10!!

Grazie! L' opera del nostrano Diamond, con la cornice dorata...bello! Magari al terzo piano, accanto al volto della donna.😊

Grazie! L' opera del nostrano Diamond, con la cornice dorata...bello! Magari al terzo piano, accanto al volto della donna.😊

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Gran bel post... non sapevo fossi di Roma :) Frequentando spesso la zona di Tor Pignattara, ho ammirato il proliferare di questa street art "Palazzinara" anche lì... disegni stupendi!

Grazie mille! Non sono di Roma, ci vado spesso per un corso e volevo da tempo visitare Tor Marancia.Invece, dimmi un po', anche a Tor Pignattara(che non so di preciso in che zona sia) ci sono opere di street art da vedere?

Sì! Tempo fa organizzavano anche dei percorsi guidati lungo le vie del quartiere 😊 deve essere stata sempre un'iniziativa di riqualificazione terminata diversi anni fa.

Bello! Bello! Ho dato un'occhiata su Google, la prossima volta che vado a Roma ci andrò sicuramente....poi nuovo articolo su Torpignattara! 😎

Il Ponentino, n°5 che mi parrebbe di vivere sotto il mare per poi volare...
Bellissimo, brava! Se mi capiterà di andare a Roma farò sicuramente un giro a Shanghai :)

Sì, bello, sembra la vasca di un acquario!!

Ma sono bellissimi, non conoscevo l'esistenza di questo progetto. Come si fa a proporlo per la zona Barbanella dietro ai palazzoni??? Ci starebbe da Dio...

Fate un progetto e presentatelo al sindaco

Possiamo pensarci e buttare giù qualche idea... Dico davvero!

Bellissimi. Sono di Roma ma confesso che non ci sono mai stata, però passo spesso in zona Piramide dove ci sono altre belle opere di street-art.

Si, in zona Piramide c'è il bellissimo palazzo occupato dipinto da Blu! IMG_20180309_091732.jpg

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