Le Repubbliche Marinare...Amalfi e Pisa

in #ita7 years ago (edited)

Le Repubbliche Marinare più importanti, sono state Venezia, Genova, Amalfi e Pisa, queste città dopo il X secolo, riuscirono ad affermarsi sia a livello economico che militare, distinguendosi per la loro abilità in mare e per le importanti innovazioni a livello politico e commerciale.
Nello stesso periodo vi erano altre città costiere, dette anch'esse repubbliche marinare, ma meno rilevanti sia per potere economico che per grandezza, ed erano Brindisi, Ancona, Gaeta, Noli, Ragusa.

Immagine Wikimedia Commons

In un periodo difficile e in una situazione di crisi, le città marinare riuscirono a emergere, sfruttando le difficoltà nei commerci per via terra, e ampliando quelli marittimi.
Tutte le Repubbliche erano diverse tra loro, ma avevano caratteristiche in comune:

  • Autonomia e indipendenza, prima come città e poi aprendosi a zone limitrofe, così da divenire Città-Stato.
  • Ogni città si fondava su un modello di governo diverso da quello Comunale, bensì più repubblicano e incentrato sul potere economico,ma soprattutto vi era una mentalità più aperta, dovuta all'essenza di commerciare e quindi a doversi aprire verso usanze, abitudini e necessità differenti.
  • Uso di una moneta propria, ma riconosciuta in tutto il mediterraneo.
  • Essere in possesso di una propria flotta di navi, e di una struttura di Consoli, per migliorare i rapporti con i rivali.
  • La partecipazione alle Crociate e alla lotta contro la Pirateria.

AMALFI

AMALFI1 divenne indipendente dal Ducato di napoli nel 839. Lo stato era retto inizialmente da un console eletto dalle famiglie più importanti e poi successivamente da un Duca. Gli intensi scambi con l’impero Bizantino, con l'Africa, e il predominio del mar Mediterraneo, diedero lustro e potere al piccolo Stato. L a grande abilità di Amalfi fu quella di saper tenere strette le alleanze sia con i Bizantini, che con lo stato Papale e infine con i musulmani, riuscendo a creare proficue collaborazioni e ad ottenere la protezione nel momento del bisogno. Gli Amalfitani furono un popolo di innovatori.
Si deve a Giovanni Gioia, l’invenzione della Bussola 2 come strumento di orientamento marinaro fondamentale per la navigazione, più che invenzione, gli amalfitani furono i primi a introdurla in Europa, dopo essere stati in Cina e aver scoperto questo utilissimo strumento.

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Di grande rilevanza furono le Tavole Amalfitane, il più antico codice di diritto marittimo Italiano, utilizzato in tutto il mediterraneo fino al XVI secolo.3
All’interno delle Tavole, vi erano codice, rotte, comportamenti da tenere in mare, diritti e doveri di marinai civili e militari, le leggi che regolamentavano gli scambi.
66 Articoli, detti anche Capitoli, di cui i primi 21 scritti in latino e gli altri 45 in Volgare.
Una copia cartacea seicentesca è conservata all’interno del Museo Comunale di Amalfi.

Durante il massimo splendore, Amalfi intratteneva fitti rapporti commerciali con tutte le grandi potenze marittime, tipo pisa, Genova e Venezia, oltre ad estendere i suoi interessi in Oriente e in Africa, mettendosi in condizione di coniare una propria moneta, il Tari, riconosciuta e scambiata ovunque.
Un altra importante risorsa era quella di possedere un’ importante flotta militare, ben distinta da quella commerciale, che si distinse per gli innumerevoli successi, sia nelle crociate che nella lotta alla pirateria.
Con il tempo le lotte interne allo Stato e il periodo di sottomissione ai Normanni, che ridussero i traffici con l’oriente condizionarono e incisero sul declino di Amalfi. Nel 1135 mentre erano occupati a combattere contro i Saraceni, la flotta Pisana, acerrima nemica di sempre invase e distrusse la città, decretando la fine della più importante Repubblica Marinara del sud Italia.

PISA

Pisa divenne una delle più importanti Città-Stato del Meditteraneo, nata nel 1050, riuscì a rimanere indipendente per oltre 350 anni.4 Inizialmente retta da un Visconte, ma sotto la costante supervisione dello Stato Papale, divenne indipendente nel 1081. Inizialmente la sua ascesa, si ebbe con le vittorie contro i Saraceni e al predominio della parte meridionale del Tirreno, estendendo il suo dominio fino alle Baleari. Contemporaneamente, partecipando alle Crociate, riuscì a estendere i suoi commerci in gran parte dell’Oriente e a sconfiggere Amalfi, monopolizzando le estreme coste meridionali dell’Italia.
Anche Pisa, aveva una propria moneta, l’ Aquilino.
Il declino Pisano, si ebbe in concomitanza con la battaglia navale della Meloria nel 1284, contro Genova, acerrima rivale sia perché filo Guelfa, sia a livello di rapporti commerciali e marittimi. In questa battaglia la flotta Pisana comandata dal Morosino, dal Conte Ugolino e dal Saracino, fu sconfitta nettamente da un imponente flotta Genovese comandata da Umberto Doria. Lo scontro portò alla perdita di oltre 30 galee(navi da guerra) e alla morte di circa 5.000 pisani.
Indebolita dalle battaglie con Genova e in costante conflitto con le città confinanti di Noli,Lucca e Firenze, nel 1406 fu sconfitta e annessa alla Repubblica di firenze, che ne sancì la fine a livello di potenza marinara e di città-Stato.

.FONTI

  1. Istoria dell’antica repubblica d’Amalfi;https://books.google.it/books?hl=it&lr=&id=aGsJAQAAIAAJ&oi=fnd&pg=PP15&dq=La+repubblica+di+Amalfi&ots=q8s2Mk6Zej&sig=od-VzFnhvAsUmMSeMSvr_KkO9wM#v=onepage&q=La%20repubblica%20di%20Amalfi&f=false.
    2.Le Origini della Bussola;http://www.difesa.it/InformazioniDellaDifesa/periodico/IlPeriodico_AnniPrecedenti/Documents/Le_origini_della_bussola.pdf
  2. Delle antiche consuetudini e leggi marittime delle provincie napoletane,Nicola Alianelli; https://books.google.it/books?hl=it&lr=&id=x3_iyhA3JV4C&oi=fnd&pg=PR5&dq=pubblicazioni+tavole+amalfitane&ots=pGGXjUZePG&sig=vkbaeeuIZb-ihQE5PAGHilISbEA#v=onepage&q=pubblicazioni%20tavole%20amalfitane&f=false
  3. Il Priorista e il libro d’oro del comune di Pisa, B.Casini;http://media.olschki.it/data/Prosp/SP/1986/33950.pdf


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Bravo, hai fatto davvero un bel post, a me la storia piace un sacco!

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