"Acqua passata", un romanzo di Valeria Corciolani : recensione
Alma Boero vive a Chiavari ed è una colf molto indaffarata, dato che, oltre a numerosi impegni di lavoro, gestisce una famiglia composta da quattro figli (due coppie di gemelli) e una suocera piuttosto bizzarra. Il marito è fuggito in Australia e tutto il peso dei figli carica sulla donna.
La sua vita, già piuttosto difficile e organizzata al minuto, viene resa ulteriormente complicata dal ritrovamento fortuito di un cadavere, una giovane editor, Fabrizia Recanati, che è proprio lei a scoprire.
Nella stessa sera, sotto una pioggia scrosciante, viene ritrovato un uomo privo di conoscenza proprio davanti a casa della ragazza.
A indagare su entrambi i casi è l’ispettore Jules Rosset che rimane sorpreso per le intuizioni e la capacità di osservazione di Alma.
Ma la storia si complica ulteriormente.
Una datrice di lavoro della colf, Adele Roversi, coniugata col famoso scrittore Cesare Modesti, scompare e anche il marito non si trova.
Alma intuisce, attraverso la sua incredibile capacità di osservare i particolari, che tutti gli eventi sono in qualche modo collegati.
Si dipana così una trama avvincente e non priva di colpi di scena che conduce a un finale sorprendente.
Non si tratta però di un semplice giallo, dato che i protagonisti sono tratteggiati con maestria e ben caratterizzati psicologicamente. Anche se la “strana coppia investigativa” domina la scena, tutti gli altri personaggi vengono descritti nel dettaglio ed hanno le loro storie all’interno del racconto.
Una lettura davvero imperdibile. Consigliatissimo.