Ciao amici, ad un certo punto della vostra vita avete sentito qualcuno dire che odia qualche parte del suo corpo, oppure a voi stessi non piace qualche parte, a volte vi accorgete che odiate qualche parte del vostro corpo, qualche vostra particolarità, alcuni comportamenti senza motivo apparente, ad esempio, odio la mia fronte perché è troppo grande, odio le mie labbra perché sono troppo sottili; Tutti sanno che queste sono vere costruzioni sociali.

Ma la cosa divertente è che se chiedessi a un bambino cosa cambierebbe del suo corpo, raramente direbbe “Oh, mi piacerebbe avere un bel corpo” o “Vorrei avere un viso più simmetrico” o “più dritto”. " "denti." , normalmente penserebbero cose fantastiche come “Oh, mi piacerebbe avere le ali per poter volare o le pinne per poter nuotare o i capelli fatti di fuoco”; Quindi sai chi ti dice che devi cambiare, la società attraverso i media, perché hanno bisogno che tu cambi per trarne profitto.

Ci avete mai fatto caso, se ci pensate è pazzesco, in psicologia c'è una teoria di cui in questo momento non ricordo il nome esatto, ma dice più o meno che dai 6 anni quando siamo in terza la fase dell'infanzia è quando iniziamo ad essere più consapevoli delle cose, quindi iniziamo ad essere più consapevoli di ciò che ci è successo e iniziamo a rispondere in base a ciò, cioè da quell'età in poi il tuo sviluppo psichico è modellato dal eventi e circostanze che hai vissuto, non solo ed esclusivamente ovviamente, ma tutto ciò che farai, ogni tuo comportamento sarà plasmato da ciò che hai sofferto o sopportato.

Ad esempio un bambino cercherà la convalida di qualcuno solo se gli è mancata durante l'infanzia e c'è una frase che lo riassume molto bene che dice "Dammi sei figli e due saranno atleti, due saranno medici e due saranno infelici" "perché ciò che ti accade nei primi anni di vita è qualcosa di molto importante, è ciò che detterà la maggior parte dei tuoi comportamenti futuri nella tua vita.

Quando scopri che gran parte del tuo comportamento non è stato scelto da te, ti ritrovi a pensare: "Come allora quello che voglio veramente, lo voglio, o è perché voglio mostrare a un'altra persona quanto valgo, abbastanza e come?" bene, sto?" Non dico tutto questo per generalizzare ma per portare una nuova prospettiva.

Socialmente parlando, nella vita non esiste una regola, una metrica esatta per definire se una persona ha avuto successo o meno nella vita, perché dipende molto dal punto di vista di ciascuno. Può darsi che per alcuni il successo significhi avere molti beni materiali e riuscire a raggiungere la fama, mentre per altri il successo significa avere la capacità di controllare meglio le proprie emozioni e i propri comportamenti, quindi dipende dalla prospettiva di ogni persona.

Sono sempre stata quella persona che credeva che quello che volevo volevo dimostrare a me stessa che ne ero capace, cadevo sempre in quella trappola mentale, quando qualcuno mi chiedeva "se stavo facendo qualcosa per dimostrarlo agli altri" e io sempre ha detto che non “che era più per dimostrare a me stesso di cosa ero capace”, per superare i miei limiti, ma allora che limiti sono quelli, che dicevano che non eri capace di superare i tuoi limiti, che ti dicevano che non eri capace capace di amare dimostralo a te stesso.

È molto difficile accettare questa vulnerabilità, ma è da questo momento che inizi ad evolverti e forse è proprio così, migliori solo quando ammetti che qualcosa non va perché non puoi migliorare qualcosa che ritieni giusto o qualcosa che non credi Non lo so, allora quello che vuoi è davvero quello che vuoi o forse qualche piccolo seme è stato piantato lì dentro per cercare conferma.

È molto più facile attribuirti l'idea di una vita che non è andata bene dal punto di vista della società, logicamente, perché poi gli altri non si aspettano più niente da te, con cui diventi libero di fare ciò che vuoi veramente . Perdi la paura di provare cose nuove, di seguire la tua strada, di seguire i tuoi sogni e una vita più semplice implica anche accettare di essere già completo, perché vorremo sempre di più, non solo più cose materiali, ma più conoscenze, più competenze e questo è il punto negativo di tutto questo.

Il fatto di pensare che ne avrai bisogno sempre di più, “perché quando mi laureerò sarà meraviglioso”, “quando leggerò 20 libri sarà incredibile” è solo un esempio, ma lo puoi vedere, essendo vulnerabile , Quando ti apri e sei vulnerabile, che tu lo voglia o no, questo è l'unico modo per guarire da qualsiasi cosa. Quando eviti di esprimere ciò che senti, non stai evitando il dolore. né la sofferenza, anzi stai evitando la soluzione.

L'infanzia di una persona dipende completamente da come è stata allevata, purtroppo, perché è proprio in quel momento che avevamo più bisogno di quelle persone ed erano le persone da cui dipendevamo, ma ovviamente è anche molto difficile incolpare le persone al 100% per la nostra comportamenti. , poiché la nostra sensibilità psichica dipende molto anche dalle influenze dell'ambiente, non saresti la stessa persona, se fossi nato a Barcellona o se fossi nato a New York o se fossi nato a Tokyo, se io io stesso ero nato in un altro paese in un'altra cultura, se avessi incontrato altre persone completamente diverse, altri hobby, altre usanze, altri stili di vita, oggi sarei una persona diversa da quella che sono.

Quindi forse il 90% di noi non siamo realmente noi, ma ciò che hanno fatto di noi, quindi quel pensiero egoistico di "sono bravo, ce la farò, ce la farò" Forse è un pensiero infantile, forse è un pensiero retrogrado perché dentro di te non hai altro che quello che hanno fatto di te, hai solo aggiustato il quadro come meglio potevi perché alla fine non siamo quello che vogliamo essere, siamo quello che siamo riusciti ad essere e va bene così , va tutto bene.