OXANTINA Antiossidante Naturale FINALMENTE LA SOLUZIONE PER LA TUA SALUTE E LA TUA BELLEZZA
Antidepressivo | Chelante naturale dei metalli pesanti | |
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Ateroprotettivo | Antidiabetico | Antibatterico |
Antiulcera gastrica-antigastrite | Citoprotettivo | Fleboprotettivo |
Antinfiammatorio | Aiuta a mantenere la pressione arteriosa nella norma | Anallergico-Antirinite |
Antiossidante | Migliora la salute muscolare-Riduce l'affaticamento muscolare | Immunomodulatore |
Antivirale | Dimagrante |
DESCRIZIONE
La combinazione di antocianine naturali di mirtillo e Spirulina appartiene alla categoria dei “Superfoods”, essendo di straordinario aiuto a molti dei tessuti corporei, tra i quali sicuramente il cervello. Questa combinazione, infatti, fornisce un supporto benefico al sistema nervoso centrale, riduce lo stress ossidativo, è benefico per l’occhio, per il sistema cardiovascolare, il sistema immunitario e induce una profonda disintossicazione.
PROPRIETÀ DELLA SPIRULINA
Le Spiruline sono cianobatteri filamentosi conosciuti come alghe blu-verdi. La specie di Spirulina più comunemente utilizzata negli integratori alimentari è la S. Platensis.
La Spirulina viene comunemente considerata come uno dei più grandi supercibi della terra, poiché possiede diverse attività biologiche che interessano la salute umana, dovute alla sua alta concentrazione di sostanze con funzione modulatoria sulla biologia e sul sistema immunitario umano.
La Spirulina, infatti, aumenta l’attività fagocitaria dei macrofagi, stimolando la produzione anticorpale e di citochine, stimola l’aumento delle cellule NK (Natural Killers) nei tessuti, nonché l’attivazione e la mobilizzazione delle cellule linfocitarie della serie T e B.
Il consumo di Spirulina come supplemento offre benefici in termine di salute nella prevenzione e nel trattamento di ipercolesterolemia (1), ipertrigliceridemia e ipertensione (2), cardiopatie, alcune patologie infiammatorie (per esempio riduce significativamente l’aumento correlato all’età del TNFalfa (il Fattore di Necrosi Tumorale-alfa), potente citochina infiammatoria (3) e il livello dell’Interleuchina-6 (IL-6) dai linfociti circolanti periferici (4), nelle allergie, nel cancro. Ha un ruolo accertato nel metabolismo di carboidrati e lipidi in senso regolatorio sia su animali sia su pazienti diabetici.
La Spirulina possiede, inoltre, attività antivirali nei confronti di multipli agenti patogeni come l’Herpes virus, il Citomegalovirus, il virus dell’influenza, e l’ HIV (5, 6). È in grado di inibire la carcinogenesi grazie alla sua capacità di essere antiossidante che permette di proteggere tessuti come il fegato, il rene e i testicoli dal danno tossicologico (7), riduce i livelli di marcatore ossidativo MDA (8) e grazie al pigmento noto come ficocianina è in grado di eliminare le specie reattive dell'ossigeno e di inibire la perossidazione lipidica. L’utilizzo della Spirulina come alimento umano viene documentato fin dal XVI secolo (9). Più di 400 anni fa, la Spirulina veniva mangiata da Maya, Toltechi e Kanembu in Mexico durante la civilizzazione Azteca (10).
La Spirulina è una delle forme di vita più antiche presenti sul pianeta e cresce nelle calde acque alcaline dei laghi vulcanici da almeno 3,5 miliardi di anni. L’OMS ha descritto la Spirulina come uno dei più grandi supercibi sulla terra e la NASA la considera come un cibo adatto per i viaggi spaziali., poiché, anche se assunta in piccole quantità, data la sua compattezza può provvedere ad un grande quantitativo di nutrienti (6).
La Spirulina scelta da Dr. Caletti MD Nutritionist® è:
- Priva di biossido di zolfo e solfiti
- Al più basso contenuto di legge di metalli pesanti, lieviti e muffe, batteri Gram negativi, Salmonella, Escherichia Coli e aerobi
- Priva di conservanti
- Aflatossine B1 < 5 ppb, Aflatossine totali < 10 ppb
- Non-OGM e non irradiata
- Libera da erbicidi e pesticidi
- Glutine ≤ 20 ppm e prodotta senza sostanze chimiche e solventi
QUAL È IL SEGRETO CHE FA DELLA SPIRULINA IL N° 1 TRA I SUPERFOODS?
Il segreto è nel colore blu-verde della Spirulina, nel quale si nascondono alcuni tra i più importanti e salutari pigmenti per la salute umana.
Il verde della clorofilla, il blu della ficocianina blu e l’arancio dei carotenoidi, un magnifico insieme arricchito ed energizzato dal sole, ideale proprio per mantenere sano l’organismo umano.
Infatti, la Spirulina è una delle migliori fonti di fitopigmenti come la ficocianina, il beta-carotene, zeaxantina, vitamine del gruppo B, minerali come calcio, magnesio, ferro, potassio, zinco, rame, manganese, cromo, selenio (11, 12), degli 8 aminoacidi essenziali, di enzimi potentissimi come la SOD, di proteine (60-70% del proprio peso a secco) e di altri pigmenti vegetali (13). È anche ricca di acidi fenolici e tocoferoli. Non produce difficoltà digestive non contenendo pareti cellulari.
Ma, tra tutti i fitopigmenti della Spirulina, uno in particolare sta generando molto interesse tra i ricercatori.
Solo la Spirulina, infatti, possiede questo pigmento eccezionale.
