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RE: - ITALIA - Povertà Ereditaria e Generazione NEET. / - ITALY - Inherited Poverty and the NEET Generation. [MULTILANGUAGE]

in Italy21 days ago (edited)

Purtroppo non mi sbalordisce minimamente, data la cultura radicata (quantomeno nelle regioni viziose, che purtroppo superano in numero quelle virtuose, dove si può sfuggire alle statistiche, ma bisogna considerare che i più non hanno la possibilità di levare le tende per stabilircisi) che implica un percorso su binari previamente tracciati. Purtroppo l'intorno sociale in cui si nasce la fa da padrone. Un articolo del quotidiano Il sole 24 ore affermava che i ragazzini provenienti da famiglie di bassa estrazione sociale hanno la tendenza a presentare scarso rendimento scolastico, il che la dice tutta. E nonostante il politically correct sbraita da decenni il suo intercalare se vuoi, puoi, tendenzialmente il figlio di un muratore e una casalinga diventerà da adulto a sua volta un muratore come il padre o un operaio. Le statistiche non mentono. Se cresci nell'inferno dei quartieri popolari, difficilmente andrai lontano. Il destino diverso del professor Veronesi è una primula rossa o una rondine che non fa primavera. Ma a dispetto di tanto, lo spassionato consiglio è comunque di non arrendersi mai al primo soffio di venticello. E puntare su obiettivi realistici e ragionevoli. Magari il figlio di un manovale e una donna delle pulizie, a scanso di non essere superdotato, se già inizia con voti bassi alle medie e fa fatica (per forza: se cresci in un ambiente dal livello basso di istruzione, oltre che sociale, non avrai una famiglia in grado di stimolarti intellettualmente e quindi farai più fatica del figlio di un avvocato e una commercialista, più fatica del figlio di due professori, checchè qualche quorano ritenga falliti i laureati che fanno gli insegnanti, più fatica perfino del figlio del carabiniere e dell'impiegata allo sportello delle poste), magari pure con qualche bocciatura, all'università non andrà a scegliere ingegneria (ma ci saranno anche le dovute eccezioni), men che meno studi che abilitano a professioni di casta (senza membri della famiglia nell'ambiente o quantomeno in una cerchia sociale un minimo erudita, le chances di entrare sono prossime allo zero). Però potrà puntare su un percorso di medio livello, dove magari non ci si spacchi la schiena sui libri. Magari il negato sulle esatte costantemente rimandato in matematica e scienze, che però ricorda titoli, date e nomi a memoria con poca fatica, potrà optare per una laurea in storia. Se anche non gli dovesse riuscire di migliorare la sua situazione economica, di sicuro non la peggiorerà (diciamo che però se non manca la possibilità di spostarsi sia pure di regione, miglioramenti sia pure piccoli non dovrebbero risultare impossibili, difficili magari, ma non impossibili).

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Purtroppo è la dura realtà, è sempre stato così però fino a una trentina di anni fa ancora si poteva tentare il riscatto sociale. Anche cambiando città, regione e riuscire a realizzarsi dopo tanta fatica e duro lavoro.

Oggi, anche volendo, anche lasciando il sud per il nord, gli stipendi non ti permettono più di fare quel salto sociale, passando da un ceto all'altro. Sempre se esistano ancora i ceti sociali, la classe media è stata polverizzata ed è leggermente più benestante della fascia di popolazione povera.

Gli adolescenti che nascono nelle famiglie più povere non possono proprio accedere all'università, certo ci sono le borse di studio, ma non è facile ottenerle e poi in famiglia servono i soldi e quindi bisogna andare a lavorare il prima possibile. Poi chiaramente c'è sempre l'eccezione e qualche ragazzo/a ce la fa.

E comunque nel nostro paese laurea non significa automaticamente lavoro ben pagato. Anzi i nostri giovani laureati si rassegnano a lasciare il paese pur di avere uno stipendio decente che li ripaghi degli anni dedicati allo studio.

Qualcosa in questo paese deve essere fatto al più presto! L'inflazione si sta mangiando gli stipendi e le pensioni, gli affitti sono alle stelle, spesa e benzina ti lascio immaginare.. come faranno le nuove generazioni a migliorarsi? Anche incitare i nostri figli ad andaresene non è molto giusto, alla fine che resterà di questo paese? Un paese di vecchi..

