Insieme verso uno sviluppo globale (XIII parte)
FROM THE DEVELOPMENT TO THE DISAPPEARANCE OF THE DUTCH POWER
Ciao steemers, prima di continuare nella descrizione del mio progetto e dare spazio alle risposte che ci siamo posti nel post precedente, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare la comunità @steemSTEM, così ovviamente come @SteemPostIT, per il loro contributo davvero lodevole ai miei ultimi post. Per me è sicuramente motivo di stimolo ad un miglioramento efficiente e efficace, ma allo stesso modo rassicurante del fatto che voi troviate interessante questo mio progetto.
Credo, infatti, fermamente, che niente meglio del passato possa farci riflettere e comprendere la strada giusta da intraprendere per uno sviluppo sicuro ed europeo del nostro Paese, e gli avvenimenti politici che stanno, purtroppo, avvenendo in Italia sono la prova provata di quanto si tratti di errori ripercorsi più volte nella storia dell’umanità e, tuttavia, ci si ostina nel perseverare.
Sarà perché la nostra classe dirigente è ignorante o (come credo) perché al di sotto di ogni scelta politica vi sia una mano invisibile, comandata dalle lobby del Paese, con un progetto ben chiaro e delineato e, soprattutto a noi sconosciuto?
Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato.
Thomas Alva Edison
Hello steemers, before continuing in the description of my project and give space to the answers that we placed in the previous post, I would like to take this opportunity to thank the @steemSTEM community, so obviously as SteemPostIT, for their truly commendable contribution to my last post. For me it is certainly a reason to stimulate an efficient and effective improvement, but at the same time reassuring that you find this interesting project of mine.
I believe, in fact, firmly that nothing better than the past can make us reflect and understand the right path to take for a safe and European development of our country, and the political events that are unfortunately happening in Italy are proven proof of how much these are errors that have been retraced several times in the history of mankind and yet persist in persevering.
Is it because our ruling class is ignorant or (as I believe) because underneath any political choice there is an invisible hand, commanded by the country's lobbies, with a very clear and outlined project and, above all unknown to us?
I have not failed. I only tried 10,000 methods that did not work.
Thomas Alva Edison
We had already dealt with the downsizing in India, which continues in the field of the Dutch colonies and therefore in the possibility of drawing raw materials, but above all of exporting to the world markets; we have seen the deprivation of commodity markets and outlet markets; what determined all this?
In the city-states the reason for the development was above all commerce, the cities were enlarged (Florence conquered Tuscany, Milan the Lombardy). But the population? Demand and purchasing power? The trigger for the crisis (other elements, such as the presence of the corporations) was the contraction of the Spanish, Turkish and southern German demand. This contraction of demand, although there was still an offer and an outlet for production in Europe, had determined the start of the crisis starting from the second twenty years of the seventeenth century.
Avevamo già trattato il ridimensionamento nell'India, che continua nel campo delle colonie olandesi e quindi nella possibilità di trarre materie prime, ma soprattutto di esportazione nei mercati mondiali; abbiamo visto la privazione di mercati di materie prime e di mercati di sbocco; cosa ha determinato tutto ciò?
Nelle città-stato il motivo dello sviluppo fu soprattutto il commercio, le città si erano ingrandite (Firenze conquista la Toscana, Milano la Lombardia). Ma la popolazione? La domanda e il potere di acquisto? Elemento scatenante della crisi (elementi furono anche altri, come la presenza delle corporazioni) fu la contrazione della domanda spagnola, turca e della Germania meridionale. Questa contrazione della domanda, pur esistendo ancora in Europa un’offerta e uno sbocco delle produzioni, aveva determinato l’avvio della crisi a partire dal secondo ventennio del ‘600.
If the Dutch development from the beginning connotes itself as linked to international trade (in the Baltic and in the colonies), the contraction of the possibility of outlets (thanks to the limitations that this implies on the part of the Colbertism on the one hand, of England on the other ), makes sure that the Netherlands not only loses some markets from the point of view of the possibility of freight, but also loses the outlets of its production, to the extent that it loses privileged markets (such as those of the colonies).
Can the Dutch domestic market, faced with a contraction in international demand, grow further? What is missing from the Netherlands to take the step forward? All of this can be understood by examining England in particular, examining a-contrary what has not happened in the Netherlands, what is lacking in the nation and what, on the other hand, is more in England than in the Netherlands.
One thing can be affirmed from the outset: the Netherlands, as well as the high-Italian cities, has undergone a development based on trade, gradually limited by two powers that want to develop their territory and their production: France and England ( to which is added also Spain, historical enemy of the Netherlands). There are therefore considerable limitations, as the French and English markets are extremely important markets. There is, therefore, a contraction. But what determines?
Se lo sviluppo olandese sin dall’inizio si connota come legato al commercio internazionale (nel Baltico e nelle colonie), la contrazione della possibilità di sbocchi (grazie alle limitazioni che questo comporta da parte del colbertismo da una parte, dell’Inghilterra dall’altra), fa sì che l’Olanda non solo perde alcuni mercati dal punto di vista della possibilità dei noli, ma perde addirittura gli sbocchi della propria produzione, nella misura in cui perde dei mercati privilegiati (come quelli delle colonie).
