Chi Saresti Veramente Se...
[ITA]
Non è il titolo di una poesia, ma il titolo di una mia riflessione notturna.
Si perché mi capita la notte di svegliarmi alle 3 e per qualche strana ragione rimanere a pensare.
Ecco, mi è successo proprio questa notte.
Nonostante gli occhi pesanti dal sonno la mattina dopo, mi prendo volentieri attimi di riflessione prima di fare 7 respiri profondi e addormentarmi ancora.
Non mi sveglio apposta, ci pensa il mio cervello. Mi tiene acceso finchè lui ragiona per me.
Ok, qualcuno può dirmi che soffro di insonnia, non gli darei torto.
Ma io rispondo che mi capita cosi di raro, che quando accade mi si accendono varie lampadine di riflessione alimentate dall’intuito (notturno).
Chi saresti veramente se… eravamo rimasti qui, anzi, siamo partiti da questo titolo e ora continuo.
- Chi saresti veramente se non dovessi vivere parecchi ore al giorno per fare soldi?
- Chi saresti veramente se gia disponessi dei soldi necessari a vivere e saresti libero di essere, libero di scegliere?
- Chi saresti veramente se non indossassi strati di personalità fittizie per adattarti alla società che tra l’altro nemmeno ti piace?
- Chi saresti veramente se non avresti avuto l’educazione occidentale stereotipata (e italiana) ma ne avresti avuta una di un altra nazione?
- Chi saresti veramente se non fossi bombardato quotidianamente da news, informazioni, mode e manie dal web, radio, tv e amici (ammesso che siano veri)?
- Chi saresti veramente se non fossi occupato ogni santo giorno a fare cose che per lo più nemmeno ami?
- Chi saresti veramente se non fossi “obbligato” a avere quei vicini fastidiosi ma potessi scegliere dove vivere?
- Chi saresti veramente se…
Ecco cosa mi son chiesto.
E cosa mi sono risposto secondo te? Ho sorriso e mi son detto: Bhoo!
Anzi, ammetto che la risposta è stata un’altra domanda:
COSA FAREI veramente se non dovessi pensare ogni giorno al mio lavoro e a portare soldi a casa?
Farei lo stesso quello che sto facendo? O meglio, lo farei in egual modo? Sarei la stessa persona?
Per quanto abbia letto parecchi libri su crescita personale, buddismo, guru orientali e pratichi meditazione quasi ogni mattina, una risposta mica la ho ancora trovata!
E forse mai la troverò in questa vita.
Si, saprei a grandi linee cosa farei se potessi scegliere.
Saprei cosa fare se la nostra società non fosse basata su lavoro, denaro e cose frivole.
Immagina una società basata sul baratto (opportunamente regolamentato) e basata sulla libertà di azione in pieno rispetto altrui.
Immagina che sia rivolta a risolvere problemi comuni, atta a riempire vuoti concreti e a rispondere a vere urgenze sociali. Ecco che governi cosi strutturati sfornerebbero persone più umane e amorevoli.
Se cosi fosse non sarebbe più giusto definire l’ambiente in cui viviamo una città, ma una comunità.
Sarebbero tutti più felici. Sarebbe tutto più facile e meno stressante. Insomma saremmo tutti più sani, stanne certo.
Cerco di far spazio ogni mattina tra i miei pensieri per vedere la mia essenza affiorare.
Tutto questo mi serve per rispondere alla più antica domanda dell’uomo: Chi Siamo? Perché Stiamo Vivendo?
Pensaci per un attimo, ci dicono: Ascolta la voce del cuore e starai bene (o almeno lei sa quale è la strada giusta).
E’ vero, ma spesso ci fa soffrire. Perché?
Forse perché anche la società stessa dovrebbe "vivere di cuore”?
Dovrebbe “allevare” umani in modo più amorevole in modo che si aiutino veramente a vicenda?
A questo punto ecco che se anche noi stessi vivremmo ascoltando il cuore, non ci sentiremmo cosi feriti, cosi diversi.
Sarai d’accordo con me che essere se stessi sempre è dura in questo mondo e a volte si è costretti a indossare maschere che coprono la nostra verità.
Mi piace il paragone della cipolla. Lo conosci?
E’ semplice: Ci copriamo di strati che poi dovremmo inevitabilmente rimuoverli durante la vita, per arrivare al centro e alla parte viva, succulenta. Al cuore.
Ecco, dopo che il cervello mi ha posto queste semplici domande/rompicapo, lo ho ringraziato.
Lui è sempre acceso anche quando dovremmo dormire.
Invece per chissà quale ragione a volte ci tiene svegli.
Come se volesse farci riflettere su tutto: dalle nostre quotidiane azioni al senso dell’intera esistenza.
Alle 4 di notte ho poi ripreso a dormire.
Meno pensieroso ma con un articolo in più da scrivere la mattina seguente, questo che hai appena letto di 763 parole.
Non prendere male quello che ho scritto perché la mia è stata solo una personale riflessione.
