Gli schiavi moderni sono più convenienti di quelli del passato.
Crescendo ci vengono insegnate molte cose sul nostro paese (ormai direi sul nostro pianeta) sulla nostra storia e su tutti i valori che sono stati inseriti nelle cate più importanti dei diritti umani, compresa la carta costituzionale italiana. L'idea che ci si fa del lavoro è quella di una partecipazione attiva in società che corrisponde a una gratificazione personale e a un guadagno misurato rispetto al lavoro svolto e alle competenze del lavoratore. Tutto molto bello, ma lo scontro con la realtà (almeno nel mio caso) mi ha dimostrato che la bella teoria di cui ci si riempe la bocca è estremamente lontana dalla realtà.
Se in passato uno schiavo non veniva retribuito in alcun modo, il padrone doveva comunque accollarsi il cibo e tutto ciò che serviva alla sopravvivenza, facendosi quindi onere dei bisogni principali. Oggi non è più così e penso che la definizione di schiavo si possa applicare a chi lavora senza ricevere alcun compenso oppure con un compenso talmente infimo da non bastare nemmeno a sostenersi da soli. In effetti nella mia mente il lavoro è sempre stato considerato come un qualcosa che deve essere retribuito, mi sfugge perché una persona scelga di lavorare gratis o quasi.
Eppure ricordo bene qualche ragazzo e ragazza conosciuti che mi hanno parlato del loro lavoro di 3, 6 o anche più mesi a titolo completamente gratuito. Spesso la motivazione è il bisogno di esperienza, la mancanza di altre possibilità, il bisogno di sentirsi inseriti nella società in qualche modo, insomma essere schiavi in modo volontario e senza caricare il datore di lavoro di alcun costo, infatti spesso questi ragazzi vivono a casa con i genitori ed è quindi la famiglia a farsi carico del loro mantenimento. In questo gli schiavi moderni sono migliori di quelli del passato, sono auto gestiti e non se ne deve prender cura in alcun modo.
Io stesso sono stato messo davanti contratti di lavoro che pagavano zero euro al mese, il guadagno era relazionato al numero di contratti chiusi, ma si capisce facilmente che un contratto chiuso è un guadagno per il datore di lavoro che ne fornisce una percentuale a chi ha concluso il contratto. Il datore di lavoro prende la fetta più grossa senza pagare alcun tipo di stipendio a chi ha fatto il lavoro. Praticamente facendo così si potrebbe assumere chiunque, tanto il loro lavoro pagherebbe la busta paga, niente contratti niente paga.
The Slave Market, Public Domain.
Riflettendo su questo tema mi chiedo fin dove arrivi la responsabilità dello stato di diritto che dovrebbe vigilare su un tema talmente importante per la vita di tutte le persone, dai giovani agli adulti. Una Repubblica fondata sul lavoro non lo è davvero quando la schiavitù è ancora possibile e socialmente accettata.
Dove si ferma la responsabilità dello stato comunque entra in gioco quella personale, che a mio avviso è molto più importante. Infatti il motivo per cui i giovani e i meno giovani si fanno sfruttare gratis è dato dal fatto che i datori di lavoro trovano queste persone, conviene cercare chi lavora gratis piuttosto che fornire uno stipendio adeguato. Se nessuno lavorasse gratis o per pochissimi soldi il problema si risolverebbe da solo, ma questo oltre a essere un bel pensiero rasenta probabilmente l'utopia.
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