Insieme verso uno sviluppo globale (XII parte)

in #ita6 years ago (edited)

NETHERLANDS: FROM GREAT POWER TO INADERESTABLE DECADENCE



As already mentioned several times in previous posts, the most important thing is not financial capital, but human capital. In these lands, as in the high Italian cities, a remarkable human capital has been formed. Faced with the war it seems that Belgian craftsmen, producers and sailors escape and take refuge in large part in neighboring Holland, others cross the Channel and take refuge in England, which among other things (since in France there is a war between Catholics and Protestants) is also enriched by Protestants who flee to England.

Netherlands, already developed country, is thus enriched by this human capital, that is, of people who were producing in an even more advanced way, compared to Dutch production techniques. Evidently, it is therefore possible to start production in other productive sectors too: and here production starts in the new, new sector in the sense that since 300 mechanical watches from Italy had traveled to Europe, but there are still some areas of Europe where none of this is produced.

Well, it starts the multiple production of sugar in the sense that this is imported as raw material and is then refined through refining mills of raw sugar; textile production starts, which becomes extremely important and spreads all over the world (also because there is an Italian crisis). Thus, Dutch production suffers from this lack and from the absence of the Italian production market: what was said of the Florentines, it is now said of the Dutch, present all over the world with their commercial, financial and productive bases and they conquer commercially, especially since 609, the entire planet.

In fact, with the realization of peace with Spain (609), an increase in their commercial fleet began (as evidenced by the French documents, perhaps exaggerating, on 20,000 ships that exist in Europe, 15,000 are Dutch), which had considerably strengthened, supplanting this transport of goods many of the countries of Europe and above all the high Italian cities, competing also to the English.


Come già menzionato più volte nei precedenti post cosa più importante non è il capitale finanziario, ma il capitale umano. In queste terre, come nelle città alto italiane, si è formato un capitale umano notevole. Di fronte alla guerra pare che artigiani, produttori e marinai belgi scappano e si rifugiano in gran parte nella vicina Olanda, altri attraversano la Manica e si rifugiano in Inghilterra, la quale tra l’altro (dato che in Francia vi è una guerra tra cattolici e protestanti) si arricchisce anche dei protestanti che scappano in Inghilterra.

L’Olanda, già paese, sviluppato, si arricchisce così di questo capitale umano, cioè di persone che si trovavano a produrre in maniera ancora più avanzata, rispetto alle tecniche produttive olandesi. Evidentemente è, quindi, possibile avviare la produzione anche in altri settori produttivi: ed ecco che si avvia la produzione nel settore nuovo, nuovo nel senso che dal 300 gli orologi meccanici dall'Italia avevano viaggiato per l’Europa, però vi sono ancora alcune aree dell’Europa in cui non si produce tutto questo.

Ebbene, si avvia la produzione molteplice di zucchero nel senso che questo viene importato come materia prima e viene poi raffinato attraverso mulini di raffinazione dello zucchero grezzo; si avvia la produzione tessile, che diventa estremamente importante e che si diffonde in tutto il mondo (anche perché vi è la crisi italiana). Supplisce, quindi, la produzione olandese a questa carenza e a questa assenza dal mercato della produzione italiana: quello che si diceva dei fiorentini, si dice adesso degli olandesi, presenti in tutto il mondo con le loro basi commerciali, finanziarie e produttive e conquistano commercialmente, soprattutto a partire dal 609, l’intero pianeta.

Difatti, al realizzarsi della pace con la Spagna (609), avviano un incremento della loro flotta commerciale (come testimoniano dei documenti francesi, forse esagerando, su 20.000 navi che esistono in Europa, 15.000 sono olandesi) che si era notevolmente rafforzata, soppiantando in questo trasporto di merci molti dei paesi d’Europa e soprattutto le città alto italiane, facendo concorrenza anche agli inglesi.

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There is therefore an increase in production, in navigation, and an increase also in the field of culture. In fact, universities had spread to Europe: in the year 500, 26 universities spread in Europe, of which 13 in Italy (the first university, that of Bologna, was born in 1088); only 6 in France, despite Italy has a population of 11 million inhabitants, France 16 million. Starting from the year 1000 and then, in the following centuries, all the young Europeans went to study in Italian universities, in Bologna and Padua, especially for the faculties of medicine and jurisprudence. Starting from the second half of the 600, a new medical school was born in Leiden, in the Netherlands, just as the most important production of fabrics is that of Leyden herself.

