Emotività vs razionalità: chi è il vero vincitore?

in #ita7 years ago

Cari amici,

grazie all’articolo di @martacantatore sui 5 consigli da seguire per scegliere un progetto in tema di trading, rifletto maggiormente su quanto l’emotività incida nelle scelte quotidiane. Che parliamo di finanza o di rapporti interpersonali, l’agire d’impulso seguendo solo delle sensazioni è il preambolo del caos, è come guidare un’automobile in stato d’ebrezza: non vi è consapevolezza alcuna.

RAZIONALITÀ NON SIGNIFICA ASSENZA DI EMOZIONI
Le emozioni sono importantissimi segnali che ci comunicano qualcosa… e sta proprio a noi cercare di capire quel qualcosa. A differenza dei sentimenti, sono degli impulsi istantanei e, in quanto tali, molto altalenanti; ecco perché non bisognerebbe mai prendere una decisione in preda ad uno stato di euforia o di tristezza: con molta probabilità, non sarà una scelta che perdurerà nel tempo. L’emotività, quindi, è l’agire istantaneo senza cognizione di causa, e non l’essere ricchi di sensazioni. C’è una bella differenza, pensateci.
In quanto esseri umani, tutti proviamo delle emozioni e la differenza sta semplicemente nella reazione. Rispondere con razionalità significa aver analizzato da dove in realtà è scaturita quella sensazione e scelto se è funzionale o meno alla nostra vita.

Vi porto un esempio personale per rendere il concetto più chiaro possibile.
Il mio compagno viaggia spesso per lavoro. È stato capace di fondere la sua passione con l’attività di sostentamento della famiglia: danza. Anche per me il ballo è linfa vitale nonostante non sia una professionista, ed è stato proprio grazie ad esso che ci siamo conosciuti. Fatto sta che ogni qual volta si assentava da casa vi era (almeno) un motivo di discussione. Quello che mi faceva scattare era una percezione di mancanza d’interesse: vedevo sempre quello che mi mancava e non ciò che mi veniva dato. Risultato? Incazzature, bronci, silenzi indotti. Reagivo d’impulso con la saccenteria di chi vuole aver ragione, d’altronde ero io quella a "rimanere sempre a casa ad accudire nostra figlia e non ad andare in giro a divertirsi". Quando mi comunicava la data di un nuovo viaggio, iniziava a salirmi l’ansia perché dentro di me sapevo che sarebbe successo un qualcosa di negativo, e dall’altra parte ero veramente felice per lui perché lo vedevo entusiasta per il raggiungimento di un nuovo obiettivo. Stanca di doverci discutere ogni due per tre, ho iniziato a domandarmi il perché di quelle mie reazioni. Solo dopo mesi sono arrivata a sbrogliare la matassa capendo che la mia frustrazione nel non aver ripreso la danza in maniera costante a seguito della maternità e la paura dell’abbandono subita da mio padre erano dei sentimenti che ristagnavano nel mio inconscio e saltavano fuori sotto forma di emozioni nel momento in cui la situazione me le faceva rivivere.


Dettaglio di Amore e Psiche, foto scattata durante il primo viaggio con il mio compagno, Museo del Louvre - Paris

Posso garantirvi che è stato un dolore immenso venirne a conoscenza perché è più facile accusare gli altri piuttosto che analizzare in profondità se stessi. Sapete come è andata a finire? Ora il mio compagno esce di casa sereno e io non accendo focolai. Nel momento in cui percepisco una sensazione negativa non sbotto più, bensì rifletto sul perché quella sua azione mi provoca un’emozione non gradita. Quando ho fatto passare del tempo, l’ho analizzata e sono venuta a capo della reale ragione, ecco che posso rispondere in maniera consapevole evitando inutili battibecchi creati dall’ego.

Questo è uno dei motivi per i quali sostengo che le donne dovrebbero essere meno emotive. La donna nasce con la parte emozionale del cervello più sviluppata rispetto all’uomo, di conseguenza le sue reazioni sono più irrazionali e quindi, a mio avviso, deleterie.
Quanti litigi si eviterebbero se solo si usasse di più la testa! L’essere spontanei può avvenire attraverso un sorriso, due occhi spalancati, una fronte crucciata, ma un dialogo costruttivo dovrebbe essere poi basato sulla scelta di parole consapevoli... sulla razionalità.

D'altro canto, l’emotività è utilissima se incanalata nell’arte. L’estro viene potenziato dallo stato emozionale e si può dare liberamente sfogo alle proprie emozioni senza recare danno ad alcuno. L’artista ne gioverà in salute e pure lo spettatore potrà godere di sensazioni più impattanti.

E voi, come vivete la vostra emotività? Mi piacerebbe molto leggere delle vostre riflessioni in merito!

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Ciao, articolo bello e che fa pensare, complimenti.

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ci vorrebbe un giusto mix tra componete razionale e non ma non è poi così facile.

Ciao complimenti un bel'articolo.. Io dico emotività, perchè sono troppo razionale..
Ciao Gianni

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