Buon Natale 2023/Feliz Navidad 2023

in Italy7 months ago

ITALIANO
Carissimi, settimane fa avevo preparato un altro video slide musicale, sulle note di Franz Joseph Haydn. Dormivo sonni tranquilli perchè è cosa risaputa e si giura e spergiura che la musica classica è assolutamente priva di copyright. Quale non fu la mia amara sorpresa quando, caricato il video musicale su youtube (operazione necessaria per poterlo trasmettere altrove), il social mi rilevò quanto segue:

Copyright
Trovati contenuti protetti da copyright.
Il proprietario autorizza l'utilizzo dei contenuti su YouTube.

Chiedo venia, ma Franz Joseph Haydn è passato a miglior vita dalla notte dei tempi. E il copyright spira al settantesimo anno della morte dell'autore di un'opera.
Cosa poteva dunque essere successo? Purtroppo il web non è più quello di un tempo e google non restituisce più come una volta pagine e pagine infarcite di vagonate di info. L'unica ipotesi plausibile è che una filarmonica di qualche capitale europea o peggio, una discografica, si sia attivata per acquisire l'esclusiva per tortuose vie legali, anche se a mio avviso trovo l'affare scorretto (correggetemi se sbaglio, però). Santo cielo, se un autore è deceduto da oltre due secoli, mi pare un vero e proprio abuso l'impedire il libero uso anche commerciale delle sue opere. Così facendo, si rischia di vincolare un'opera fino alla fine dei tempi, in barba alla divulgazione della cultura. Se poi sbaglio, ripeto, correggetemi pure. Ora, leggo che Il proprietario autorizza l'utilizzo dei contenuti su YouTube. E se a noi serve pubblicare su altra rete sociale che non è youtube? Su un blog personale? Per non parlare del fatto che il proprietario, vale a dire chi ha la paternità dell'opera, è morto da oltre duecento anni, a quanto mi risulta. Ma tant'è. Purtroppo avevo buttato via un'intera serata e fatto le ore piccole per quel video musicale e pazienza. Ore di lavoro andate a ufo per colpa di quel piccolo intoppo.
Per questo video qui, fortunatamente, niente avvisi dubbi da parte di youtube. Me l'ha fatto passare così com'è. E qui ci mancherebbe solo che una filarmonica qualsiasi o peggio, una casa editrice, se lo brevetti, dato che in questo caso l'autore, Aurelius Clemens Prudentius è morto nel 413. Si tratta di un canto natalizio, anche se non dei più conosciuti (se ne avrò il tempo, tenterò anche con qualcuno di questi ultimi, forse magari quello che mi hanno dato da suonare in chiesa per Natale, ma sto in dubbio, oramai, che per quanto riguarda i canti natalizi più noti, che non sia mai qualche entità si sia già accaparrata il copyright a dispetto del decesso secolare degli autori). Ok, mi preparo per gettare qualche altra serata o nottata alle ortiche, se così sarà, perchè ovviamente non mi azzarderei mai a postare nulla di non rigorosamente libero da diritti d'autore, legittimi o abusivi che si presentino.
Tornando comunque all'attuale video, il testo è stato tradotto in inglese da Edward Caswall, anch'egli passato a miglior vita (da oltre centoquaranta anni). Il titolo in inglese è Earth has many a noble city (in latino risultava O sola magnarum urbium). Si trova nel mio innario metodista britannico al n. 405. Per questo motivo ho intitolato il video Noel405 (dove Noel sta per Natale e 405 il numero dell'innario).
Le corde del mio violino stanno invecchiando e si sente, ma finchè non saltano, le tengo. Non posso cambiarle. Di questi tempi vanno tagliate fin troppe voci spesa, considerato poi che avremo il dentista in due e probabilmente (ma sto facendo i salti mortali per poterlo evitare) un onorario al mio commercialista se non potrò rimandare la consulenza fino al periodo d'imposta ordinario.
Se non dovessi riuscire a pubblicare un altro video slide musicale con il suono del mio violino, auguro in anticipo buon Natale a tutti. La prima immagine Pixabay del video fa riferimento al testo natalizio del Vangelo di Luca, mentre la seconda, sempre da Pixabay, rappresenta la mirra, il terzo dono che Gesù ricevette dai tre re magi.

ESPAÑOL
Queridos amigos, hace unas semanas había preparado otro video slide, sobre las notas de Franz Joseph Haydn. Dormí a pierna suelta porque es de dominio público y se jura y perjura que la música clásica está absolutamente libre de derechos de autor. Entonces. cuál no fue mi amarga sorpresa cuando, tras subir el video musical a YouTube (operación necesaria para poder difundirlo en otros lugares), se detectó lo siguiente:

Copyright
Contenidos encontrados protegidos por derechos de autor.
El propietario autoriza el uso del contenido en YouTube.