Netherlands also has a very rich agriculture: this country has indeed specialized in products of rich agriculture and has, conversely, imported a poor product from trade with the Baltic; on the contrary, one of the causes of Poland's current backwardness is due precisely to trade with Holland. Because? Because Holland preferred to import wheat, a poor product from the point of view of cost, even if essential (it is in fact the first product for human food) from the Polish plains.

Given this certain question, Poland has specialized in the production of wheat, a poor food, while the Netherlands is heading towards a rich agriculture, that relating to milk and cheese, certainly not neglecting other productions. Certainly, in the second half of the seventeenth century, Dutch agriculture was in conditions of technical superiority from the point of view of returns, compared to other nations.

Instead of 4 grains, as is presumed to be produced in Poland, for 1 grain of wheat, it seems that in the Netherlands there were 5-6 grains, therefore higher yields in any case. In that period of time therefore also the primary sector (in which the majority of the population was concentrated) agriculture, beyond trade and industry, had developed enormous returns (even compared to Italy).

There was also something more: even in the energy field, the Netherlands is well equipped, in the sense that although it does not have coal in its bowels, it owns peat, which has a calorific value lower than coal but nevertheless is present. Among other things, the Netherlands develops, in addition to these immense peat resources that it uses for heating and to transform the raw iron into cast iron, the windmill, through which it produces energy for the grinding of wheat, for the cutting of marble. etc.

The windmill is a Persian mill and has only been imported from the East by the Europeans, but as always happens there has been a transformation, in a more productive sense, compared to what has been learned by those peoples. In the Persian mill, in fact, the blades are primed with vertical axis, while the Dutch ones are horizontal axis because obviously it succeeds in better intercepting the wind and producing better energy.

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Si assiste, quindi, ad un aumento della produzione, del commercio di navigazione e un aumento anche nel campo della cultura. Si erano diffuse, infatti, in Europa le università: nel 500 si diffondono in Europa ben 26 università, di cui 13 in Italia (la prima università, quella di Bologna, nacque nel 1088); soltanto 6 in Francia, nonostante l’Italia abbia una popolazione di 11 milioni di abitanti, la Francia di 16 milioni. A partire dall'anno 1000 e, poi, nei secoli successivi, tutti i giovani europei si recavano a studiare nelle università italiane, a Bologna e Padova soprattutto per le facoltà di medicina e giurisprudenza. A partire dalla seconda metà del 600, nasce una nuova facoltà di medicina a Leida, in Olanda, così come la più importante produzione dei tessuti è quella della stessa Leida.

L’Olanda ha anche un’agricoltura molto ricca: questo paese si è infatti specializzato in prodotti dell’agricoltura ricca e ha importato, viceversa, un prodotto povero dal commercio con il Baltico; anzi, una delle cause dell’arretratezza attuale della Polonia lo si deve proprio al commercio con l’Olanda. Perché? Perché l’Olanda preferiva importare il grano, prodotto povero da punto di vista del costo, anche se essenziale (è infatti il primo prodotto per l’alimentazione umana) dalle pianure polacche.

Essendoci questa domanda certa, la Polonia si è specializzata nella produzione di grano, un alimento povero, mentre l’Olanda si avvia verso un’agricoltura ricca, quella relativa al latte e ai formaggi, non trascurando certamente anche altre produzioni. Certamente, nella seconda metà del 600, l’agricoltura olandese si trovava in condizioni di superiorità tecniche dal punto di vista di rendimenti, rispetto alle altre nazioni.

Anziché 4 chicchi, come si presume che si producessero in Polonia, per 1 chicco di grano, pare che in Olanda si arrivava a 5-6 chicchi, rendimenti quindi in ogni caso maggiori. In quel periodo di tempo perciò anche il settore primario (in cui si incentrava la maggior parte della popolazione) l’agricoltura, oltre il commercio e l’industria, aveva sviluppato enormi rendimenti (persino rispetto all'Italia).

