Ma quindi, è meglio Spotify o Apple Music?
Copertina creata dall'autore utilizzando Press kit forniti dalle rispettive società e loghi di pubblico dominio e privi di restrizioni.
Stavo leggendo proprio ora la notizia riguardante il debutto di Spotify a Wall Street accompagnato da una piccola gaffe riguardante l'esposizione sul balconcino del vessillo elvetico al posto della bandiera svedese, così essendo abbonato sia al servizio della società svizzera svedese che a quello della controparte americana ho pensato fosse il momento giusto per delineare i tratti salienti e le principali differenze che mi fanno propendere più per uno che per l'altro. Questa non vuole quindi essere una recensione a tutto tondo o riguardante la qualità della musica (che è ottima su entrambi i servizi), ma vuole soltanto portarvi agli occhi quei dettagli che molto spesso sfuggono ai recensori tradizionali ma che sono essenziali per i fruitori di musica quotidiani.
La funzione resume
Cara Apple, devi capire che se io chiudo l'app per poi riaprirla qualche minuto dopo gradirei riprendere l'ascolto da dove ho lasciato, un po' come fa Spotify. Spero che dopo aver lasciato un feedback sul sito abbiate capito che è alquanto tedioso doversi ricordare il titolo (o la copertina) di una canzone prima di chiudere l'app e cercare la stessa in una playlist con un mare di altrettante canzoni soltanto per poter riprendere da dove si è lasciato.
Algoritmo dei suggerimenti
Qui spezzerei una lancia a favore di Apple. Al contrario di ciò che molti dicono, Apple Music non è ottimo solo per chi ascolta Pop, in quanto vi accorgerete che dopo qualche settimana di ascolti della vostra musica preferita saprà consigliarvi delle playlist assolutamente in sincronia con i vostri gusti ed aggiornate di volta in volta da Apple stessa. Questo tipo di suggerimenti sono presenti anche su Spotify, ma sembra che utilizzi un metodo di suggerimento non proprio affidabile, del tipo "ti consiglio quello che hanno ascoltato anche altri dopo questa canzone".
Dispositivi disponibili
Certo Apple Music si può ascoltare su dispositivi Apple e Android, avendo poi delle casse bluetooth possiamo amplificare il volume tramite Airplay (per lo meno su iPhone), ma vogliamo parlare dei dispositivi supportati da Spotify? E con questo non intendo soltanto dire che Spotify è presente praticamente su qualunque cosa abbia il wifi come le SmartTV o addirittura le ormai vetuste PS3, ma che con Spotify possiamo effettivamente pilotare l'audio da un dispositivo all'altro tramite un apposito riquadro accanto alla barra del volume.
Supporto tramite update
C'è da dire che in caso di novità nelle funzioni, ritocchi, o fix all'interno dell'app con Spotify saremo abbastanza coccolati, in quanto gli aggiornamenti verranno rilasciati tramite i tradizionali canali quali App Store e Google Play Store con cadenza regolare, ma nel caso di Apple Music dovremo attendere un aggiornamento del software iPhone o iPad (o iTunes del caso di PC/Mac) e questo comporterà una maggiore lentezza nell'aggiunta di nuove features.
Aspetto social
Personalmente non trovo molto entusiasmante questa moda di inserire il social dappertutto, però devo dire che potrebbe essere un modo per trovare nuova musica grazie ai propri amici, solo che al posto del passaparola ora si usa lo stalkering della loro attività musicale.
Affidabilità
Dico solo che non è molto carino consigliare una playlist con tante belle canzoni per poi fare tabula rasa rinnovandola completamente, Vero Apple Music? Eh, purtroppo quelle canzoni non le ritroverete mai più.
Conclusioni
La lotta fra Apple Music e Spotify è iniziata soltanto ora e penso che l'apripista per la vera battaglia sia stata la recente mossa di Spotify contro la pirateria: la gente non avendo più un'alternativa ha semplicemente deciso di pagare. Con Apple che ha appena raggiunto la soglia dei 40 milioni di abbonati e Spotify appena lanciatasi in borsa che ne conta 71 milioni ci si presenta davanti uno scenario destinato solamente a polarizzarsi sempre di più. La sintesi di questo articolo qual è? Che Dio sta nei dettagli ed è per questo che vincerà chi riuscirà a soddisfare per primo ogni minima bagatella del cliente.
Io mi trovo bene con Google Play Music, che non pago, mi faccio bastare le 36mila tracce che ho caricato personalmente.
La funzione "ascolta mix simile a" funziona decentemente, ogni tanto prende degli abbagli, ma la cosa mi fa piacere. In questo modo riscopro pezzi che non sentivo da tanto tempo.
Invece la funzione "mi sento fortunato" non mi è utile, ancora Google non ha capito se ascolto death metal, psytrance o hip-hop.
Dai racconti non vedo molte differenze con Apple Music o Spotify.
Ottimo articolo @davidebarbieri.
Grazie!
Benvenuto Davide
articolo molto impegnato e utile, mi ha fatto riflettere.
a presto
Grazie tante!
Guarda facessero tutti le recensioni come le fai te vivremmo in un mondo migliore..diretto e sintetico..così mi piace!
Troppo gentile!
Ma è la verità se leggo una recensione voglio sapere i problemi che ci sono..la maggiorparte invece si limita a frasi fatte e giri di parole
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Post molto interessante. Io però ho sempre preferito Deezer :D