Perdón, pero Franz Joseph Haydn ya falleció desde hace siglos. Y sabemos que el copyright tiene duración hasta 70 años tras la muerte del autor de una obra.
¿Qué podría haber pasado? Desafortunadamente, la web ya no es la misma de los buenos tiempos y Google ya no devuelve páginas y páginas atiborradas de fajos de información. La única hipótesis plausible es que una filarmónica de alguna capital europea, o peor aún, una discográfica, hiciera gestiones para adquirir los derechos exclusivos por tortuosos cauces legales, aunque en mi opinión el trato me parece injusto (corríjanme si me equivoco, no obstante). Dios mío, si un autor lleva fallecido más de dos siglos, me parece un verdadero abuso impedir la libre utilización, incluso comercial, de sus obras. Al hacerlo, se corre el riesgo de vincular una obra hasta el fin de los tiempos, en detrimento de la difusión de la cultura. Aun así, si estoy equivocada, repito, les ruego que me corrijan. Ahora bien, leí que El propietario autoriza el uso del contenido en YouTube. ¿Qué pasa, entonces, si necesitamos publicar en otra red social que no sea YouTube? ¿En un blog personal? Por no hablar de que el propietario, es decir, quien tenga la autoría de la obra, lleva muerto más de doscientos años, que yo sepa. Pero, parece que no hay nada que hacer. Infelizmente, había empleado toda una tarde trabajando varias horas para ese video musical, y qué más da. Horas de trabajo echadas a perder por culpa de ese pequeño contratiempo.
Para el presente video, afortunadamente, no hay advertencias dudosas de YouTube.
Me lo aceptaron tal cual. Ahora, solo faltaría que cualquier filarmónica, o peor, discográfica, lo patentara. Ya que el autor, Aurelius Clemens Prudentius, murió en el año 413. Es un villancico, aunque no de los más conocidos. Al tener tiempo, probaré también con alguno de estos últimos, quizás el que me dieron para tocar en la iglesia por Navidad. Sin embargo, a estas alturas me temo que, en lo que se refiere a los villancicos más conocidos, no vaya a ser que alguna entidad haya acaparado ya los derechos de autor a pesar de los siglos de fallecidos de los verdaderos autores. Bien, me dispongo a echar unas cuantas tardes o noches más al traste, si es que va a ser así, porque obviamente nunca me aventuraría a publicar nada que no estuviera estrictamente libre de derechos de autor, legítimos o abusivos según se presenten.
Volviendo al vídeo actual, el texto fue traducido al inglés por Edward Caswall, también fallecido (hace más de ciento y cuarenta años). El título en inglés es Earth has many a noble city (en latín era O sola magnarum urbium). Se encuentra en mi himnario metodista británico, en el número 405. Por eso lo titulé Noel405 (donde Noel significa Navidad y 405 el número del himnario).
Las cuerdas de mi violín se están haciendo viejas y se nota, pero mientras no se rompan, las conservo. No puedo cambiarlas. Hay que recortar los gastos, teniendo en cuenta que tendremos que pagar al dentista y probablemente (aunque estoy buscando todas las formas para evitarlo) honorarios a mi contador, si no puedo posponer la consulta hasta el periodo impositivo ordinario.
Si no conseguiré publicar otro video slide con el sonido de mi violín, les deseo ya ahora por adelantado feliz Navidad. La primera imagen de Pixabay del vídeo hace referencia al texto navideño del Evangelio de Lucas, mientras que la segunda, también de Pixabay, representa la mirra, el tercer regalo que Jesús recibió de los tres Reyes Magos.

Sort:  

No che non sbagli. Ci deve essere un errore da qualche parte.
Comunque a questo punto brevettali tu questi pezzi così non ti possono più dire niente! 😂
Complimenti per il brano, io non me ne intendo perciò non ho percepito le corde che stanno invecchiando e mi è piaciuto molto.😜