Vi era anche qualcosa in più: anche nel campo energetico l’Olanda è ben dotata, nel senso che pur non avendo carbone nelle proprie viscere, possiede la torba, che ha un potere calorifico minore rispetto al carbone ma tuttavia è presente. Tra l’altro l’Olanda sviluppa, oltre a queste immense risorse di torba che utilizza per il riscaldamento e per trasformare il ferro grezzo in ghisa, il mulino a vento, attraverso cui produce energia per la macinazione del frumento, per la sezionatura dei marmi ecc.

Il mulino a vento è un mulino persiano ed è stato solamente importato dall’Oriente ad opera degli Europei, però come sempre avviene vi è stata poi una trasformazione, in senso maggiormente produttivo, rispetto a quanto appreso da quei popoli. Nel mulino persiano, infatti, le pale sono innescate ad asse verticale, mentre quelle olandesi sono ad asse orizzontale perché evidentemente riesce ad intercettare meglio il vento e produrre una migliore energia.

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Netherlands has, therefore, in its activities the development of industries, the development of trade and therefore of the merchant fleet and nautical techniques, an increase in the competitiveness of its agriculture and, new fact, the windmills and peat. The development of this country was remarkable, says the French minister who tried to limit Dutch development, which interfered with the growth of France, implementing what is called colbertism, that is, an attempt to protect those that are French productive activities and also of the fleet; an attempt, therefore, to stem the prevalence of the merchant fleet that was present in all the ports of the world to try to get the freight (the rent) of the ships carrying goods.

Well, the first provision that limits the possibility of Dutch development, and then largely determines its fall, is a provision foreign to Holland, taken from a neighboring country, England. Around 1650, in fact, the British government takes a measure that has considerable influence: for the purpose of developing its own merchant fleet which is subject to active and positive competition from the Dutch fleet, it establishes by law that English commerce can only be exercised by ships English (England is an island and obviously lives in marine trade).

Thus, at the beginning of 1600 only 1/3 of the English trade was made by English ships, at the end of 1600 90% was made by English ships. This determines, together with the French provisions (therefore of the two great states that are at the border), a notable limitation to one of the factors that have involved the Dutch wealth (people remember that counts, like the city states, about 1 million inhabitants but which is widespread throughout the world). Obviously the Netherlands does not accept the aforementioned limitation made by a sovereign government, which within its own country legislates and determines for its trade that this is carried out with English ships. The Netherlands, therefore, moves war to England, even if it is defeated.

The battles will follow one another in time until 1780, a definitive war in which Holland is badly defeated and determines the crisis of the Dutch economy. But still, in the second half of the 600, against the slow emergence of British commercial power, Holland is certainly up to 700, the largest commercial and economic power on the planet. Therefore, despite the English "navigational actions" (their measures are defined), the Netherlands holds the competition and, indeed, develops, also thanks to its trade with the East and the Indies.

However, even there, England intervenes, which manages to colonize a part of southern India and then extend the conquests, even, to the whole of India. This therefore limits the Dutch trade which, especially in some Asian islands, was able to produce sugar cane, which it exported all over the world (in fact, the mills increased to grind the cane sugar and make it not raw sugar). Afterwards, then from the Dutch development, starting from 700, we see the symptoms of the production crisis of Holland.

The fact is not that there is no growth, as for the high-Italian cities, but the other countries grow at a greater speed. For example, what we today call GDP, the Dutch GDP of the mid-1700s is considerably lower than that of the late 700. So one could say that there is no crisis, but as neighboring countries develop at a much higher rate evidently this leads to a contraction of global market space.

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L’Olanda ha, quindi, nel proprio attivo lo sviluppo delle industrie, lo sviluppo dei commerci e quindi della flotta mercantile e delle tecniche nautiche, un aumento della competitività della propria agricoltura e, fatto nuovo, i mulini a vento e la torba. Lo sviluppo di tale paese era notevole, ci dice il ministro francese che cercava di limitare lo sviluppo olandese, che interferiva sulla crescita della Francia, attuando quello che viene chiamato colbertismo, ossia un tentativo di protezione di quelle che sono le attività produttive francesi e anche della flotta; un tentativo, quindi di arginare la prevalenza della flotta mercantile che era presenta in tutti i porti del mondo per cercare di ottenere il nolo (l’affitto) delle navi trasportatrici di merci.