Può il mercato interno olandese, di fronte ad una contrazione della domanda internazionale, crescere ulteriormente? Cosa è che manca all'Olanda per fare il passo in avanti? Tutto ciò si può comprendere esaminando in maniera particolare l’Inghilterra, esaminando a-contrario cosa non è avvenuto in Olanda, cosa manca alla nazione e cosa, invece, c’è in più in Inghilterra rispetto alla terra olandese.
Una cosa si può affermare sin da subito: l’Olanda, così come le città alto-italiane, ha conosciuto uno sviluppo in funzione del commercio, via via limitato da due potenze che vogliono sviluppare il loro territorio e loro produzione: Francia e Inghilterra (a cui si aggiunge anche la Spagna, nemica storica dell’Olanda). Subisce quindi limitazioni notevoli, in quanto i mercati francesi e inglesi sono mercati estremamente importanti. Vi è, quindi, una contrazione. Ma cosa determina?
As we know, there has been a continuous increase in the economy: already in the 500, thanks also to the elimination of Belgium (hence of the financial power) as a competitor and the transfer of merchants, workers and artisans from Belgium to the other side the human capital of the other party is considerably enriched; there is a constant increase in production, of the quantities produced that can not be absorbed by the internal market, despite the fact that agriculture, compared to the Italian one, is flourishing and growing.
This growth in production is constantly increasing, but it is like the cream that mounts, mounts, mounts and then freezes. What is it, therefore, that obliges in England a shift from crafts to industry? What is the imperious need to change production techniques to increase production? Craftsmanship can not do it anymore, there is a demand that is growing at such a speed and at that point that it would block development if it does not increase production capacity, because then it would turn to imports, unbalancing the trade balance and payments and blocking the attempt at English development.
The problem is that as the internal demand increases, the supply is confronted: the cream constantly increases and then requires the transition from crafts to industry, on pain of blocking the process of industrial development.
But what is it that makes this transition necessary? What could be the logical link between an artisanal and an industrial economy? Why necessarily one precedes the other and not vice versa? And why is the development of both the basis of the whole development of the country?
At the next post steemers, and good evening!!
Vi è stato, come sappiamo, un continuo incremento dell’economia: già nel 500, grazie anche all'eliminazione del Belgio (quindi della potenza finanziaria) come concorrente e del trasferimento di mercanti, di operai e di artigiani dal Belgio all'altra parte, si arricchisce notevolmente il capitale umano dell’altra parta; vi è un incremento costante della produzione, delle quantità prodotte che non possono essere assorbite dal mercato interno, nonostante che l’agricoltura, rispetto a quella italiana, sia fiorente e in crescita.
Tale crescita produttiva è in costante aumento, ma è come la panna che monta, monta, monta e poi si blocca. Che cosa è, perciò, che obbliga in Inghilterra un passaggio dall'artigianato all'industria? Quale è la necessità imperiosa di cambiare tecniche produttive per aumentare la produzione? L’artigianato non ce la fa più, vi è una domanda che cresce a tale velocità e a tale punto che bloccherebbe lo sviluppo qualora non aumenti la capacità produttiva, perché allora si rivolgerebbe alle importazioni, squilibrando la bilancia commerciale e quella dei pagamenti e bloccando il tentativo di sviluppo inglese.
Il problema è che via via che aumenta la domanda interna, fa fronte l’offerta: la panna continuamente aumenta e poi richiede il passaggio dall'artigianato all'industria, pena il blocco del processo di sviluppo industriale.
Ma che cosa è che rende necessario questo passaggio? Quale potrebbe essere il nesso logico tra un’economia artigianale e una industriale? Perché necessariamente l’una precede l’altra e non viceversa? E perché lo sviluppo di entrambe è alla base dell’intero sviluppo del paese?
Al prossimo post steemers, e buona serata!!
Reference sources:
"Storia economica dell'Europa pre-industriale", C.M. Cipolla - 1980 - pdfitalia.link
"Documenti per la storia economica dei secoli XIII-XVI", F. Melis - 1972 - LS Olschki
"Storia della civiltà spagnola e americana", G. Bellini - 1963 - La Goliardica
"Storia della guerra civile spagnola", H. Thomas - 1963 - Einaudi
"Storia economica d'Italia: dall'Ottocento ai giorni nostri", V. Castronovo - 1995 - Einaudi
"Mercanti inglesi nell'Italia del Seicento: navi, traffici, egemonie", G.P. De Divitiis - 1990 - Marsilio
"Gli archivi del regno dei Paesi Bassi", A. d'Addario - 1968 - Tip. editrice romana
"Navigazioni e viaggi", G.B. Ramusio - 1985 - Einaudi
"Gli italiani del Belgio: Storia e storie di due secoli di migrazioni", A, Morelli - 2004 - difusion.ulb.ac.be
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