La Spirulina è conosciuta fra gli scienziati soprattutto per il suo contenuto di ficobiliproteine (PBP). Di queste esistono 4 classi principali: la ficoeritrocianina (di colore arancione), la ficoeritrina (di colore viola), la ficocianina (di colore blu) e la alloficocianina (di colore verde-blu) (14).
La ficocianina può avere molteplici benefici per la salute, tra cui dare sostegno a cuore e cervello, essere di protezione contro lo stress ossidativo e di promozione di un sano sistema immunitario. Nei mammiferi, la ficocianina viene convertita in ficocianorubina, un antiossidante molto vicino nella struttura chimica alla bilirubina.
Perché è importante? Perché la somiglianza strutturale dei due composti rende queste due sostanze molto simili anche nel loro effetto. Studi scientifici, infatti, suggeriscono che la bilirubina protegge i tessuti dal danno ossidativo dei radicali liberi in quanto è un potente inibitore dell’attività dell’enzima NADPH ossidasi. Una quantità leggermente elevata di bilirubina nel sangue, infatti, è associata ad una funzione cardiovascolare normale e sana (15).
La ficocianina si trova solo nella Spirulina ed è il più abbondante pigmento legato alle proteine di quest’alga, costituendo fino al 20% del suo peso a secco (16).
L’INTEGRAZIONE COME SUPPORTO ALLA NUTRIZIONE
Quando consiglio un integratore, mi accerto che sia di alto livello qualitativo. In questo caso, oltretutto, stiamo parlando di un’integrazione con un cibo “intero”, integrale nella sua struttura naturale, e non con un estratto. Quando ciò è possibile, il vantaggio è di ricevere tutti i cofattori, le vitamine, i minerali e gli enzimi naturalmente presenti in questo alimento.
Con questo prodotto abbiamo incapsulato un alimento, integrale, totalmente in accordo col suo stato naturale. La polvere di Spirulina può essere trovata prontamente disponibile sia online che nei negozi di prodotti di salute. Il problema è che molte persone evitano la Spirulina per il suo forte odore e sapore di alga, che la rende praticamente immangiabile. Anche mischiandola con altri cibi risulta difficile nasconderne i caratteri e, di solito, si preferisce evitarla, impedendosi però di assumere un integratore di efficacia ed aiuto assoluti.
Un'altra opzione consiste nell'includere nella dieta quotidiana generose quantità di alghe marine tra cui Kombu, Fuco, Arame, Dulse, Kelp, Nori o Wakame, proprio come fa il 95% della popolazione giapponese. Anche in questo caso però ci vuole attenzione.
Il problema di quasi tutti gli abitanti del mare, che siano pesci o alghe, è che il loro consumo alimentare prevede sempre la presenza di metalli pesanti e contaminanti chimici che possono influire negativamente sulla salute, aumentando i rischi di ammalarsi di molte patologie croniche, stimolando infiammazione cronica, che si aggiunge a quella prodotta con diete sbagliate, e stress ossidativo. Molte fonti naturali di Spirulina sono purtroppo contaminate ed in molte alghe marine è stato trovato il bromo invece che lo iodio, fatto che danneggia drammaticamente l’organismo umano che le assume. Purtroppo, nel 2011, dopo l'incidente nucleare di Fukushima in Giappone, qualsiasi alga marina, dalla Hijiki, Nori, Kombu alla Wakame potrebbe essere contaminata da radiazioni, anche perché una delle loro caratteristiche è proprio di “catturare” le radiazioni nucleari.
È facilmente intuibile quanto sia importante dunque la scelta di consumare prodotti sicuri, certificati per l’assenza di tossine e radiazioni. Anche potendo scegliere, tuttavia, la qualità giusta del prodotto, per chi consuma l’alga come alimento resta quantomeno difficile consumarne in quantità adeguata ad offrire i benefici effetti dei suoi componenti.
Ecco perché, data la sua eccezionale importanza per la salute umana, io raccomando di includere ogni giorno una fonte supplementare di Spirulina nella dieta, anche se di questa alga siete forti consumatori, o tanto più se non lo siete.
COME TROVARE UNA SPIRULINA SICURA?
Non mancano polveri di spirulina sul mercato. Ma come fare a sapere quando un prodotto è di alto valore nutritivo e sicuro? Nel caso della spirulina contenuta in Oxicyan®, ingrediente di Oxantina di Dr Caletti MD Nutritionist® il produttore è Biosfered S.r.l. uno Spin Off Accademico dell’ Università degli Studi di Torino. Con loro alle spalle abbiamo la certezza che le materie prime, i metaboliti intermedi e il prodotto finale, ottenuti con tecniche brevettate e senza l’utilizzo di solventi, siano sicuri da tutti i punti di vista.
Per proteggere Voi e la Vostra famiglia, Vi consiglio dunque di fare attenzione alla qualità e alla provenienza del prodotto che acquistate. Conoscere l'origine del prodotto è ugualmente molto importante.
In Italia, gli integratori alimentari vengono analizzati con grande attenzione e solo quelli sicuri possono godere di certificazioni di strutture Universitarie.
Potete perciò essere certi che per me, per la mia famiglia e per Voi io abbia scelto i prodotti migliori e, in questo caso, il prodotto migliore è italiano. italiano. Posso in tutta tranquillità dire che questa Spirulina non OGM viene a noi da un produttore leader di prodotti vegetali nutrizionali e di ingredienti certificati di altissima qualità. Dietro a tutto questo c'è una scienza e pratiche di produzione brevettate di livello mondiale, superiori a qualsiasi altro prodotto sul mercato.
