Cos'è la politica
Buongiorno a tutti,
mi scuso anticipatamente per l'inattività forzata.
Purtroppo alla soglia di quasi 70 anni, senza l'aiuto di forze giovani mi trovo nell'impossibilità di pubblicare un post. E le forze giovani sono impegnate in altre attività.
Essendo un periodo pre elettorale volevo ad ogni modo fare una piccola analisi di cosa è la politica, intesa in senso astratto, e la politica intesa come realtà effettiva.
POLITICA IN SENSO ASTRATTO
Il dizionario della lingua italiana definisce la politica come:
Scienza e tecnica, come teoria e prassi, che ha per oggetto la costituzione, l'organizzazione, l'amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica.
Il termine è piuttosto comprensibile, ma non definisce del tutto il concetto di "politica".
Per poter comprendere meglio cosa sia, è necessario ritornare nell'antica Grecia, dove l'esistenza delle città stato, le polis, definiva il concetto in maniera più chiara e definita.
In greco antico politica era tradotto politikḗ: tale parola sottendeva la traduzione "che attiene alla pόlis", ma includeva anche la radice "téchnē" ("arte" o "tecnica").
Di conseguenza il termine politica, come di evidenza, rilevava a livello semantico e terminologico, e garantiva una comprensione chiara del sotteso significato.
Proprio il concetto di "arte" permette di comprendere come la politica non sia una sola scienza, ma una vera e propria branca distinta, racchiudente più linee interpretative.
Con la morte dei regni classici, i tempi moderni privano la politica della sua caratteristica artistica.
La politica diventa così un mezzo, e viene distinto dall'etica, ma anche dall'oratoria e da ogni forma educativa.
La politica si separa e diventa un mezzo per governare, non l'arte di farlo.
Il Cesare, l'Imperatore o il re, che dir si voglia, non sono più sovrani illuminati, ma dei gestori di un patrimonio. Il concetto di Politeia, su cui torneremo, perde ogni accenno al significato originale e si trasforma in democrazia, con buona pace del povero Platone.
Si fa strada il concetto di corruzione, concetto conosciuto nei tempi classici, ma considerato un disonore al punto tale da essere scartata a favore di congiure e attentati.
Il colpo finale al termine politica viene dato nel secolo scorso, quando l'economia inizio a comandare, come si fa con i burattini, la politica, che diventa un metodo per favorire la prima.
Come spiegò Marx, l'economia diventa struttura della società, e questa si modella in base ad essa.
Tutto il reticolo di principi legati all'arte della polis viene quindi scisso in ulteriori sotto generi teorici di un generale senso di appartenenza ad una comunità.
POLITICA MODERNA
Da metà dello scorso secolo ad oggi la politica muta nuovamente recidendo del tutto il cordone con l'originaria funzione. Il terrore Platonico di distorsione del concetto di Politeia viene reso realtà tramite la nascita della democrazia.
Quello a cui si assiste negli ultimi 70-80 anni è la totale distorsione dei concetti greci di politica.
Negli anni '20 si diffondono le tirannie. I greci differenziavano tra Monarca e Tiranno. Il primo termine indicava il governo di un uomo solo, il secondo quello di colui che si impossessava del potere illegalmente o in maniera distorta.
Successivamente si sviluppa la democrazia, e non la politeia. Mentre per la seconda si intende il governo del popolo, con il primo termine si intendeva, duemila anni fa, la degenerazione della stessa, ovvero in quel tipo di politica populista che ricercava il favore del popolo tramite promesse.
Mentre la Politeia era il governo della massa, ma al vertice c'era un messaggero politico capace di far comprendere la giusta via al popolino, nella democrazia il politico veniva sostituito da un voltagabbana populista del tutto privo di capacità tecniche reali.
Anche i tentativi moderni di Aristocrazia, dal greco Aristoi ("i migliori"), è del tutto vanificata dagli interessi economici di base. Da notare come il termine Aristocrazia è stato con il tempo distorto attribuendogli il significato rappresentante la cerchia di persone benestanti. Migliori in quanto benestanti.
Spesso viene confusa l'Aristocrazia con l'Oligarchia ("oligoi" dal greco, "i pochi"). Mentre la prima è il governo dei migliori, la seconda è il governo di pochi, non necessariamente i migliori.
Quello che si verifica negli ultimi anni è un miscuglio di queste devianze. L'aristocrazia del parlamento europeo risponde perlopiù a necessità economiche. Le elezioni vengono impostate in maniera demagogica, senza una reale proposta tecnica atta a risolvere le problematiche nazionali. Ciò determina la salita al potere di quei pochi demagoghi, incapaci di modificare la realtà economica e politica di uno stato.
Questo è una breve considerazione personale sulla politica attuale. Invito tutti a non credere alle promesse elettorali, a guardare la storia politica dei candidati e a notare le incongruenze, se vi dovessero essere.
Buone elezioni a tutti
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