Contest - Crea un'immagine

in Italy7 days ago (edited)

IL DILEMMA DI ANSELMO GRANATA, ovvero IL RETROCASA ALLO SCOPERTO CAP. XX, in diretta dalle CREPUSCOLARI MARZOLINE STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO

-Ma tu...sei completamente fuori di melone! Hai perso tutte le rotelle!- gridò furiosa la signora Fiorina al marito Anselmo.
Il buon calzolaio, qualche giorno avanti alla sfuriata di sua moglie, tornando dalla bottega del suo principale nella quale oramai svolgeva più che altro lavoretti compatibili con la sua età e con il suo stato fisico, si era fermato davanti all'enorme vetrata del casinò più lussuoso della città, attratto dalle insegne luminose. Approfittando del fatto che un cliente ne stesse uscendo, ebbe modo per un attimo di vedere una sala fastosamente arredata e mobiliata. La sala dava su un grande corridoio non meno lussuoso, dedicato alle slot machine.

_7abb194f-0c55-4cdd-a40d-422c88d609ae.jpg

Immagine che partecipa realizzata con bing (gambling slot machines a través de un lujoso escaparate)

A quelle dev'essere facile giocarci, aveva pensato il signor Anselmo. Non ebbe, comunque, per il momento, il coraggio di entrare. Oltretutto, in tasca non aveva che pochi spicci e dubitava sarebbero serviti allo scopo. Avendo nel corso dell'anno operato il passaggio di proprietà degli scarsi investimenti di famiglia alla figlia Natalina, principalmente per ragioni condominiali, forse sarebbe stato meglio chiederle di mettergli in mano qualche decina per l'occasione. Certo, la figlia si sarebbe preoccupata e gli avrebbe chiesto se gli servivano farmaci, al che non avrebbe certo esitato a prelevare denari, ma Anselmo sapeva che non avrebbe approvato affatto il gambling. Per la verità, l'anziano era cresciuto in una famiglia che non aveva mai approvato il gambling. Specie sua madre, fosse tornata in vita, sarebbe nuovamente morta e stavolta di infarto, al venire a sapere che il suo pargolo si accingeva a cacciarsi in un gran pantano. Non era però che Anselmo fosse improvvisamente divenuto un fanatico del gioco d'azzardo. Proprio no. Ma gli era venuto in mente che avrebbe pur potuto tentare il colpaccio di fortuna. Con poche decine, forse qualche centinaio. Ai fortunati potevano bastare. Poteva, dopotutto, la fortuna arridergli come a Mattia Pascal* nel casinò di Montecarlo. L'idea però non gli era piovuta perchè covata nell'inconscio, stuzzicata dalla tentazione. Le bische non avevano mai tentato il calzolaio Anselmo Granata. Semmai, si trattava di un'improvvisa quanto improvvida smania di arricchirsi velocemente, dimentico che il denaro facile e veloce non esiste e dimentico che il banco vince sempre. La smania gli era nata a causa di un fatterello di casa sua, alimentata tra l'altro dai crepuscolari discorsi della moglie Fiorina. Natalina a un certo punto non aveva più potuto nascondere ai suoi genitori, con i quali conviveva, di avere un fidanzato con il quale intratteneva la relazione sentimentale della sua vita e ci stava pure organizzando il matrimonio, che sarebbe avvenuto nell'aprile successivo. Giusto a distanza di un anno da quella fantastica serata del venticinque, nella quale erano culminati i movimentati eventi scolastici. E il fidanzato di Natalina risultava essere nientemeno che Manfredi Palladini, lo scapolo d'oro più ambito della città, valeva a dire l'ingegnere capo della divisione robotica dell'industria del super androide Vittorio. Alla signora Fiorina non voleva proprio entrare in testa che si trattava di un fidanzamento serissimo e men che meno che un simile uomo avesse davvero intenzione di sposare sua figlia.
-Hai perso il cervello? Come se non sapessi minimamente di non essere lontanamente alla sua altezza! Quello si sta prendendo gioco di te e una volta che gli riesca di portarti a letto, si dimenticherà pure che esisti. Sempre e quando non ci sia già riuscito...
-Per tua norma e regola, mamma, devi sapere che Manfredi è un vero gentleman. Figurati che si permette a malapena di baciarmi velocemente perchè ha paura di commettere peccato. E non lo fa mai quando per caso restiamo soli. Non mi porterebbe mai a letto senza prima avermi debitamente sposata.
-È una barzelletta?
-No, mamma, è la pura verità.
