La rivincita del TUBO...suona musica!
Con questo nuovo articolo ho deciso di svelarvi otto piccole - grandi invenzioni che potranno sicuramente tornarvi utili. Scoprirete i diversi usi di un oggetto...usi che non avreste mai immaginato! E chissà se rimarrete sbalorditi, come lo sono stata io, quando vi svelerò l' impiego di alcuni arnesi che probabilmente avete ogni giorno sotto i vostri occhi, ma dei quali ignorate totalmente l'utilizzo. Alcune di queste invenzioni sono farina del mio sacco, altre assolutamente no, purtroppo! ;-)
Cominciamo quindi con il primo oggetto: il tubo di cartone. Avete presente il tubo di cartone dello Scottex? Bene, potete trasformarlo in una cassa acustica in meno di un minuto! Questa idea è nata non molto tempo fa, uno degli ultimi capodanno, a voler essere un po' più precisi. Immaginatevi un cenone di fine anno con circa venticinque persone compresse in venti metri quadri, o poco più. Ogni convitato che parla, mangia, beve, festeggia...e beve ancora: il caos!
Certo, come si suol dire, l'importante per divertirsi è stare tutti insieme, basta stringersi un po', no? NO! Vi confesso che dopo quell'indimenticabile capodanno questo meraviglioso luogo comune è decisamene da rivedere, almeno per quel che mi riguarda!
Comunque non voglio dilungarmi oltre sulla magnifica serata (di aneddoti ce ne sarebbero abbastanza per scrivere un articolo a parte): prima della mezzanotte, probabilmente con l'intento di vivacizzare la serata, come se non lo fosse già abbastanza, una mia amica propone di mettere un po' di musica. Perché no?
Ora, avevo omesso di specificare che l'unico che si era offerto di aprire casa ad una venticinquina di energumeni lo aveva fatto non tanto per buon cuore e spirito fraterno, quanto, piuttosto, perchè di lì a qualche giorno si sarebbe trasferito in un altro appartamento lasciando la casa a quel poco di buono del proprietario che nonostante i ripetuti solleciti si era ben guardato dal far montare i termosifoni (che, ahimè erano stati venduti, insieme al frigo, al divano e a chissà cos'altro, dal precedente inquilino che aveva un debole per il gioco d'azzardo e le signorine!): un camion frigo sarebbe stato indubbiamente più spazioso e accogliente di quella dannata villetta! Quindi, perchè non fare una bella festa di capodanno per dire addio alla casupola, con tanto di petardi e un ignaro proprietario?!
Il trasloco, quindi era già stato fatto, non c'era tv, non c'erano sedie (ognuno di noi ha dovuto portarsela da casa per l'occasione), non c'erano mobili e tantomeno radio o lettori cd da poter utilizzare.
In compenso, però, eravamo pieni di rotoli di cartone! La carta era servita ad imballare soprammobili e suppellettili vari...avevamo, così, trovato la soluzione per la musica!
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E' sufficiente forare il tubo di cartone con un coltello; creare lo spazio affinchè vi possa entrare lo smartphone, premere play...et voilà, il gioco è fatto: il tubo si trasforma nella membrana di una cassa acustica e, grazie alla forma cilindrica, i principi di propagazione del suono verranno rispettati consentendo una diffusione amplificata.
E' proprio il caso di dire che dal caos nasce il genio, non vi pare? :-D
A mali estremi...graffetta rimedia
Prometto che non mi dilungherò con storie di capodanni dagli esiti infausti, ma voglio proporvi due usi alternativi di questo piccolo, ma pratico oggetto.
Sarà capitato almeno una volta ad ognuno di voi di chiamare a rapporto tutti i Santi del paradiso, quando, magari soli in casa, non riuscivate ad agganciarvi quel meraviglioso braccialetto di oro bianco, regalato da una lontana prozia.
I Santi avevano di meglio da fare e voi, dopo aver perso due ore, siete dovuti andare all'appuntamento più importante della vostra vita con il polso nudo.
Bene, amici, da oggi non sarete più costretti a sbandierare ai quattro venti le vostre nudità!
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Ecco la soluzione:
- Aprite la graffetta come mostrato in figura n. 1;
- inserite la graffetta nell'ultmo anellino del braccialetto (figura n. 2);
- tenete la suddetta tra pollice e indice (figura n. 3);
- e adesso non dovete far altro che chiudere il moschettoncino del braccialetto (figura n.4), et voilà, les jeux sont faits!
Come vi accennavo prima, ho un altro trucchetto molto utile sempre a proposito delle graffette.
In questo caso, però, mi rivolgo esclusivamente alle donne o a chi, per un motivo o per un altro, porta il reggiseno (quindi, ad esempio, se tra voi ci dovessero essere delle meravigliose drag queen il prossimo oggetto fa al caso vostro!)
Non sono una di quelle che impiega le ore per vestirsi (quelle ore le impiego per dormire, eventualmente!), nè mi soffermo troppo sull'outfit da indossare e sugli eventuali abbinamenti. Tenete presente che la maggior parte dei miei calzini ha avuto almeno una volta relazioni extraconiugali, qualcuno si è anche risposato e trasferito in pianta stabile altrove: questo ha comportato sabati sera con una calza blu e una gialla; tristi lunedì mattina con un piede a righe e uno a pois.
