Disavventura.
Sembrava una domenica come le altre, solito autobus da prendere a Roma, alla stazione Tiburtina per tornare a casa.
Ma già il ritardo che stavo accumulando era un segnale che qualcosa non stesse girando per il verso giusto. Avevo l'autobus alle 18.00 e io sono arrivata un minuto prima prendendolo per un soffio, sudando freddo fino a quando non sono salita e mi sono sentita fuori pericolo. Io che sono sempre puntuale a qualsiasi appuntamento non mi spiegavo come avessi fatto a fare così tardi (ancora non me lo spiego).
Il viaggio di ritorno è stato piacevole, c'era una ragazza che conoscevo e abbiamo chiacchierato amabilmente fino all'arrivo, scendevamo nello stesso posto.
Quando siamo arrivate però qualcosa non era come doveva essere: la mia macchina semplicemente non c'era più e al suo posto c'erano delle bancarelle con dei fiori e un cartello grande come una casa con su scritto: Rimozione. (Una hola di disperazione è partita dentro di me).
Ora io ricordo bene che venerdì sera, quando sono partita, quel dannato cartello non c'era. Era spuntato la domenica mattina come un fungo porcino nel sottobosco, come un herpes tre giorni prima di una festa, come un invito ad una cerimonia di qualche cugino di terzo grado di cui ignoravi perfino l'esistenza.
Non c'era un cartello, un avviso, nulla di nulla. Tutte le macchine si erano volatilizzate, compresa la mia.
Per fortuna non ero sola, c'era questa amica con me che ha contribuito a non buttarmi giù e a non deprimermi: oramai era successo e dovevo solo scoprire dove fosse finita la mia macchina, finita a pagare a Gennaio di quest'anno (tanto per la cronaca).
La ragazza con me mi accompagnò a casa (una vera fortuna) e l'indomani avrei risolto il mistero della macchina sparita, dopo una bella dormita.
Alle otto del giorno dopo armata di penna foglio e tanta speranza chiamai i vigli urbani del comune per avere qualche informazione. Al telefono rispose un signore scocciato, che mi disse subito di contattare l'ACI e che loro non ne sapevano nulla. (E ti pare, non vedo non sento e non parlo. Welcome to Italy!)
Speranzosa e piena di ansia andai all'ACI dove vidi subito parcheggiata la mia macchina, tutta intera. Nel deposito incontrai subito l'addetto, un allegro signore di mezza età che manifestò subito tutta la sua solidarietà nei miei confronti e verso altre 4 persone a cui era toccato lo stesso destino infame.
Ma subito la mia attenzione fu catturata da due pastori tedeschi che trotterellavano dietro al padrone, puzzolenti. L'odore di cane bagnato preannunciava il loro arrivo e io che ero vestita di tutto punto e sarei dovuta andare in ufficio subito dopo aver ritirato la macchina, cercavo di evitarli a tutti i costi. Ma niente. Come immaginavo si erano avvicinati, annusandomi e lasciandomi qualche leccata allo Chanel numero 5.
Ero esasperata: la puzza canina, il conto da saldare (139 € più 30 € di bollettino), il tizio che perdeva tempo con i suoi cani, l'ingiustizia che stavo vivendo perché i cartelli non c'erano quando avevo parcheggiato e il tutto annaffiato dal classico malumore del lunedì.
Era decisamente troppo.
Arrivata a lavoro con due ore di ritardo e mezza puzzolente di cane bagnato, decisi di aspettare la pausa pranzo per pagare il bollettino per chiudere questa triste faccenda. Niente le poste del mio comune erano chiuse per lavori (???) e avrebbero riaperto dopo tre giorni, allo scadere della multa che sarebbe aumentata.
Avete presente quei momenti di sconforto dove vi buttereste per terra come facevate da bambini? Ecco io avrei voluto fare quello ma, cercando di ricordarmi di non essere più una bambina, ho raccolto la mia dignità che si stava letteralmente sgretolando e decisi di tornare a casa, amareggiata e abbattuta.
Ho deciso di provarla a contestare perché questo scherzetto ingiusto mi è costato la bellezza di € 170,00. Ci sono delle regole? Bene, sono la prima a rispettarle. Parcheggio sempre nelle strisce, se sono a pagamento pago, se sono riservati li evito, se sono a rischio rimozione pure. Ma non posso prevedere il futuro, il cartello va messo 48 ore prima dell'evento invece è stato messo il giorno stesso, fregando altre 4 persone come me.
Non mi sembra giusto anzi, mi sembra una grandissima presa in giro. Senza contare tutti i fastidi che ne sono derivati. Andrò a fondo a questa storia sperando di far valere le mie ragioni, perché ne ho piene le tasche di storie come queste.
Davvero non ce la faccio più.
Hai perfettamente ragione, devi andare fino in fondo perché il torto è loro se non hanno segnalato per tempo la manifestazione, quindi magari tutti insieme facendo ricorso vi daranno ragione. Oltre allo spavento di non trovarsi più l'auto dove l'avevi lasciata anche quasi 200 euro da buttare così per una loro negligenza non va affatto bene!
No va beh quando non l’ho vista là dieci secondi di paura totale!!!
No no non va bene per niente 😣
Arriva fino in fondo, perché loro sono più contenti del ''vabbè pago pazienza'' ma prima o poi deve finire!
Forza, siamo tutti con te!
Grazie Cara 💪😘
Mi ricordo il giorno in cui ti è capitato e i giorni seguenti, eri davvero arrabbiata...e vorrei ben vedere!
Cara D, come ti muovi porti con te la nuvoletta delle sfortune xD
A parte gli scherzi, facci sapere come andrà a finire la questione!
Un abbraccio dalla tua compagna del #bar e di sfighe <3
Ahahhaha bella sta storia delle sfighe però mo basta su!
😘😘