PROPRIETÀ DEL MIRTILLO
Le antocianine sono componenti abitualmente derivate da foglie secche, frutta, bacche, radici e semi. Il mirtillo viene utilizzato per le sue alte quantità di antocianine (17). Le antocianine dei mirtilli svolgono un ruolo nella prevenzione o il trattamento di malattie infiammatorie croniche, modulando la concentrazione dei segnali infiammatori correlati al NF-kB e diminuendo le concentrazioni plasmatiche di chemochine pro-infiammatorie, citochine e di altri mediatori dell’infiammazione in soggetti con aumentato rischio di malattia coronarica (18).
Le antocianine non passano la membrana cellulare passivamente ed hanno bisogno di essere trasportate all’interno della cellula, dove agiscono da potenti antiossidanti anche a bassi dosaggi intracellulari, probabilmente perché fungono da potenziatori o attivatori di meccanismi endogeni di antiossidazione (19). È noto da molto tempo e vi sono continue conferme dell’effetto protettivo delle antocianine sulla visione durante l’infiammazione retinica (20).
Le antocianine sono un grande gruppo di pigmenti idrosolubili vegetali che vengono raggruppati nell’insieme di sostante note come come flavonoidi. Più di 500 sono le antocianine note e 8000 i flavonoidi.
Vengono universalmente riconosciuti alle antocianine molti effetti benefici su vari organi sia in senso terapeutico sia preventivo. La ricerca si è focalizzata su queste sostanze soprattutto nelle ultime decadi, arrivando a comprendere meglio sia i meccanismi di funzionamento, sia i campi di interesse nell’utilizzo terapeutico delle antocianine. Questi effetti sono essenzialmente di tipo antiossidante, antiallergico, antinfiammatorio, antivirale, anticancro, antimicrobico, protettivo del circolo vascolare, miglioramento del microcircolo, preventivo sulla fragilità capillare, sul miglioramento del diabete e della funzione visiva (21).
OXANTINA
Nasce così Oxantina, la formulazione più potente che potessi produrre per questo genere di prodotti. Essendo quasi perfetta, la Spirulina può davvero diventarla, sposandosi alla regina degli antiossidanti, il carotenoide più fonfamentale per la salute umana che la ricerca clinica conosca. Il carotenoide che manca alla Spirulina è l'Astaxantina. Ed io ho colmato questa lacuna ideando il massimo possibile della potenza, della qualità e dell’efficacia terapeutica e preventiva. Un vero must per chiunque.
Combinando Spirulina biologica certificata con le antocianine del mirtillo e con una forma molto speciale di Astaxantina, si ottiene un vero e proprio arsenale nella lotta contro ciò che di più dannoso è per la salute umana.
L’Astaxantina è un carotenoide noto, ma se ancora non lo conosceste, potrete leggere qui un breve riassunto dei suoi effetti positivi sulla salute umana.
ASTAXANTINA
Trattasi del pigmento responsabile del colore rosso che assumono animali come il salmone, il granchio e il fenicottero rosso. Tutti questi animali si nutrono di molluschi, insetti acquatici e piccoli crostacei come il Krill o il gamberetto rosa Artemia salina. Le artemie, a loro volta, si procurano l’Astaxantina attraverso la loro l’alimentazione ovvero dalle alghe di cui si nutrono (Haematococcus pluvialis). L’Astaxantina, in natura, protegge gli animali che la accumulano dalle condizioni ambientali più delicate, come le radiazioni UV e i radicali liberi.
Negli animali come il salmone, l’Astaxantina protegge il grasso del pesce, ricco in Omega-3 a lunga catena facilmente ossidabili, proprio dal danneggiamento da stress ossidativo. Senza questa protezione, non riuscirebbe a resistere al massiccio attacco ossidativo che si genera durante l’arrampicata contro corrente necessaria alla riproduzione. Allo stesso modo, l’alga Haematococcus pluvialis, una microalga verde, inizia a produrre ed accumulare Astaxantina quando le condizioni ambientali si fanno critiche, come per esempio in presenza di alta salinità, assenza di acqua, assenza di ossigeno, assenza di azoto, alte temperature e luce intensa. L’alga forza se stessa a produrre Astaxantina proprio per proteggere il proprio DNA dall’attacco dei radicali liberi in aumento. In queste condizioni di difficoltà, l’alga smette di vegetare e si mette nella fase di spora incapsulata, iniziando dunque ad accumulare grassi come fonte energetica di riserva e a produrre e accumulare Astaxantina. In questo stato di spora, l’alga può sopravvivere molto tempo, anche anni mantenendosi pronta a rivegetare quando le condizioni tornassero ideali.
Le membrane cellulari sono una delle strutture più delicate della intera cellula. Essendo formate in buona parte da lipidi, esse vengono attaccate facilmente dai radicali liberi. Quando una cascata radicalica si innesca, il risultato finale può essere che l’intera membrana si disgrega, con conseguente morte cellulare.
L’Astaxantina, con la sua struttura peculiare e unica, si posiziona verticalmente nella membrana cellulare, attraversandola per intero da parte a parte (esterna-interna) e proteggendola dunque sia dall’esterno sia dall’interno (22), al contrario di molti altri antiossidanti che proteggono la cellula o solo internamente (Vitamina E) o solo esternamente (Vitamina C) (23). Inoltre l’Astaxantina è in grado di agire sul miglioramento delle difese antiossidanti indirettamente in un ulteriore modo, attivando dei percorsi biochimici che portano all’attivazione di antiossidanti endogeni (24). L’aumento delle difese antiossidanti è unanimamente ritenuta la strategia più importante per evitare malattie e degenerazioni. Il mantenimento dello stato endogeno antiossidante è perciò cruciale nella lotta allo stress osssidativo e l’Astaxantina, con il suo eccellente lavoro, permette all’organismo di risparmiare l’utilizzo di antiossidanti endogeni come il glutatione, la catalasi e la SOD. Al contrario di molti altri antiossidanti esogeni come il licopene, il Beta Carotene, la zeaxantina e altri che in certe condizioni possono diventare Pro ossidanti, l’Astaxantina non può mai diventarlo, a nessun dosaggio e in nessuna condizione (25).
