Stagno a Montgeron.
Pubblico Dominioolio su tela al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.
Ancora acque, tema prediletto che caratterizza alcune fasi professionali della sua vita. È anche questo un olio su tela che si trova a san Pietroburgo al museo. Monet si scopre interprete delle descrizioni che tende a dare: alberi che si specchiano nello stagno e colori che si confondono con quelli del cielo in un tutt'uno che paiono coprire la tela: colori non brillanti, ma opachi che tendono a scurire le immagini. Personalmente non ne sono molto attratto anche se so che Monet è un grande, ma ho preferito Munch da cui traspariva la continua lotta di sentimenti, che l'osservatore attento, anche se non artista, vedeva e lasciava un chiaro sconforto in chi lo capiva. Qui semplicemente la natura che si specchia che può apparire bellissima agli occhi di chi guarda ma che non apporta niente all'anima del sottoscritto, non so a voi. Non avrei neanche voglia di tuffarmi in acque stagnanti e dai colori torbidi rese luminose solo da quel pò di luce che l'evanescenza delle nubi dà. Vorrei capire cosa mi sta comunicando l'autore, io qui lo vedo solo un perfetto esecutore di descrizioni che la natura gli pone, non vedo l'interpretazione di un bel niente:l'albero si specchia, basta... il cielo si specchia, basta... l'assiepato che traccia i confini si specchia formando un orlo, basta... modi di vedere ragazzi vorrei da voi critiche e tentativi di farmi capire qualcosa di questo autore che ho studiato tantissimo, ma che non vedo.E qui mi sorge spontanea una domanda che da tempo mi assilla:ma li studiamo perché sono dei grandi o perché ci comunicano davvero qualcosa???... la nota bellissima secondo me, nei suoi quadri, e mi permetto di dirlo perché li conosco tutti, è la scelta dei colori buttati sulla tela con pennelli doppi che ne rendono corposa l'esternazione.