Se anche a te è capitato o ti sei mai posto domande simili, mi farebbe piacere sapere le tue risposte.
Al prossimo articolo,
Alberto
Tutte le immagini sono CC0
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[ENG]
It is not the title of a poem, but the title of my nocturnal reflection. Yes, because I happen to wake up at 3 am and for some strange reason to think. Here, it happened to me just this night.
Despite heavy eyes from sleep the next morning, I willingly take moments of reflection before doing 7 deep breaths and fall asleep again.
I do not wake up on purpose, my brain thinks of it. He keeps me on until he reasons for me.
Ok, someone can tell me that I suffer from insomnia, I would not blame him.
But I answer that it happens so rare, that when it happens I turn on various light bulbs of reflection powered by intuition (nocturnal).
Who would you really be if ... we started from this title and now I continue.
- Who would you really be if you did not have to live several hours a day to make money?
- Who would you really be if you already had enough money to live and you would be free to be, free to choose?
- Who would you really be if you did not wear layers of fictitious personalities to adapt to society that you do not even like?
- Who would you really be if you would not have had a stereotypical (and Italian) Western education but would have had one from another nation?
- Who would you really be if you were not bombarded daily by news, information, fashions and delusions from the web, radio, TV and friends (if they are true)?
- Who would you really be if you were not busy every single day doing things that mostly do not even love you?
- Who would you really be if you were not "forced" to have those annoying neighbors but you could choose where to live?
- Who would you really be if ...
Here's what I asked myself.
And what did I answer in your opinion? I smiled and told myself: Bhoooo
Indeed, I admit that the answer was another question:
WHAT DO I really do if I did not have to think about my work every day and bring money home?
Would I do what I'm doing? Or rather, I would do it in the same way? Would I be the same person?
As much as I've read several books on personal growth, Buddhism, oriental gurus, and practicing meditation almost every morning, I have not yet found one answer! And maybe I'll never find her in this life.
Yes, I would roughly know what I would do if I could choose.
I would know what to do if our society was not based on work, money and frivolous things.
Imagine a society based on barter (appropriately regulated) and based on freedom of action in full respect of others.
Imagine that it is aimed at solving common problems, capable of filling concrete voids and responding to real social urgencies. Here, such structured governments would turn out more humane and loving people.
If this were the case it would not be fair to define the environment in which we live a city, but a community.
They would all be happier. It would be easier and less stressful. In short, we would all be healthier, be sure.
I try to make space every morning among my thoughts to see my essence emerge.
All this I need to answer the most ancient question of man: Who are we? Why Are We Living?
Think for a moment, they tell us: Listen to the voice of the heart and you'll be fine (or at least you know what is the right way) .
It's true, but it often makes us suffer. Why?
Perhaps because even society itself should "live from the heart"?
Should you "breed" humans in a more loving way so that they really help each other?
At this point, if we ourselves would live listening to the heart, we would not feel so wounded, so different.
You will agree with me that being yourself is always hard in this world and sometimes you are forced to wear masks that cover our truth.
I like the comparison of the onion. Do you know him?
It's simple: We cover ourselves with layers that we then inevitably have to remove them during life, to get to the center and to the living, succulent part. To the heart.
Here, after the brain has asked me these simple questions / puzzles, I thanked him.
He is always on even when we should sleep.
But for some reason, sometimes it keeps us awake.
As if it wanted to make us reflect on everything: from our daily actions to the meaning of our whole existence.
At 4 am I then went back to sleep.
Less thoughtful but with one more article to write the following morning, this one you just read of 763 words.
Do not take badly what I wrote because mine was just a personal reflection.
If you have ever happened to you or have ever asked similar questions, I would like to know your answers.
Thanks for reading,
Alberto
Articolo ben scritto e interessante come pochi altri.
Mi rispecchio molto nella riflessione che hai appena condiviso, le stesse domande me le sto ponendo anch'io, soprattutto in un momento della mia vita in cui mi trovo di fronte ad un bivio.
Personalmente, nei momenti in cui ho indossato una maschera non è mai andata bene, del resto tutti i nodi vengono al pettine. Per questo sono convinto del fatto che sia fondamentale non averne. Piuttosto, raggiungere l'obiettivo di essere il più possibile coerenti con se stessi, il più a lungo possibile.
Coerenti con se stessi, si. Approvo! Le maschere prima o poi, con se stessi o con gli altri, andranno rimosse e ti mostrerai per ciò che sei. Grazie per la lettura e il commento 😊
Guarda mi pongo più o meno gli stessi quesiti, ma non mi sveglio alle tre del mattino di sicuro. Di alcune risposte che mi ero posta avevo trovato una risposta, di altre non ancora.
Se potessi non decidere di svegliarmi alle 3 con il cervello che macina, lo farei 😄
Ad ogni modo si, ad alcune domande si riesce a trovare risposta durante la nostra esperienza di vita. Per altre occorre piu tempo a mio parere.
Grazie per il commento @leilaorgana