EFFETTO ANTINFIAMMATORIO
L’infiammazione è il fisiologico meccanismo di difesa cellulare attivato quando il nostro sistema immunitario viene stimolato. Il concetto di infiammazione andrebbe esteso all’intero organismo e il sintomo della stessa infiammazione non è necessariamente confinato al dolore, come invece si tende a pensare.
Ipotizziamo di restare in ambito dolore, un farmaco antinfiammatorio (che, come già più volte scritto[1], in realtà è “sposta” infiammazione) ha sicuramente più forza dell’Astaxantina nel far svanire il sintomo (ma non nella riduzione dell’infiammazione), ma le ricerche ci dicono che l’Astaxantina è la sostanza naturale che ha l’effetto antinfiammatorio più pronunciato.
Un grande numero di studi sperimentali su animali con modelli di danno miocardico da ischemia/riperfusione hanno dimostrato gli effetti protettivi dell’amministrazione orale di Astaxantina.
È infatti in grado di inibire molti mediatori di infiammazione senza effetti collaterali sia su animali (26) sia in trials clinici su esseri umani. Ci sono almeno 8 studi clinici condotti su 180 esseri umani sull’uso dell’Astaxantina che hanno accertato la sua sicurezza, biodisponibilità ed efficacia sulla riduzione dello stress ossidativo, dell’infiammazione e i benefici sul sistema cardiovascolare. Nessun effetto avverso è stato segnalato (27).
RIDUZIONE DEL DANNO AL DNA
I radicali liberi, specie reattive dell’ossigeno e di altri atomi o molecole, sono molto pericolosi, perché tendono a stabilizzarsi energeticamente, andando alla ricerca dell’elettrone che manca nella loro orbita esterna, perso in qualche reazione chimica o strappato loro da qualche atomo o molecola (anch’esso radicale libero) più forte. Facendo questo, possono distruggere tutto ciò che trovano, anche il DNA. Possono perciò produrre mutazioni genetiche o morte cellulare. Le cellule hanno una barriera difensiva che le protegge da questi attacchi, ma non sempre è adeguata, non sempre l’attacco è arginabile.
Molti studi scientifici hanno stabilito con certezza che l’Astaxantina può ridurre il rischio di danno al DNA causato dallo stress ossidativo cellulare (24) e contribuire per ciò al miglioramento delle funzioni cellulari e immunitarie, anche nei fumatori (28).
ASTAXANTINA E LA PELLE
Sappiamo benissimo che l’uso di creme antirughe, reidratanti e tutto il corollario di prodotti che ne consegue diventano di uso quotidiano non appena le prime rughe, il segno del tempo, incominciano ad apparire sulla nostra pelle. Sappiamo che il collagene è la struttura plastica più importante nel nostro organismo. Non si trova solo nella pelle, ma in tutti gli organi e le articolazioni, nelle unghie e nei capelli. La pelle ne è formata per il 70-75%.
Dall’età di 21 anni, però, il collagene inizia a scarseggiare ed ogni anno si riduce dell’1% della propria massa, fino a che, all’età di 30 anni o anche prima, i segni diventano visibili. Applicare prodotti estetici, soprattutto se di alto livello, può migliorare o risolvere solo temporaneamente le cose. Questo perché la causa di questa perdita di collagene è sì fisiologica, ma può essere accelerata da molti fattori che convergono tutti quanti ad un unico “braccio armato” che localmente produce il danno visibile: lo stress ossidativo.
Nel caso della pelle, collagene ed elastina, le due proteine che determinano la sua salute e il suo funzionamento, si riducono se oltre all’avanzare dell’età l’attacco da radicali liberi diventa intenso. La glicazione, ovvero l’unione tra glucosio e queste proteine, stimolata dai radicali liberi diventa parte fondamentale del danneggiamento della pelle. Un prodotto che possa realmente dirsi protettivo per la pelle deve proteggerla in tutti gli strati di cui è composta, non solo in quello più visibile esternamente.
I radicali liberi attaccano la pelle continuamente, esternamente e internamente: raggi UV, polluzione atmosferica, fumo di sigaretta, tossici nell’acqua, prodotti chimici come detergenti, prodotti per la cura della pelle di bassa qualità, dall’esterno, e stress emozionali, infiammazione metabolica, dieta a base di carboidrati e zuccheri (che poi sono la stessa cosa), oli alimentari vegetali infiammatori e farmaci, dall’interno. La reale causa dei danni alla pelle è proprio lo stress ossidativo, direttamente, e indirettamente tutto quanto ne produce l’aumento.
Il risultato è che il collagene e l’elastina si riducono e le rughe appaiono, frutto di un incollamento tra i vari strati cutanei che invece avevano in origine la capacità di scorrere gli uni sugli altri. Ma l’Astaxantina ci può aiutare. Essendo il più potente tra gli antiossidanti e il più antinfiammatorio tra le sostanze naturali, è in grado, grazie alla propria caratteristica e unica struttura, di entrare nelle membrane delle cellule e di difenderle sia dall’esterno sia dall’interno.
