Philippe Starck e i calamari
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Il mondo del design e dell'arredamento, è per me un mondo bellissimo.
Da la possibilità di inventare, ideare nuovi prodotti con nuove forme e materiali.
E' un settore in continua evoluzione con l'arrivo di sempre nuovi materiali che aprono il campo a sempre piu nuove possibilità di applicaizone.
Questo settore è profondamente cambiato negli ultimi decenni.
I maestri del design della vecchia scuola, schizzavano le loro forme su fogli lucidi e in concerto con le aziende produttrici creavano protitipi e affinavano il prodotto.
In generale quello che veniva prodotto allora, nel 90% dei casi era un successo.
Al giorno d'oggi invece l'overdose di possibilità con programmi tridimensionali, stampanti 3d, visibilità su internet la qualità è in percentuale notevolmente calata.
Probabilmente la digitalizzazione del processo a creato una distanza tra uomo e prodotto.
Sono fermamente convinto che negli anni 60' 70', quando nasceva un nuovo oggetto, quell'oggetto lo si "viveva" , lo si vedeva nascere , toccandolo, sentendone il calore la forma nelle mani.
Era un rapporto "carnale" tra oggetto e designer.
Oggi elaborando immagini al pc si è creato una sorta di diaframma gelido tra oggetto e progettista che gli fa perdere quel phatos che prima si poteva percepire.
Mi piace ricordare un episodio, sulla creazione di uno dei prodotti piu famosi del design mondiale.
Sto parlando Di JUICY SALIF di Philippe Starck , il famoso spremi agrumi in acciaio per Alessi.
Philippe Starck è forse il designer moderno piu famoso al mondo, ha progettato oggetti per i piu famosi brand mondiali.
Questo Spremiagrumi, fu creato in Italia.
Starck era in vacanza nella Costiera Amalfitana, e stava gustando un buonssimo piatto di calamari in un ristorante in riva al mare.
Si rese conto che non aveva del limone da spremerci sopra. Quando gli portarono mezzo limone, la sua faccia sorrise e vide che la punta della testa del calamaro poteva perfettamente incastrarsi nel mezzo limone.
Prese un tovagliolo e inizio a fare uno schizzo disordinato.
Cosi com'era lo prese e lo invio ad Alberto Alessi che d'apprima penso fosse uno scherzo, ma poi intuì la genialità dell'idea e lo mise subito in produzione facendolo diventare uno dei piu famosi pezzi di design addirittura esposto al MoMa di New York.
Mi piaceva racontare questo aneddoto proprio per fare vedere la dimensione umana del design.
E' mia opinione che un buon oggetto debba nascere dal contatto.
Successivamente i programmi che abbiamo oggi ci aiuteranno in un modo impagabile, ma il primo approccio deve essere un approccio "manuale", con carta penna e materia.
Troppo spesso si vedono oggi ragazzi talentuosi che senza prendere una matita in mano trasferiscono l'oggetto subito digitalizzato.
E' una cosa penalizzante per il prodotto che va a perdere quel valore intrinseco del suo legame "umano" con il progettista.
H.B.
La tua rubrica sul design è interessante, solletica il mio interesse davvero molto!
Su Philippe Stark avrei molto da dire, non lo ammiro come progettista ma lo apprezzo molto per la sua capacità di farsi star e di diventare testimonial.
Credo che l'incapacità di leggere il prodotto di design come duraturo e di sentirlo vicino come accadeva invece parecchi anni fa', sia legata a un fenomeno avviato su larga scala e che si estende anche ad altri campi: il fruitore moderno è uno che "morde e fugge", che ama la fruizione rapida, che rapidamente conosce e altrettanto rapidamente dimentica. Pensiamo al dibattito sul testo ideale per il web, che deve essere breve, facile, ingurgitabile preferibilmente nel tempo di un caffè o una sigaretta per essere apprezzato dal largo pubblico.
Anche il design soffre dello stesso male e gli oggetti diventano improvvisamente iconici e un attimo dopo si spengono, effimeri, come meteore. Scompaiono soppiantati dal successivo capolavoro della progettazione.
L'oggetto che descrivi, Juicy Salif è un caso davvero molto particolare. Come tu ci racconti, è uno story teller, racconta una storia - quella della sua ideazione, quella del suo folle progettista, quella della modernità condensata in una forma, quella del dibattito "forma e funzione". Splendida icona, incarnazione della paura del silenzio, soluzione brillante all'esigenza di trovare argomenti di discussione quando si siede a tavola con ospiti e si incappa in momenti di silenzio imbarazzanti: è un oggetto che fa discutere, che offre un pretesto per iniziare una discussione sulla sua forma strana ed ironica, sembra quasi alieno eppure serve quando aliene sono le persone fra loro, tendendo loro una mano, sollecitando la conversazione.
L'oggetto in sé è iconico, moderno, brillante, fluido... ma siamo sicuri che sia veramente utile? Provando a spremere un limone su Juicy Salif, si combinerà un disastro perché non è un oggetto pensato perché sia pratico: la forma segue la funzione ma non quella di spremere un limone, quella di intrattenere il pubblico.
Ciò che contesto maggiormente a Stark è la tendenza a fare più arte che design. Design è qualcosa che unisce uno studio tecnico sulla funzione e un apporto estetico, in alcuni casi mi sembra che Philippe giochi molto con la forma, esteticamente parlando, tralasciando la funzionalità pratica del prodotto.
Eppure, Juicy Salif è un pezzo unico, che piace anche a me. Lo piazzerei come centro tavola, però, senza mai usarlo come spremi agrumi!
Grazie dell'articolo! Un ottimo spunto di riflessione per me e di informazione (necessaria) sul design, la sua storia ed i suoi prodotti!
Condivido a pieno quello che dici! i tuoi commenti sono sempre ben argomentati e utili. li apprezzo molto.
In questo pezzo di design la bellezza supera la funzionalità. Io lo possiedo e ti posso assicurare che non lo uso per spremere limoni :)
Ahahah! Grazie a te, mi dai sempre una buona occasione per rispolverare antiche e piacevoli memorie. Continua a scrivere, per favore! Mi piace leggerti :)
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The Story offline design! Amazing
Purtroppo è una cruda realtà..L'uomo sta familiarizzando un pò troppo con le macchine allontanando da sè tutto ciò che è umano come la socialità, creatività manuale e la sensibilità verso gli altri..
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