 21 days ago (edited)

Se si voterà nuovamente di destra alle prossime elezioni allora qualcosa sia pure di sparuto si potrà pure fare (ricordiamoci che sono state le più tra le sinistre, più facilmente manovrabili da Bruxelles, a distruggere l'Italia in 30 anni in cui non c'era verso di schiodarle dalla poltrona). Tra l'altro, le sinistre hanno gestito il covid davvero di cacca, tirando fuori il peggio immaginabile.
Emigrazione da sud a nord però è oramai da anni un luogo comune da sfatare, al punto che si dovrebbe valutare l'inverso (ovviamente ai TG continuerete ad ascoltare la solita solfa sempre tra nord e sud e chi ci casca, chiaramente quando si parla di nord si intende Milano e quando si parla di sud si intendono i paeselli pugliesi e calabresi e i quartieri spagnoli napoletani dove è ovvio, si sa, le zone davvero più disagiate). I quorani nordici più furbi, per risollevarsi, invece si informano per sistemarsi nel sud. Per chi non avesse paura di imparare il tedesco a livello di madrelingua può però pensare alle aree autonome di frontiera con Svizzera e Austria che a livello lavorativo presentano ancora buone offerte (chiaro che però è necessaria una laurea, il diploma non lo so, forse se qualora dopo la riforma del 2020 ne è rimasto qualcuno professionalizzante senza necessità di proseguire gli studi). Le coppie che vivono in povertà e non potranno sognarsi di permettere l'università ai figli nemmeno a fronte di borse di studio perchè gli servirà il loro stipendio in casa, brutto da dire, ma se possono, meglio che diventino migranti economici all'estero (si, lo so, in barba al fatto del paese di vecchi, ma ritengo preferibile di gran lunga il paese di vecchi al paese di miserabili) prima di pensare a pianificare gravidanze. So che è politicamente scorretto, ma pianificare di mettere al mondo un figlio per fargli fare una vita da quartieri popolari lo trovo atteggiamento irresponsabile. Ho letto la storia di un collega quorano al quale è toccata questa vita. Spezza il cuore a leggere.

Da che ne ho memoria io, in questo paese non c'è stato un governo decente da tanti anni e io voto dal '93.

Però la decadenza del nostro paese è iniziata grazie ai governi Berlusconi. Lui è riuscito a ridicolizzarci all'estero, a sdoganare il parlamento portandoci modelle e personaggi poco raccomandabili. Inoltre le sue tv ci propinano programmi spazzatura da sempre e hanno contribuito non di poco a far regredire culturalmente gli italiani.

Ormai abbiamo oggi, questa eredità di politici di qualsiasi bandiera incapaci e interessati solo alla loro poltrona.

Non c'è mai un ricambio generazionale, sono tutti grandi di età e stanno in parlamento minimo da 20 anni, a cominciare dalla nostra premier e da Salvini, stessa cosa per la sinistra. Ormai anche i 5 stelle si sono adeguati al sistema, perché è un sistema marcio che trascina tutti con sé.

Questo governo è l'unico nella storia a disporre di grandi fondi grazie al PNRR per risollevare il paese, ma da 2 anno sono fermi lì, il paese lo deve risollevare come sempre il sacrificio di chi ha una busta paga, una pensione e i piccoli imprenditori, tutti gli altri (spesa pubblica compresa) non viene toccato.
Non cambia mai niente.

 19 days ago 

Santo cielo, il governo decente l'Italia se lo scorda: avrei dovuto specificare semmai il meno peggio. Dato che purtroppo nemmeno le destre fanno miracoli, ma se si votasse nuovamente di PD e compagnia allora davvero il paese finirà per affondare definitivamente. Berlusconi comunque, se non vado errata, non era nè di destra nè di sinistra e il fatto di essere un imprenditore tout court non è che aiutasse: trattare un paese da governare come fosse una società per azioni a tema cinematografico non è un grande affare. La cosa positiva era però che ai suoi tempi non si verificava il vergognoso tasso di disoccupazione il cui colpevole (correggimi se sbaglio) mi sembra fosse stato PD e/o altre sinistre.
Se voti dal 93 allora devi essere del 75 come mia cugina🤗