Le Ricerche dimostrano che l’Astaxantina, assunta come supplemento orale, attiva la propria funzione protettiva all’interno dei vari strati della pelle (29), provvede a una completa protezione dai danni dei raggi ultravioletti (30), protegge dalla formazione di rughe e migliora drasticamente quelle presenti (31). Se inoltre ci sarà l’applicazione di una crema di bellezza dall’esterno che contiene altra Astaxantina, potrà completare il lavoro e renderlo potenziato ulteriormente (32). Naturalmente, l’effetto protettivo e terapeutico della Astaxantina vale anche per malattie della pelle come le dermatiti (33).
ASTAXANTINA E GLI OCCHI
La funzione visiva è mantenuta dagli occhi, che hanno il compito di ricevere i segnali luminosi e di convertirli in impulsi diretti al cervello, il quale poi li interpreta dandoci la capacità di cogliere quello che ci circonda. Per la loro stessa natura, dunque, alcune parti dell’occhio sono molto sensibili alla luce e da questa, in certe condizioni, possono essere danneggiate.
Pensiamo per esempio ai danni retinici prodotti dalla visione diretta di una forte fonte luminosa. Cosa succede quando questo accade? Perché avviene il danno retinico? I raggi Ultra Violetti (UV) producono localmente un aumento di specie reattive dell’ossigeno (radicali liberi), che distruggono queste delicate strutture oculari e che possono produrre disturbi visivi sino alla cecità se non si arrestano. Il cristallino stesso ne viene intaccato, producendo la nota cataratta, che altro non è se non una “smerigliatura” della nostra lente endoculare da parte dei radicali liberi (34). Studi effettuati sullo stress ossidativo in ambito oculare hanno dimostrato che l’Astaxantina ha un effetto antiossidante potentissimo su tutte le specie di radicali liberi che ivi si formano (35).
Ma non solo il sole naturalmente può produrre danni da stress ossidativo agli occhi. Anche la visione continua e ripetuta di monitor da PC può essere un’importante fonte di disturbi visivi. Stazionare al PC, giocare ai videogames, guardare la TV o lo smartphone rappresenta ormai un fattore di rischio per i nostri occhi.
Il consiglio, da Medico, è sempre quello di andare a rimuovere la causa del problema, quindi agire proprio su quelle abitudini dannose che ho elencato (36). Impedire ai bambini di guardare la TV o di stare al PC ore ed ore o con il telefono in mano può veramente fare la differenza tra l’avere una vista sana o no anni o decenni dopo. Da quando l’uso del PC è diventato parte della nostra vita, lavorativa e no, vengono segnalati sempre più spesso problemi legati alla vista e alla salute in generale tra i suoi utilizzatori (37). Il collegamento tra utilizzo di PC e problemi visivi è così forte da far definire, da parte degll’associazione Optometristi Americana, CVD (Computer Vision Syndrome) la sindrome che racchiude i sintomi dovuti all’utilizzo del computer (38).
Uno studio effettuato su 10.000 abitanti della Malesia, condotto dal National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH), ha permesso di scoprire che il 61.4% dei lavoratori che usano il computer al lavoro soffrono di lombalgia cervico brachialgia, mentre il 70.6% di loro presenta problemi visivi (39). Allo stesso modo, in un altro studio, 2200 uomini e donne dello Sri Lanka che soggiornano al lavoro davanti al PC sviluppano la stessa sindrome (40). Secondo uno studio Europeo, il 23% degli studenti svedesi segnala affaticamento oculare dovuto a PC e giochi (41), mentre circa la metà dei 500 studenti arabi osservati in uno studio riporta problemi connessi alla CVD (42).
Insomma, i nostri occhi vanno protetti, primariamente con l’abbandono di certe abitudini dannose e secondariamente con un potente aiuto dato dall’introduzione, come supplementazione, di Astaxantina (43, 44). E Oxantina, con la sua grande potenza antiossidante dovuta all’unione di sostanze eccezionali, è formulata per essere perfetta non solo per chi vuole evitare i disturbi visivi, ma anche per chi soffre di malattie oculari (45).
ASTAXANTINA NELLO SPORT
Da decenni, la Ricerca ha dimostrato lo stretto rapporto tra attività fisica e la super produzione di radicali liberi. La produzione di tossine, acido lattico e radicali liberi dell’ossigeno è proporzionale alla durata e all’intensità del lavoro muscolare.
Insieme al Prof. Iorio, anni fa dimostrammo proprio questo e riuscimmo a misurare lo stress ossidiativo nei partecipanti ad una mezza maratona (46, 47).
Il 98-99% dell’ossigeno che respiriamo compone un legame stabile con l’idrogeno portando alla produzione di ATP. Ma quell’1-2% rimanente è molto interessante perché non si lega in modo stabile all’idrogeno. Si formano così delle molecole di radicali liberi dell’ossigeno che sono instabili dal punto di vista strutturale. Dunque solo per il fatto che si respira in condizioni di riposo, la produzione di radicali liberi dell’ossigeno è mostruosamente elevata, nell’ordine delle migliaia di miliardi di miliardi. Ma i radicali liberi dell’ossigeno non sono le uniche molecole ossidanti che si producono nel nostro organismo. Molecole reattive ossidanti contengono il cloro, lo zolfo. Queste sostanze così reattive in condizioni fisiologiche ci difendono dai batteri, distruggendoli.
In generale, possiamo dire che la vita cellulare stessa comporta la normale produzione di specie radicaliche e non con funzione ossidante. Quindi i radicali liberi di per sè non sono un problema, anzi. Essi modulano la pressione sanguigna, la coagulazione, la difesa contro le infezioni e altro ancora. Il problema nasce quando queste sostanze sono quantitativamente superiori alla capacità che hanno i nostri sistemi antiossidanti di mantenerli nella norma.