Ma se c'è una cosa che non sopporto (questa me la concedo, sì!) è vedere le spalline del reggiseno che fanno capolino dalla canottiera a X!
E se d'estate ci prendi il sole non stupirti se senti urlare alle tue spalle "SCACCO MATTO!", probabile che qualcuno abbia scambiato la tua schiena per una scacchiera.
Come risolvere,pertanto, questo tremendo problema esistenziale? Semplice: una meravigliosa graffetta multicolor è l'ideale!
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Vi consiglio di utilizzare una graffetta non troppo piccola, ma a parte gli scherzi, ho utilizzato questa tecnica più volte e non mi ha mai deluso!
Posterdati, per due, anche un po' antani...con scappellamento a destra!
Ecco il primo: destra o sinistra? Vi capita mai - soprattutto se avete cambiato auto da poco o se guidate un auto diversa dalla vostra - di non ricordare da quale lato si trova il bocchettone della benzina? Magari credete sia a destra, vi posizionate accanto alla pompa del distributore e immancabilmente quel dannato bocchettone è dalla parte opposta; la pistola non ci arriva, quindi dovete risalire in macchina e fare il giro in modo da posizionarvi nel lato corretto del distributore. Con il rischio anche di dover fare la fila dall'inizio.
Immagine di proprietà dell' autore del postDa oggi non avrete più questo dubbio! Vi basterà guardare la direzione indicata dalla freccetta accanto alla spia del carburante, proprio sul vostro cruscotto! Potete vederla indicata dalla freccia rosa nella foto. Tralasciando il fatto che tra meno di 10 km la mia macchina mi lascerà a piedi, ora so con sicurezza che dovrò accostare sempre alla sinistra della pompa di benzina!
Ed eccoci arrivati allo Spaccalunotti:
Tempo fa a Grosseto, città in cui abito, vagava per le strade un pover uomo, niente affatto amato dai residenti: lo definisco "pover" in quanto malato, e "non amato", perchè la sua malattia era quella di lanciare sassi contro i finestrini delle macchine. Potete solo immaginare i numerosi epiteti affibbiati da noi maremmani allo sventurato signore, infine investito del titolo di "Ser Spaccalunotti" (se mi mettessi ad elencare gli altri soprannomi verrei probabilmente cacciata da steemit per linguaggio estremamente scurrile. Vorrei evitare!).
Ho voluto, pertanto, attribuire al prossimo oggetto il soprannome dell'uomo di cui sopra. A differenza di Ser Spaccalunotti, però, questo arnese è utile e in casi estremi può salvarvi la vita.
Foto di proprietà di Pixabay modificata dall'autore del post (https://pixabay.com/it/incidente-d-auto-vetro-rotto-337764/)(https://pixabay.com/it/hulk-marvel-actionfigure-nerd-667988/)Trattasi del poggiatesta delle auto. Avrete notato, tanto nelle vetture più datate quanto in quelle più moderne, che il poggiatesta si sfila. Ebbene, una volta separato il poggiatesta dal sedile, i due perni (indicati nella foto all'interno del cerchio rosa) sono stati progettatti per essere svitati senza troppa fatica così da essere usati, pensate un po', per frantumare il vetro dell'autovettura in caso di necessità, ad esempio a seguito di un incidente.
Testa calda e PIEDI asciutti, vivi fino a stancar tutti!
Mio nonno era solito ripermi il proverbio appena citato. Sosteneva, infatti, che se ti asciugavi bene la nuca dopo la doccia e portavi scarpe comode e calzini caldi ai piedi, campavi cent'anni.
La dritta che sto per darvi riguarda i piedi e probabilmente interesserà più le signorine. Non sono sicuramente l'unica né l'ultima ad essermi ritrovata, più di una volta,con scarpe nuove ai piedi chiedendomi se fosse il caso o meno di amputarmi il piede pur di estirpare la vescica che inarrestabile cresceva sul mio tallone. In questa circostanza, molto raramente si ha l'opportunità di fuggire a casa...oddio, ma che sto dicendo? Fuggire è un eufemismo! Diciamo piuttosto: trascinarsi verso casa con andatura claudicante stile zombie di The walking dead, col fine di togliere finalmente le scarpe e infilare il piede (simil zampogna) nel congelatore ed attenuare il dolore. Infatti, molto più spesso capita di non potersi allontanare da lavoro o dalla magnifica serata in vista della quale abbiamo comprato quel meraviglioso tacco dodici che ci sta massacrando.
Cosa possiamo fare, allora?
Tutte noi abbiamo un salvaslip in borsa e se quel giorno ce ne siamo dimenticate, tranquille, basta chiederne uno alla prima donna che incontriamo: la solidarietà tra donne, in questi casi, non vi deluderà, potete starne certe! Tagliate il salvaslip lungo la linea tratteggiata ed applicatelo nella parte posteriore della vostra scarpetta, come indicato dalla freccia rossa in foto. Troverete subito un gran sollievo, provare per credere!