Ebbene, il primo provvedimento che limita la possibilità di sviluppo olandese, e poi ne determina in gran parte la caduta, è un provvedimento estraneo all'Olanda, preso da un paese vicino, l’Inghilterra. Intorno al 1650, infatti, il governo inglese assume un provvedimento che ha influenza notevole: ai fini di far sviluppare la propria flotta mercantile che subisce la concorrenza attiva e positiva della flotta olandese, stabilisce con legge che il commercio inglese può essere esercitato solo da navi inglesi (l’Inghilterra è un’isola e vive ovviamente di commercio marinaro).

Mentre, quindi, all'inizio del 1600 solo 1/3 del commercio inglese è fatto da navi inglesi, alla fine del 1600 il 90% è fatto da navi inglesi. Questo determina, insieme ai provvedimenti francesi (quindi dei due grandi stati che sono al confine), una limitazione notevole ad uno dei fattori che hanno comportato la ricchezza olandese (popolo si ricordi che conta, come le città stato, 1 milione di abitanti circa ma che è diffuso in tutto il mondo). Ovviamente l’Olanda non accetta la suddetta limitazione fatta da un governo sovrano, che all'interno del suo paese legifera e determina per il suo commercio che questo venga svolto con navi inglesi. L’Olanda, perciò muove guerra all'Inghilterra, anche se viene sconfitta.

Le battaglie si susseguiranno nel tempo fino al 1780, guerra definitiva in cui l’Olanda viene malamente sconfitta e determina la crisi dell’economia olandese. Ma ancora, nella seconda metà del 600, a fronte del lento emergere della potenza commerciale inglese, l’Olanda è sicuramente fino al 700, la maggiore potenza commerciale ed economica del pianeta. Nonostante, quindi, gli “atti di navigazione” inglesi (sono così definiti i loro provvedimenti), l’Olanda regge la competizione e, anzi, si sviluppa, anche grazie ai suoi commerci con l’Oriente e con le Indie.

Però, anche lì, interviene l’Inghilterra, che riesce a colonizzare una parte dell’India meridionale per poi estendere le conquiste, addirittura, all'intera India. Questo limita, perciò, il commercio olandese che, soprattutto in alcune isole dell’Asia, riusciva a produrre canna da zucchero, che esportava in tutto il mondo (aumentarono infatti i mulini per macinare lo zucchero di canna e farne zucchero non grezzo). A seguito, quindi dello sviluppo olandese, a partire dal 700, vediamo i sintomi della crisi produttiva dell’Olanda.

Il fatto non è che non vi sia una crescita, come per le città alto-italiane, ma gli altri paesi crescono a velocità maggiore. Ad esempio, quello che noi oggi chiamiamo PIL, il PIL olandese della metà 1700 è notevolmente inferiore a quello della fine del 700. Quindi si potrebbe dire che non vi sia una crisi, ma siccome i paesi vicini si sviluppano ad un tasso molto più elevato, evidentemente questo determina via via una contrazione degli spazi complessivi di mercato mondiale.

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The main problem of this Dutch retreat is similar to the success of the high Italian cities, that is to say that Holland experiments with what has already experienced the high Italian cities: the citizens, who thanks to the trade now live in absolute comfort, begin to wanting to go less and less by sea; it was therefore necessary to acquire from the outside of the human material for its ships. The prosperity also implies an increase in the salaries of shipbuilders, so little by little, this growth in wages inside and the rarefaction of the possibility of hiring sea workers, determines a lack of overall competitiveness compared above all to the English competitor.

There is, therefore, a contraction of the rich Holland, which had, in its city of Amsterdam, replaced Antwerp as a center of international finance. However, still in the second half of the seventeenth century, as well as Genoa, which still had considerable financial bases abroad in the 18th century, Holland too remained with Amsterdam in 700 the largest international financial center; so much so that he lends, in moments of difficulty, sums of money to the newly established bank, the Bank of England. So there is still a great financial power: they lend money, in fact to the king of France, to the tsar and to Spain.