I nostri sistemi di difesa, detti antiossidanti, sono molti e diversi. Abbiamo quelli endogeni enzimatici come la SOD, la Catalasi e la Perossidasi, e quelli endogeni non enzimatici come il Glutatione, l’Acido Urico, la Bilirubina; i vitaminici come la Vit. A, E, i carotenoidi, l’Acido Lipoico e quelli che troviamo nei cibi vegetali come i polifenoli; ultimo, ma non per importanza, il più potente tra gli antiossidanti, un carotenoide che abbiamo imparato a conoscere: l’Astaxantina.
Si definisce quindi “stress ossidativo” quella condizione patologica rappresentata dalla rottura dell’equilibrio tra specie ossidanti e difese antiossidanti. Ogni volta che c’è un insulto ossidativo, all’interno delle cellule si formano dei markers di danno noti come idroperossidi, molecole con struttura chimica ROH che vengono prontamente neutralizzati dalle perossidasi, che, come abbiamo visto, trattasi di enzimi endogeni antiossidanti.
Se però la produzione di idroperossidi eccede le capacità neutralizzanti delle perossidasi, la celluala non riesce a smaltirli, vengono eliminati al di fuori della cellula e si ritrovano nel torrente circolatorio, dove potrebbero essere misurati (d-Rom’s test) (48) e darci una idea del danno di tipo ossidativo in corso.
Sebbene gli idroperossidi siano più o meno stabili e non aggressivi chimicamente parlando, rappresentano delle minacce potenziali. Infatti, in presenza di una condizione di ipossia, cioè di carenza di ossigeno nei tessuti, il metabolismo cellulare del glucosio vira in senso anaerobico con produzione di acidi, come l’acido lattico, e quindi, localmente, si forma acidosi. In questa condizione, alcune proteine di trasporto, come la transeferrina e la ceruloplasmina, che normalmente trattengono il metallo di transizione che veicolano (ferro e rame rispettivamente), modificano la loro struttura, liberando questi metalli che si rendono disponibili per la riattivazione degli idroperossidi, catalizzandone la rinascita grazie alla “Reazione di Fenton” e la loro conversione in radicali liberi molto reattivi.
Questi ultimi, con grande velocità, attaccheranno tutto ciò che incontrano nel torrente circolatorio, dall’endotelio arterioso al colesterolo, dal calcio alle piastrine e, con la produzione di infiammazione sempre presente, daranno vita al danno di tipo aterosclerotico.
Dopo l’ipossia, il sistema mette in moto il compenso, ovvero l’emoglobina aumenta il rilascio di ossigeno tissutale, si attiva la vasodilatazione e il sangue aumenta il proprio flusso. Ma il problema è che quando il sangue ritorna in un tessuto che era ischemico, si attiva un meccanismo molto dannoso noto come danno da ischemia/riperfusione, che consiste proprio nell’attivazione di una cascata radicalica dell’ossigeno indotta dalla presenza di una alterazione enzimatica (da Xantina Deidrogenasi a Xantina Ossidasi) causata proprio dall’ischemia, con conseguente danno necrotico locale.
Concludendo, l’energia che serve al lavoro muscolare proviene dal cibo, dal quale noi otteniamo atomi di idrogeno che entrano nei mitocondri ed incontrando l’ossigeno ivi presente generando ATP, ovvero energia attraverso reazioni di ossidoriduzione. Ma, come abbiamo visto, alcune molecole di ossigeno non partecipano a questa produzione, sfuggono e si liberano come radicali liberi.
Abbiamo già visto che l’attività fisica produce stress ossidativo. Perché? Perché durante l’attività fisica il consumo di ossigeno è maggiore e dunque quell’1-2% che sfugge è numericamente più elevato; inoltre, abbiamo visto come dall’acidosi indotta dall’anaerobiosi si generino idroperossidi potenzialmente pericolosi.
È dunque evidente che se l’attività fisica è prolungata e genera acido lattico muscolare, quei muscoli diventano una fucina immensa di idroperossidi che, circolando nel sangue, non aspettano altro se non di essere riattivati non appena, in quei muscoli, il sangue avrà ripreso a fluire. Tutto questo da una parte produce deficit di antiossidanti, che piano piano vengono ad essere consumati, e, dall’altra, aumenta la stanchezza muscolare, cala la prestazione, si riduce la capacità di recupero, etc.
Molti studi hanno accertato la capacità dell’Astaxantina di diminuire lo stress ossidativo post esercizio, la fatica (49, 50), il danno muscolare (51) e di migliorare la performance dell’atleta (52). In un recente studio a doppio cieco, un gruppo di Ricercatori serbi (53) ha investigato gli effetti antinfiammatori e antiossidativi dell’Astaxantina su 40 giovani giocatori di calcio per 90 giorni. Nel gruppo che assumeva Astaxantina, si è assistito ad un notevole aumento dell’immunoglobulina lgA, proteina importante per la funzione muscolare e il sistema immunitario. La carenza di questa immunoglobulina è infatti associata a diminuita immunità muscolare e aumentato rischio per malattie infettive. Il gruppo di ragazzi supplementati con Astaxantina ha mostrato una netta diminuizione dei biomarkers infiammatori come la PCR. Ovvio che un tale effetto in chi pratica attività sportiva che per propria natura è infiammatoria e ossidante si riveli un aiuto non solo utile, ma addirittura indispensabile.