Mah, il governo Berlusconi con la legge Biagi nel 2003, aveva introdotto per la prima volta tutte quelle sigle di contratti tipo co.co.pro ecc., tutti contratti a tempo e occasionali, secondo loro per dare più flessibilità al mondo del lavoro.. chiaramente sempre a spese nostre.
Poi c'è stato il capolavoro del job acts che ci ha affossati definitivamente, che ha rafforzato la precarietà dei lavoratori. Questa è stata una genialata di Renzi.
20 anni di disastri..

P.S. Mi hai beccata! Si sono di quell'anno lontano.. millenovecento..blabla ahahahah
Le mie figlie mi dicono che sono nata nella preistoria!

 17 days ago (edited)

Niente paura, che non sono di parecchio più giovane di te, dato che voto dal 1995😂😂 (solo due anni dopo di te😂).
L'abrogazione della legge Biagi da parte dei sinistroti ha fatto sorgere un caos peggiore: ha rimesso alla libera interpretazione del fisco di turno i criteri per definire l'occasionalità del lavoro occasionale, di fatto costringendo, per mantenersi a norma di legge, anche gli studentelli che per miracolo riescono a guadagnare qualche decina di euro grazie a qualche sitarello, ad aprire p. IVA. È poi pure vero, come afferma il mio amico sassarese, che il fisco non andrà a fare le pulci a Peppino Cuccureddu che risulta a carico di suo padre e disoccupato per una decina di euro al mese, ma ciò non toglie che potenzialmente può sempre fargliele, le pulci, perchè di fatto sta lavorando fuori della legge. Che gli impone di aprire p. IVA perchè di fatto risulterebbe freelancer anche chi tira su cifre misere dai sondaggi online (ok, se sei disoccupato, casalinga o studente, non ti qualifichi quasi mai per completare un intero sondaggio perchè per farla breve, alle compagnie promotrici interessano solo i profili di chi presenta un discreto potere d'acquisto, cosa che le tre categorie menzionate possiedono pari a zero). La legge Biagi quantomeno stabiliva criteri predeterminati per configurare l'occasionalità, ma dal 2015 non c'è più. Dunque anche gli steemians italiani potrebbero potenzialmente terminare nel mirino dell'AdE quando si azzardano a incassare, senza una p. IVA aperta (difatti l'attività in Italia configurerebbe un freela dal profilo di blogger, nè più nè meno). Ok, chi gode del beneficio di un impiego sotto padrone se la può anche cavare con la voce altri redditi, senza aprire p. IVA. Ma di fatto, sono rimaste scoperte soprattutto le categorie più deboli, in primis i disoccupati, studenti e casalinghe che non figurano a carico (casalinghe e studenti a carico possono guadagnare fino a una certa cifra senza necessità di dichiarare, ma data la natura dell'attività, non sono sicura se l'apposita legge si riferisce solo a mansioni classiche offline o copre anche attività passibili di p. IVA). Il disoccupato è la figura più nella cacca anche se a carico, anche perchè se svolge attività online non è più considerato disoccupato dal fisco...
In buona sostanza: l'abrogazione della legge Biagi ha creato un limbo d'incertezze che prima non c'era.

Diciamo che finché sarà possibile, bisognerà inviare e prelevare da wallet DEX e usufruire dei servizi di piattaforme tipo Bitrefil, come poi si faceva una volta.
Speriamo che i developer del settore riusciranno a farci trovare sempre una soluzione alternativa ai canali centralizzati. 🤞

 16 days ago 

Sulla falsariga dei buoni Amazon che alcuni miei colleghi dell'illustre estinto guadagna.net prelevavano al posto dei pagamenti via paypal perchè appunto si trovavano in una situazione priva di copertura davanti al fisco italiano. Sebbene l'AdE non sarebbe andata da loro a fare le pulci per poche decine di euro, restava sempre la questione della figura priva di copertura. I buoni Amazon risolvevano la paturnia, anche se comunque restava la grivia del vincolo di riuscire a comprare solo determinati prodotti, senza mai poter monetizzare nulla dal loro lavoro.

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