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RE: DIGITALY #62 - Official Magazine of the ITALY Community / Rivista ufficiale della Community ITALY

in Italylast month (edited)

DiGinnasio:il patentino per votare

Non è una brutta idea. Proprio per niente. Anzi. Vivo in un paese dove votare è obbligatorio (per chi è cittadino: da parte mia, in condizione di residente regolare senza cittadinanza, continuo a votare soltanto per le elezioni politiche italiane per via consolare, quindi la cosa non mi tocca personalmente) e chi non vota è soggetto a multa (ok, irrisoria, come se voi pagaste 1,20 euro) una volta che debba regolarizzare la sua posizione (come il voler partecipare un concorso pubblico, dato che chi non vota ne è impedito). E non ha alcuna importanza se il cittadino non può votare perchè fisicamente non si trova nel territorio del paese (paturnia che colpisce chi più chi meno tutti gli expat): multato lo stesso. Idem nel caso dei vicini di casa argentini. La coppia argentina di amici di famiglia, quella coi due bimbi che vive in Piemonte dal 2000, si è ritrovata a non poter votare alle elezioni argentine per mi pare un buon numero di anni. E come si fa ad affrontare frequentemente viaggi intercontinentali, specie contando quattro persone, spendendo una fortuna e solo per andare a votare? Per quanto importante, per quanto dovere civico, qui si converte in una cretinaggine, una trivialità. I miei amici nemmeno potevano permettersi il costo di viaggiare fino al Consolato argentino (il più vicino dal Piemonte è quello milanese) per risolvere la grivia, figuriamoci prendere l'aereo. Il che la dice lunga sulla disorganizzazione e patente incompetenza dei politici latini. Se l'astensione si qualificasse come negligenza verso un dovere civico, i politici latini se lo meriterebbero. I miei amici argentini, se non ricordo male, dovettero pagare svariati pesos in fatto di multa alla prima occasione in cui gli era stato possibile farsi vivi al Consolato. Ma a dispetto delle paturnie che affliggono i big del Mercosur, il patentino per votare sarebbe auspicabile per il latino medio. Purtroppo i voti ad muzzum fanno salire sulle poltrone questo e quel candidato privo delle condizioni minime per governare. Il patentino si farebbe utilissimo nel caso delle elezioni federali e statali, anche se per forza di cose, non a livello di prefetture (che nei paesi a regime federale corrispondono a occhio e croce ai comuni). Vero è che a tutti i livelli, chiunque partecipi all'elettorato passivo da queste parti deve spendere una fortuna (di tasca propria) per finanziare la campagna elettorale. E si tratta di cifre che a parità di costo della vita partono dalle duecentomila (che sono pure poche se vuoi vincere quantomeno un posto da consigliere comunale e infatti un mio cognato che ci prova sistematicamente ogni 4 santi anni ha vinto per miracolo una volta sola e per poi finire relegato a un ufficio dal quale non potè far nulla di quanto si era prefissato a beneficio della città). Infatti devi pagare per i veicoli che percorrono la città con tanto di megafono e musica, devi pagare i ragazzi che fanno volantinaggio per la campagna, devi pagare rinfreschi da offrire durante i dibattiti e ovviamente l'affitto del salone apposito. Diciamo che per vincere per un posto di consigliere comunale l'ideale da spendere gira intorno a un milione, ora come ora. E più in alto punti, più dovrai spendere. Non ultimo, nei paesi latini devi fare i conti con un'altra peculiarità: se vuoi essere votato il più possibile, nel caso delle prefetture devi fare la spesa per un mese per interi villaggi, posti dove vivono gli strati più bassi della popolazione. Vale a dire quelli che ben volentieri per riuscire a mangiare tutti i giorni (ma non solo: pure per reperire beni qualsiasi di qualsiasi utilità) rovistano nei sacchi dell'immondizia per le vie pubbliche (piaga nella quale purtroppo ho visto imbattersi una madre di famiglia mia conoscente) oppure trascorrono l'esistenza chiedendo prestiti. Oppure entrambe le grivie. Capisco che dunque nel caso di tale peculiarità il patentino ha poca e nulla ragion d'essere, dato che i voti risulteranno praticamente comprati. Ma a livello di prefetture non posso farne una colpa nè da un lato nè dall'altro. Le famiglie devono mangiare e quindi è più che naturale che votino chi si dispone a fargli la spesa per un mese e magari pure a comprargli la bombola del gas (e già: se non vivi in una capitale o comunque una metropoli, il gas di città qui te lo sogni tanto quanto te lo sogni nelle remote campagne e montagne italiane😂). Chi si dispone, dal canto suo sta spendendo una fortuna che può tranquillamente risultare in un investimento a babbo morto😂. È una peculiarità dovuta alla cultura latina, niente da fare. Ci sarebbe però, sia pure a fronte dell'utilità del patentino al fine di non votare ad muzzum a livello statale e federale, un cero qual grattacapo: soltanto due gatti in croce finirebbero con l'acquisire il diritto di voto. Dati l'analfabetismo e il semianalfabetismo imperanti nel sud del pianeta, che non risparmia nemmeno i paesi messi meno peggio del terzo mondo come quelli latini, altro che sufficienti conoscenze nel campo del diritto giuslavorista, economia e politica. L'abbandono scolastico, piaga sempre attuale, impedisce perfino di discorrere in portoghese o spagnolo corretto. E mi fermo qui perchè la filippica è già chilometrica così e se vado avanti mi faccio tutta la notte davanti allo schermo😂...

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Ps.: caricamento della mia immagina preferita di urne elettorali Pixabay royalty free, autrice ArtRose (https://pixabay.com/es/vectors/urna-electoral-elecciones-votar-5555792/). Felicitazioni agli amici @dave25 e @alexandergudino per il concorso crea un'immagine.

#diginnasio #patentino #votare #elezioni

Sort:  

Per fortuna che qui da noi a nessuno è ancora venuto in mente di metter multe per l'astensionismo, perché dato che in alcune elezioni regionali si è superato il 50%, si troverebbero una pletora di gente inalberata (eufemismo) davanti alle porte dei comuni.
Temo che sarebbe anche un tantino anticostituzionale, ma emanare leggi contrarie alla carta, anche nel recente passato fatto di lasciapassare in stile tessera del fascio, in fondo può anche non essere un problema, a patto di trovare le toghe che le validino.
Purtroppo è un sistema che a mio avviso non ha più alcuna credibilità, sono dalla parte di quelli che al momento non si sentono rappresentati da nessuno e che si sono stufati di votare assegnando ai vari partiti un credito di fiducia, che puntualmente viene tradito. Ho deciso che, da par mio, ribalterò questa logica e tornerò alle urne solo quando qualcuno avrà dimostrato di lavorare per gli interessi della nazione.
Sul patentino hai ragione, i criteri sarebbero troppo stringenti e per non trovarsi quattro gatti a votare allargherebbero le maglie dell'inclusività, fino a ritrovarsi pressoché nella medesima situazione iniziale.

 last month 

Le toghe le trovano, le trovano, basta che siano rosse...


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