ASTAXANTINA E SALUTE CARDIOVASCOLARE
Abbiamo già visto quanto l’Astaxantina sia benefica per il sistema cardiovascolare “solo” per il fatto di essere antinfiammatoria. Essendo l’infiammazione la base anche delle patologie croniche del cuore, questo effetto protettivo diventa logico e conseguente. Oltre a ciò, l’Astaxantina è stata dimostrata essere in grado di ridurre la progressione dell’aterosclerosi. Abbiamo già visto quanto sia importante per la patologia non tanto la quantità di colesterolo per esempio, bensì quanto di questo venga ossidato dai radicali liberi. La protezione contro l’ossidazione, dunque, permette di mantenere in equilibrio la bilancia tra ossidanti e antiossidanti (riducenti).
Le patologie cardiovascolari, inclusi ictus e infarti, rappresentano la più importante causa di morte nel mondo. Tale usuale definizione è, secondo me, impropria, essendo la malattia cardiaca solo la conseguenza dell’infiammazione, che incidentalmente colpisce uno dei sistemi, quello cardiovascolare, più sensibili ad essa.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, nel 2008 sono morti 17.3 milioni di persone a causa di patologie cardiovascolari e, di questi, 7.3 milioni per infarto e 6.2 milioni per ictus. I fattori di rischio li conoscono tutti, sebbene in generale non vengano molto considerati: pensiamo per esempio al fumo, al consumo di alcol, alle diete a base di carboidrati. Mi affanno da un paio di decenni a dire che tra tutte queste, e le altre che vengono chiamate in causa, l’alimentazione è di gran lunga la più importante, perché direttamente generatrice dei due importanti fattori patogenetici: l’infiammazione e lo stress ossidativo, come già detto. Anche la Ricerca è d’accordo nel considerare questi due processi patologici come le vere cause dei disturbi cardiaci e non solo. L’uso di antiossidanti si sta, infatti, piano piano (troppo piano) facendo strada come strategia di supporto nella prevenzione e nella terapia di queste patologie mortali.
Ecco perché l’Astaxantina, il più potente degli antiossidanti esogeni, quella con più capacità antinfiammatorie, viene da alcuni anni indagata nelle ricerche come promettente arma di prevenzione e terapia contro le patologie cardio e cerebro vascolari. Molti studi hanno già permesso di capire che l’Astaxantina riduce stress ossidativo (54) e infiammazione, migliora il quadro lipidico (55), la sindrome metabolica (56) e il diabete, promuove il flusso arterioso capillare (57), riduce la pressione sanguigna negli ipertesi (58). Molto importante, fa tutto questo e anche di più senza il minimo effetto collaterale (59).
ASTAXANTINA E CERVELLO
Il cervello ha un volume di soli 1130 cm3, un peso di circa 1.5 kg e contiene più di 100 miliardi di neuroni che sono interconnessi da più di 180000 km di fibre nervose, circa 4,5 volte la circonferenza terrestre. Dato che questo organo è così strategico nel nostro sistema, è dotato di sistemi di difesa piuttosto sofisticati. La barriera emato-encefalica per esempio è uno di questi e si tratta di una vera e propria barriera fisica contro l’entrata di sostanze neurotossiche. Inoltre, il suo sistema immunitario, connesso con il sistema nervoso enterico, è in grado di attivarsi in modo straordinario per impedire che vengano perpetrati danni a questo organo, soprattutto di tipo infettivo, ma non solo. Eppure i danni ci sono e il cervello può sviluppare patolgie degenerative piuttosto serie, con conseguenze cliniche drammatiche.
Chi ne è la causa? I ben noti radicali liberi che non vengono fermati dalla barriera emato-encefalica e addirittura possono formarsi direttamente all’interno del cervello. Naturalmente, più l’età avanza e più i continui e ripetuti attacchi di tipo ossidativo producono un decadimento (anche fisiologico) delle difese antiossidanti cerebrali con le conseguenze disastrose note.
Naturalmente l’infiammazione cronica, che sempre accompagna, segue o precede lo stress ossidativo, permette di mettere in moto quel binomio terrificante che produce malattie come il M. di Parkinson o l’Alzheimer, gli ictus e le demenze vascolari e la depressione (da uno studio recente viene confermato che l’Astaxantina ha azione antidepressiva, impedendo la produzione di infiammazione cronica dell’ippocampo (60), per citare solo le più note.
E come anche per le malattie cardiovascolari, i neurologi stanno cominciando a porre attenzione da qualche anno (io lo faccio da 24) sull’utilizzo degli antiossidanti come possibili alleati nella terapia di queste malattie. Senza per altro considerare minimamente la prevenzione dell’ossidazione e dell’infiammazione, con le scelte alimentari (cosa di cui io invece mi preoccupo), l’utilizzo degli antiossidanti deve essere potente, mirato e adatto al singolo. Inoltre, i prodotti farmaceutici che vengono normalmente prescritti sono di livello bassissimo, contengono eccipienti tossici e quasi mai risolvono le cose.
L’Astaxantina, invece, soprattutto se di eccezionale qualità, deve assolutamente essere naturale e non sintetica, altrimenti NON è adatta al consumo umano come integratore (61), è addirittura in grado di mitigare i danni cognitivi dopo traumi cerebrali (62), di migliorare la neurogenesi ippocampale e la memoria spaziale (63). L’Astaxantina è in grado di passare la barriera emato-encefalica e di posizionarsi a protezione delle membrane delle cellule nervose, proteggendole dall’attacco dei radicali liberi. La ricerca ha ormai senza ombra di dubbio stabilito che l’Astaxantina, a livello encefalico, è in grado di proteggere il cervello sano dalla degenerazione indotta da radicali liberi e infiammazione, è antiapoptotica (impedisce la morte neuronale) (64), migliora le funzioni cognitive (65), mantiene la plasticità neuronale, è antidepressiva (66), poiché impedisce la produzione di infiammazione nell’ippocampo (67) ed è quindi un aiuto straordinario di tipo terapeutico contro le patologie del sistema nervoso (68), anche dopo un ictus (69).