The presence of financial capital is therefore enormous; there is certainly the presence of human capital; What then is the element that causes England to develop economically and industrially in 1780 (date of the major military defeat by the British armies), coinciding with the decline of Holland? Is it the military defeat that marks all this, or is it a casual coincidence? And how is it possible that Holland, a country that is certainly not backward, characterized by great development for two centuries (from 500 to 700), does not cross the threshold of development? What did the military defeat of 1780 mean? What's behind this defeat?

This and much more in the next post!! See you soon steemers, and sorry again for my absence!!

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Il problema principe di questo arretramento olandese è simile a quello successo alle città alto italiane, cioè a dire che l’Olanda sperimenta quello che hanno già sperimentato le città alto italiane: i cittadini, che grazie ai commerci vivono ormai nell'agiatezza assoluta, cominciano a voler andare sempre meno per mare; è, quindi, stato necessario acquisire dall'esterno del materiale umano per le proprie navi. L’agiatezza comporta anche un aumento dei salari dei costruttori delle navi, quindi a poco a poco, questa crescita dei salari all'interno e la rarefazione della possibilità di ingaggiare operai marittimi, determina una carenza di competitività complessiva rispetto soprattutto al concorrente inglese.

Vi è, quindi, una contrazione della ricca Olanda, che aveva, nella propria città di Amsterdam, sostituito Anversa come centro della finanza internazionale. Tuttavia, ancora nella seconda metà del 600, così come Genova, che ancora nel 700 aveva delle basi all'estero notevoli dal punto di vista finanziario, anche l’Olanda rimane con Amsterdam nel 700 la maggiore piazza finanziaria internazionale; tanto che presta, in momenti di difficoltà, somme di denaro alla banca neoistituita, la banca d’Inghilterra. Quindi vi è ancora una grande potenza finanziaria: prestano soldi, infatti al re di Francia, allo zar e alla Spagna.

La presenza di un capitale finanziario è, quindi, enorme; la presenza di un capitale umano c’è sicuramente; qual è allora l’elemento che fa sì che nel 1780 (data della sconfitta militare maggiore olandese da parte degli eserciti inglesi) si sviluppi economicamente e industrialmente l’Inghilterra, in concomitanza alla decrescita dell’Olanda? È la sconfitta militare che segna tutto ciò, o si tratta di una coincidenza casuale? E come è possibile che l’Olanda, paese certamente non arretrato, caratterizzato da grande sviluppo per due secoli (dal 500 al 700), non varca la soglia dello sviluppo? Cosa ha significato la sconfitta militare del 1780? Cosa c’è dietro questa sconfitta?

Questo e molto altro nel prossimo post!! A presto steemers, e scusate ancora per la mia assenza!!


Reference sources:

  • "Storia economica dell'Europa pre-industriale", C.M. Cipolla - 1980 - pdfitalia.link

  • "Documenti per la storia economica dei secoli XIII-XVI", F. Melis - 1972 - LS Olschki

  • "Storia della civiltà spagnola e americana", G. Bellini - 1963 - La Goliardica

  • "Storia della guerra civile spagnola", H. Thomas - 1963 - Einaudi

  • "Storia economica d'Italia: dall'Ottocento ai giorni nostri", V. Castronovo - 1995 - Einaudi

  • "Mercanti inglesi nell'Italia del Seicento: navi, traffici, egemonie", G.P. De Divitiis - 1990 - Marsilio

  • "Gli archivi del regno dei Paesi Bassi", A. d'Addario - 1968 - Tip. editrice romana

  • "Navigazioni e viaggi", G.B. Ramusio - 1985 - Einaudi

  • "Gli italiani del Belgio: Storia e storie di due secoli di migrazioni", A, Morelli - 2004 - difusion.ulb.ac.be


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Ciao, ho notato un errore..hai scritto:

l’Italia abbia una popolazione di 11 abitanti

Forse volevi dire milioni..ti faro' votare da steemstem ma dovresti interagire di piu' con la nostra comunita' su steemit o su discord..

Grazie mille, provvedo subito a modificare l'errore e mi scuso vivamente per la mia assenza.

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