La lettura come terapia
Ci sono momenti in cui il mondo sembra troppo affollato. Il rumore dei veicoli che si scontrano tra loro, le notifiche sullo schermo del telefono che sembrano non finire mai e le chiacchiere inutili che assorbono energia. In tutto questo, la lettura diventa la via di fuga più semplice e allo stesso tempo più efficace. Apriamo un libro, voltiamo le pagine e all'improvviso il mondo rumoroso scompare. Tutto ciò che rimane è la voce del narratore nella nostra testa, che ci porta in luoghi che forse non visiteremo mai. C'è una calma nel ritmo, nel silenzio che riempie gli spazi tra le parole.
La lettura è una terapia silenziosa, poco impegnativa, ma sempre presente. A differenza degli esseri umani che a volte non sono pronti ad ascoltare le nostre lamentele, i libri sono sempre pronti ad accettarci così come siamo. Ai libri non importa se li leggiamo in una mattina luminosa o in una notte agitata. Lì possiamo esprimere le nostre emozioni senza paura di essere giudicati, possiamo trovare conforto senza dover spiegare nulla. Frase dopo frase diventa come una mano gentile, che asciuga ferite che potremmo aver nascosto per molto tempo.
Chi si è mai perso nella lettura di un libro sa che leggere non significa solo godersi la storia. Leggere è un modo per confrontarsi con un mondo che non è sempre amichevole. Quando la realtà è troppo dolorosa, la finzione offre un'alternativa. Quando ci sentiamo soli, le memorie ci raccontano che altri hanno vissuto esperienze simili e ce l'hanno fatta. I libri sono uno specchio che ci mostra che ciò che sentiamo è umano, che non siamo soli.
C'è una terapia nel trovare personaggi che sono "come noi". Qualcuno che si sente a disagio in mezzo alla folla, che porta con sé ferite che non osa esprimere o che si interroga sul significato di tutto ciò. Nelle loro storie ritroviamo noi stessi. Era come se un amico invisibile mi dicesse: "Capisco come ti senti". E c'è anche la terapia nell'incontrare personaggi molto diversi da noi, che vivono in un mondo strano e vivono esperienze che non avremmo mai potuto immaginare. Leggerli è come una boccata d'aria fresca, vedere il mondo da una nuova prospettiva e ricordarci che la vita è vasta e piena di possibilità.
Spesso i libri non offrono soluzioni immediate. Non sono come le sedute di terapia tradizionali che ci forniscono misure concrete per risolvere i problemi. Ma è proprio qui che risiede la sua forza. Ci danno lo spazio per riflettere, scavare più a fondo e trovare risposte che potrebbero essere sempre state dentro di noi, solo oscurate dal rumore della vita quotidiana. A volte, un semplice paragrafo di un romanzo può far riaffiorare emozioni sepolte da tempo, costringendoci ad affrontare qualcosa che abbiamo finora evitato.
Alcuni dicono: "Il libro giusto arriva al momento giusto". Questa affermazione può sembrare un luogo comune, ma contiene del vero. Quando ci sentiamo distrutti, i libri sulla lotta possono ricordarci che anche noi possiamo risorgere. Quando ci sentiamo persi, un romanzo con un racconto di viaggio può essere una mappa che ci aiuta a ritrovare la strada. E quando ci sentiamo vuoti, la poesia può essere un dolce sussurro che riempie quegli spazi vuoti. La poesia, con i suoi versi concisi ma significativi, è spesso più rilassante di una lunga serie di consigli.
Tuttavia, questa terapia non è sempre agevole. Leggere, soprattutto quando ci sentiamo vulnerabili, può essere come aprire una porta su una stanza piena di ricordi. A volte troviamo frasi che toccano vecchie ferite e ci fanno piangere senza apparente motivo. Ma questo fa parte del processo di guarigione. Quel dolore, per quanto fastidioso, è il primo passo per provare davvero qualcosa di reale, per essere in pace con se stessi.
In un mondo sempre più frenetico, la lettura ci insegna anche a rallentare. A differenza dei video o degli articoli brevi che possiamo divorare in pochi minuti, i libri ci chiedono di fermarci e di dargli tempo. Ogni pagina richiede la massima attenzione. E in mezzo alle incessanti richieste della produttività, prendersi del tempo per leggere è una piccola forma di resistenza a tale pressione. Leggere è un modo per dire: "Ho il diritto di fermarmi".
C'è magia anche nella diversità dei libri. Ci sono romanzi che ci trasportano in un mondo fantastico, lontano dalla realtà. Ci sono saggi che ci insegnano a pensare in modo più critico. Ci sono biografie che ci ispirano a perseguire i nostri sogni. E ci sono libri che non finiamo mai di leggere, ma che conserviamo con affetto, come se fossero vecchi amici che un giorno rincontreremo.
La lettura, in definitiva, è un dialogo. Un dialogo tra chi siamo ora e chi vogliamo essere. Dialogo tra le nostre esperienze e quelle degli altri. In ognuno di questi dialoghi qualcosa si risveglia, qualcosa si guarisce, qualcosa si rafforza. La lettura non è solo un modo per riempire il tempo libero; Leggere è un modo per ritrovare se stessi. E con ogni pagina che giriamo, c'è la speranza che il mondo che ci siamo lasciati alle spalle sarà un po' più luminoso quando torneremo.
WoW che bel post!
Hai descritto con grande sensibilità e profondità il potere della lettura ed è proprio vero che non è solo un passatempo ma può essere un rifugio, una terapia e soprattutto una finestra su mondi nuovi.
E come compagni silenziosi che ci accompagnano in tutti i momenti della nostra vita, i libri hanno il potere di aiutarci a rallentare e resistere a questo mondo che ci vuole sempre produttivi e veloci.
Grazie....
Hai letto il mio post...
Grazie ancora per il vostro supporto...
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