ASTAXANTINA E DIABETE
Sul diabete ho scritto molto (70). Ricorderò qui solo che di diabete sono ammalate più di 220 milioni di persone nel mondo, e che diventeranno 360 milioni nel 2030. Prima, durante e dopo essere diventati diabetici, i pazienti subiscono danni cardiaci (circa il 65% muore), diventano ciechi, sviluppano insufficienza renale cronica, e amputazioni. La malattia è non solo prevenibile, ma anche curabile, se solo la si affrontasse in modo terapeuticamente corretto, ovvero con la correzione degli errori alimentari che la causano, invece che con i farmaci. L’insulino-resistenza che produce la malattia, prima solo epatica e poi generalizzata, porta con sé l’aumento di stress ossidativo intracellulare, generato da una citochina infiammatoria (tanto per cambiare), il TNF-α. Molti studi hanno considerato il ruolo dell’Astaxantina nel diabete, arrivando a dimostrare che questo straordinario pigmento è in grado di migliorare la resistenza insulinica promuovendo la traslocazione di membrana del GLUT4 (71), necessario per l’entrata del glucosio nella cellula, e la steatosi epatica all’origine della malattia (72). È in grado di impedire il danno alle cellule Beta pancreatiche prodotto dal glucosio (73).
Molte ricerche hanno dunque stabilito che l’utilizzo dell’Astaxantina ha un grande razionale di utilizzo tanto nel prediabete quanto del diabete, migliorando anche la nefropatia tipica della malattia (74). Si spera che questo utilizzo venga sempre più proposto ai pazienti insieme, naturalmente, ad un cambio di alimentazione necessario.
ASTAXANTINA E ULCERA GASTRICA
L'Astaxantina difende l’organismo umano in modo completo, essendo utile, benefica, preventiva e terapeutica per tutte le oltre 100 patologie di cui lo stress ossidativo è causa o concausa.
Uno studio del 2012 ha messo in luce la sua attività terapeutica nei confronti dell’ulcera gastrica[75].
Forse non tutti sanno che il danno alla mucosa gastrica viene prodotto dall'aumento incontrollato di radicali liberi che si produce nello stomaco e che attacca la mucosa appunto, portando, attraverso la perossidazione lipidica (l’ossidazione dei grassi delle membrane cellulari), ad un consumo di glutatione[76]. La stessa cosa avviene conseguentemente all'assunzione di alcool o farmaci come l'indometacina (Indoxen) o l’aspirina che, inibendo la formazione locale di citochine protettrici della mucosa dall'azione erosiva dei succhi gastrici[77], portano al danneggiamento del 25% della mucosa gastrica.
Nel caso di aspirina da 600 mg, questo avviene solo 10 minuti dopo l’assunzione orale della stessa[78]. Il danno vero e proprio nella mucosa gastrica e intestinale si genera attraverso una cascata radicalica imponente e l’effetto viene sempre amplificato da simili farmaci, fino a divenire a volte mortale, come ho spesso scritto[79].
Da qualche anno vengono proposti gli antiossidanti come potenziali armi terapeutiche contro gastrite e ulcera[80],[81]. L'indometacina viene utilizzata nelle ricerche sperimentali come farmaco di prima scelta per indurre l’ulcera[82]. L'Astaxantina è in grado sia di prevenire l’ulcera gastrica meglio dei farmaci inibitori di pompa protonica[83], sia di avere un effetto terapeutico su quella già in corso, grazie appunto alla sua capacità antiossidante locale[84].
Più ricerche promuovono l'Astaxantina nella protezione contro l’ulcera gastrica, sia nelle forme causate da farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), sia in quelle causate da stress, sia in quelle in cui la causa è un mix di entrambi questi fattori. Oltre a ciò l'Astaxantina riduce i sintomi del reflusso acido e della gastrite, agendo da vero e proprio antinfiammatorio, soprattutto in situazioni con infezione da Helicobacter Pilori[85], ritenuta una dei maggiori fattori causanti l’ulcera gastrica.
In associazione alla Vitamina C, essa è perfino in grado di inibire la formazione dell’infezione da Helicobacter Pilori o di arrestarla se già presente[86], dimostrando dunque che l’azione dei radicali liberi influisce notevolmente nella genesi di questa tipologia di malattie e che, di converso, l’assunzione di potenti antiossidanti in pazienti con simili problematiche può essere più efficace dei farmaci comunemente utilizzati. L'Astaxantina è una delle poche sostanze che consiglio di consumare con regolarità attraverso la supplementazione con un integratore. Sfortunatamente, molti prodotti in commercio contengono Astaxantina sintetica, che non può minimamente competere con gli effetti positivi di quella naturale. Inoltre, la gran parte dei prodotti commercializzati utilizza un dosaggio di 2-4 mg per capsula, molto lontano da quello ideale e consigliato di 10 mg al giorno, obbligando all'utilizzo, molto costoso, di 3-5 capsule al dì, per poter soddisfare l’esigenza del suo utilizzatore, problema brillantemente risolto da me visto che Oxantina ne contiene appunto 10 mg a capsula.
L'Astaxantina, inoltre, ha indicazione non solo nelle gastriti, nell'ulcera o come generico antiossidante. Sono talmente numerosi i benefici di questo carotenoide che elencarli tutti non è possibile.
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