P.S. uomini, anche se più difficilmente, la vescica "da scarpa nuova" potrebbe abbattersi anche su si voi. In tal caso, il consiglio è il medesimo: chiedete un salvslip alla prima donna che incontrate. Non vi assicuro la medesima solidarietà di cui sopra, ma tentar non nuoce. Forse! ;-)
Sei a dieta? LILLO è il mestolino che fa per te!
Eccoci alla penultima rivelazione: il LILLO. Anche questo, come la freccetta del carburante e lo spaccalunotti, non è, ahimè, stato partorito dalla mia mente. Ritengo, ad ogni modo, utile mettervi a conoscenza,qualora non lo foste già, dell'utilizzo del foro che si trova in mezzo al mestolino, indicato nella foto sottostante con un cerchietto rosa.
Foto di proprietà di Pixabay, modificata dall’autore del post (https://pixabay.com/it/mestoli-cucina-cibo-cuoco-cucinare-182788/)Il Lillo (in realtà andrebbe scritto con la lettera minuscola, ma voglio pensare che Lillo sia il il nome proprio, diminutivo di Gino il mestolino) è il mestolo utilizzato, principalmente, per servire gli spaghetti. Il forellino - perchè a mio modesto avviso è molto molto "ino"- serve per misurare una porzione esatta di spaghetti.
Per una porzione come si deve, dovremmo utilizzare almeno quattro Lilli (è un nome proprio che acquisisce anche il plurale, sì!), non vi pare?
Ma se siete a dieta, quella cruna d'ago può bastare!
Capelli al sapor di tiramisù...
Siamo giunti alla fine, amici! L'ultima chicca della quale, sono sicura, non riuscirete più a fare a meno: la cuffia salva-pietanze. Tra i vari articoli che immancabilmente dimentico di acquistare quando faccio la spesa ci sono indubbiamente la pellicola trasparente e la carta stagnola. Se, dunque, a casa mia questi due prodotti scarseggiano, ciò che invece ho in quantità piuttosto rilevanti sono le cuffie degli alberghi.
Vi starete chiedendo il nesso tra questi oggetti, eccolo: qualche mese fa, in uno dei miei deliri culinari, dagli ormai noti esiti infausti (soprattutto per l'apparato gastrointestinale di chi mi circonda), decisi di preparare il tiramisù. Sorvolando sulla ricetta e sulle conseguenze fisiche delle mie cavie, una volta pronto andava riposto in frigo. Come vi accennavo, niente pellicola o carta stagnola per incartarlo e in frigo c'era la peperonata di mia zia. Per quanto la peperonata fosse squisita, potete facilmente immaginare l'odore molto poco delicato che sprigionava. Se avessi, dunque, messo in frigo il mio povero tiramisù senza una copertura adeguata, il dessert di quella serata sarebbe stato mascarpone all'aroma di verdure dell'orto. Una sorta di cucina molecolare, direte voi, ma l'idea, vi assicuro, non era allettante!
Sarà stato il disgusto al solo pensiero di mangiarmi un dolcetto ai peperoni, un lampo di genio improvviso o la disperazione...fatto sta che una soluzione rapida ed efficace si affacciò nella mia mente:
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Presi una delle cuffie da bagno, chiaramente pulita, e ci coprii quella delizia mal riuscita! Molto più rapido della pellicola e riutilizzabile (non per farsi la doccia, chiaramente!).
...siete pronti al gioco finale?
Chi riesce a trovare il più originale utilizzo alternativo di un oggetto comune, vince un premio... (anche chi indovina cosa c'è dentro la zuppiera rossa nell'ultima foto avrà un premio di consolazione...non so ancora quale, ma ci penserò! :-D )
Vi ho svelato (una piccola parte) dei miei più intimi segreti, fatene buon uso!
Ciao, alla prossima!
Un sacco di idee interessanti e tante cose da scoprire, brava!
Secondo me nell'ultima zuppiera rosse ci sono tre arancine :-)
Grazie @cryptofarmer! 🤗Niente arancine...
Interessanti idee e curiosità sopratutto! non ho mai fatto caso alla freccetta della benzina, e non immaginavo di poter sfondare un vetro con il poggiatesta,... per quanto riguarda il salvaslip ora.... mi verrà da pensare quando vedo una ragazza sui tacchi alti alti... :D Bellissimo post comunque!
Grazie @manuelcuda!! Potrebbe essere un' ottima scusa per un approccio con la ragazza coi tacchi alti: ti avvicini zoppicando e le fai " scusa, cara, avresti mica un salvaslip?" 😜
L'indomani... "Preso il Maniaco sessuale che chiedeva alle ragazze se indossavano i salvaslip" 🤔 mmm... mi sa che torno al metodo.. Scusa hai una sigaretta? 🤓
Divertente!! Adoro il riciclo ^^ Bel post :)
Grazie! ;-)
Carine queste idee....quella del tubo é top! Ci provero'!!
Grazie ! E ricorda di portare sempre un salvaslip in borsa!😜😜