Il tesoro dei pirati della Croazia – Storie e leggende del nord-est

in #ita7 years ago

Buongiorno amici di Steemit!
Oggi vi parlerò di una storia antica, di tesori e pirati, di fortune nascoste e mai ritrovate….


CC0 Creative Commons

Sulla cima del monte Sisol, nell'isola di Cherso, si vede una specie di cratere. In quel cratere, si racconta, si nasconda un grande tesoro. Ve lo lasciarono i pirati Saraceni che, dopo aver saccheggiato la città di Ossero, depredando la cattedrale ed altre chiese, non riuscirono a caricare il bottino sui loro velieri e a malapena poterono resistere al mare infuriato, salvando almeno la vita.
Più di una volta tentarono di raggiungere la nave con il carico di oggetti preziosi sulle spalle, ma ogni volta rischiarono di annegare. Alla fine si arrampicarono sul Sisol, scavarono sulla cima un profondo buco e vi nascosero il tesoro. Speravano di recuperarlo di lì a qualche mese di distanza, nel corso di una successiva incursione sull'isola del Quarnero. Poi ridiscesero sulla costa del mare e, affrontando le onde agitate, raggiunsero a nuoto la loro nave che si allontanò verso la Dalmazia, coste a cui probabilmente non arrivarono mai.
Per mettere le mani sul tesoro del Sisol, racconta la leggenda, bisogna dapprima mettere insieme dieci uomini e un prete. Gli uomini devono scalare il monte per tre notti di seguito: salire e tornare, risalire e ritornare, e ancora una volta arrampicarsi fino alla cima. Raggiunto il cratere la terza notte, devono compiere una serie di riti con l'aiuto del prete...
Successe, una volta che gruppo di persone fece ogni cosa a puntino e stavano quasi per mettere le mani sul tesoro. Erano arrivati fino ad una grossa pietra che chiudeva l'ingresso a una grotta sotterranea, quando - all'improvviso - il cielo si oscuro, fu attraversato e squarciato da lampi, i tuoni sembra vano cannonate. Pareva la fine del mondo.
I cercatori di tesori, con il prete in testa, fuggirono atterriti, abbandonando sul posto pale, vanghe e badili.
In quel momento la fossa carsica si spalancò, l'intero monte tremò, sussultò, dalle tenebre uscì fuori un enorme cane nero che prese ad abbaiare rabbiosamente digrignando i denti. Il cane rincorse poi i cercatori del tesoro, li raggiunse, addentò alle gambe alcuni di loro.
Per fortuna tutti riuscirono a mettersi in salvo cavandosela con qualche pantalone stracciato e un'immensa paura.
Quei cercatori di tesori, da allora non misero più piede sul monte Sisol. Nessuno tentò più di mettere le mani sul tesoro, e solo pochi si sono arrischiati ad arrampicarsi sul monte.
E tuttavia la leggenda racconta che in ogni angolo dell'isola di Cherso tuttora sono nascosti numerosi tesori. Se volete, anche voi che leggete queste righe potrete andare alla ricerca di quell'oro, di quell'argento, di quegli oggetti preziosi. Si trovano, dicono, "nella casa dell'Americano”, a San Pietro, a San Giovanni, sulle alte colline di Tramontana, nelle grotte che si spalancano lungo la costa, in qualche recondita insenatura…
Ce ne sono anche nella vicina isola di Lussino, dove il rilievo più pronunciato è Colle d'Ossero che si leva sul mare ad un'altezza di centocinquanta metri. La cima di quel monte si è innalzata in seguito all'ammucchiarsi delle pietre rimosse dai cercatori d'oro nel corso dei secoli.
Pietre, solo pietre; i tesori sono scesi sempre più in fondo, nel fondo del fondo e nei sottofondi del mare.

Grazie per la lettura

@dolcemamma

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I tuoi post sempre molto interessanti molto brava io ti sostengo.

grazie molte!
ricambierò come posso!

Scopro solo ora i tuoi post, benvenuta e complimenti!

purtroppo è difficile farsi notare se sei appena arrivata... comunque se ti fa piacere seguimi!

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