A volte le discografiche fanno le furbette brevettando brani che sono già di dominio pubblico da secoli. Sapevi infatti che la famosissima e lapalissiana oltre ogni dire canzoncina Tanti auguri a te/Happy birthday to you conosciutissima finanche dal gatto di casa della bisnonna dello zio del cognato del cugino, è stata brevettata dalla solita furbetta discografica gringa? E che quantomeno fino al 2030 non la si potrebbe nemmeno cantare in un luogo pubblico, pena il rischio di procacciarsi una bella denuncia per violazione di copyright?Ovvio che se finora nessuno è stato querelato da qualche rappresentante discografico lo si deve alla solita questione della divergenza tra la diuturnitas e la lettera della legge. Le consuetudini spesso prevalgono, ma in casi come questi è sempre a rischio e pericolo. In breve, finchè domina il buon senso, nessuno ti denuncerà mai perchè hai cantato o suonato Happy birthday to you nel bar di Vincenzo al compleanno di tuo nipote, ma esiste pur sempre la sia pure remota possibilità del facinoroso che denuncia per puro partito preso o mera patente stupidità. Il fatto sta che la legislazione sul copyright in sè e per sè andrebbe rivista. Ora, capisco che non stanno affatto bene le vergogne latinoamericane dell'upload su youtube del film uscito cinque minuti fa nelle sale cinematografiche e lo stesso giorno già uploadato nel social da parte di Pinco Pallo (dunque niente canale ufficiale) a uso e consumo del 90% del mondo. È infatti così che gli artisti rischiano il fallimento. Ma quantomeno rispettare la questione dei 70 anni dalla morte dell'autore vietando brevetti e altre diavolerie su opere di dominio pubblico.

Pensa alla casa discografica furbetta quanti soldi entrano con happy birthday usata come gingle nei programi tv o radio o al cinema. Geni del male!

Ma pensa pure all'aberrazione (ridicola, davvero da pagliacci) che possono denunciare la nonnina che s'è azzardata a cantare Tanti auguri a te al compleanno del nipotino di un anno in luogo pubblico perchè non ha pagato i diritti SIAE/altro alla discografica. Causa prassi e buon senso non succede di fatto, ma potenzialmente può pur sempre accadere se ti trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Alle case discografiche non dovrebbero permettere tali vergogne, ma si sa: si tratta solitamente dei big che influenzano la politica e sottomettono pure i governi ai loro porci comodi.

Prima di tutto complimenti per il tuo violino! In effetti è strano, visto che sei tu a suonare non capisco la questione del copyright. Credo che un'orchestra che esegue un pezzo, potrebbe comunque vantare il copyright su quell'esecuzione, e quindi io non posso riutilizzare la registrazione senza il loro permesso, anche se l'autore dell'opera originale è morto da anni. Ma se la suono io (magari , in sogno 😂) non dovrebbero esserci problemi. Forse è solo una questione di algoritmi e controlli automatici sulle piattaforme...

Scusami l'abominevole ritardo...per qualche ragione non mi è arrivata la notifica del tuo commento (oppure la mia vista che oramai peggiora di mese in mese ha fatti cilecca). Temo che il divieto si estenda pure all'esecuzione dell'opera (anche se per la verità quella vera, così come argomentato più sopra con @mikitaly, è una bella vergogna che una discografica si arroghi il copyright di un'opera il cui autore è deceduto oltre 70 anni). C'è la simile storiella della canzoncina Tanti auguri a te, che la furbetta discografica americana, come rilevato sempre più sopra con Miky, ha reso inutilizzabile senza il previo permesso (ovviamente da pagare profumatamente) della stessa per poterla cantare in pubblico, dato che ne ha acquisito il diritto d'autore fino al 2030. È quanto recita la pomposa legge sul copyright. Ovviamente, secondo buon senso, indicativamente nessuno andrà a denunciare i nonni del bimbetto che gliela cantano in un ristorante (quindi luogo pubblico) dove festeggiano il suo compleanno (c'è comunque sempre la sia pure altamente remota possibilità che qualche nemico capitale di questi nonni li voglia rovinare e allora faccia partire la denuncia e questo nemico capitale deve essere pure un avvocato specializzato nel diritto d'autore, altrimenti non ne avrà neppure la più pallida idea di come funzionano queste leggi di nicchia). Tornando alla legge sul copyright, quest'ultima stabilisce il generico divieto di utilizzo. Tale espressione copre anche l'interpretazione perchè si tratta pur sempre di un'opera altrui (per quanta pretestuosità vi sia nell'arrogarsi il copyright di un brano il cui autore è morto da secoli). In breve, sono io a suonare, ma il brano non è a libero_uso e consumo_. La stessa storia dei libri. Non possiamo commerciare (ovvio) un'opera altrui e nemmeno distribuirla gratis, ma neppure la possiamo leggere (dunque uso personale) se prima non la compriamo. Ottenere il permesso di utilizzo non è difficile, ho letto, ma i costi sono salatissimi.

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