-Se è davvero come dici, allora portalo a casa e fammelo conoscere. Voglio proprio vedere, già, voglio proprio vedere- aveva sbuffato incredula la signora Fiorina.
Ad Anselmo non era piaciuta l'idea di sua moglie, la quale lo aveva convinto del fatto che, a dispetto che un tempo il fidanzato di Natalina era stato un operaio, sicuramente doveva trattarsi del figlio di un duca che aveva giocato a fare il proletario per puro spirito avventuriero. Mica era così scema da credere alla rivoluzione cittadina dei pezzi di latta, lei no di certo! Ci credesse pure l'amico Alboino, che tra una bevuta e l'altra doveva averci le traveggole, ci credesse pure l'allocco di suo marito, ma non si desse a intendere a lei fantomatiche storie sci-fi. Ecco che allora il signor Anselmo si sentiva in difetto e non sia mai che la figlia perdesse l'occasione della sua vita non appena il suo fidanzato avesse visto dove vivevano. Cercò di dissuadere sua moglie dall'assurda idea di volere per forza conoscere di persona Manfredi Palladini, ma invano. Anzi, si prese pure dello spensierato, incurante degli interessi di una figlia destinata a rimanere zitella.
-Perchè tu non sei stato capace di intrattenere a dovere il signor Alboino! Natalina si ritroverebbe all'altezza di un marito come lui.
-Ma guarda che Alboino piaceva pure a me, sai? Figurati, è amico mio! Ma se Natalina ha trovato di meglio...
-Ecco, il solito gnocco che crede nelle favole. Il figlio di un duca o di un conte che sposa una pezzente, dai!
-Nostra figlia non è una pezzente, è professoressa!
-Supplente, supplente! Una prof. fallita che insegna una lingua morta!
E giù a litigare peggio di cane e gatto, tanto per cambiare.
Anselmo doveva rimediare e per non fare brutte figure non gli restavano che i soldi facili al casinò. Naturalmente Fiorina gliene aveva dette di tutti i colori e stavolta non che avesse torto marcio.
-Dopo aver fatto i salti mortali per tutelare la nostra vecchiaia e un barlume di futuro di nostra figlia, finiremo lo stesso in mezzo alle strade, una volta che ti sarai giocato fino alle mutande!
A Natalina, da parte sua, non rallegrava l'idea di portare Manfredi nella casa pazza in cui viveva. All'uscita con il fidanzato, successiva alla solita tragicommedia di mamma Fiorina e alle solite sconclusioni di papà Anselmo, specie su Alboino, il fidanzato non potè non notarla visibilmente costernata. Alla fine Natalina, in preda all'afflizione, gli disse che sua madre insisteva per conoscerlo.
-Tutto qui? È questo che ti preoccupa?- rise Manfredi. -Tua madre ha ragione di volermi conoscere prima che ci sposiamo. Vuole rendersi conto che io sia un uomo serio e non posso che essere d'accordo con lei.
-Ma tu non lo sai, che carattere infernale ha. E quanto a mio padre, si cimenta in certe cappelle...
Manfredi non si scompose minimamente. Fino ai diciannove anni aveva vissuto con due genitori oltremodo scandalosi, prima che il famigerato incidente d'auto, o meglio, di quel bidone di FIAT Cinquecento in stile anni novanta di fine secondo millennio, se li portasse via.
-Tranquilla, amore. Nessuno supera i livelli dei miei genitori, credimi. I tuoi in confronto sono due angeli, sicuro.
Che trasportano tizzoni dall'inferno, pensò Natalina. Comunque Manfredi, che non perdeva mai il suo senso dell'humor intrigante, riuscì a risollevarle l'animo. Lei gli chiese comunque di far venire la nipote Valentina per il famigerato incontro con Fiorina e Anselmo, dato che sperava la presenza di una collega e futura parente stretta avrebbe tenuto a freno la lingua di sua madre e le rocambolesche e fuori luogo uscite di suo padre. Che il pomeriggio della visita del fidanzato della figlia si scervellava per inventare una storia di come c'erano finiti, a vivere in un condominio di periferia, non avendo intanto potuto giocarsi neppure un centesimo per fare il botto della storia del gambling. Non che sua moglie gli desse però modo di aprir bocca chissà quanto e per certi versi fu meglio così, dato che Natalina aveva ragione di temere che esponesse la famiglia a deplorevoli figuracce. Ma la signora Fiorina non fu da meno, quando una volta fatto il terzo grado a Manfredi riguardo al suo lavoro nell'industria di Vittorio, senza che tra l'altro l'ingegner Palladini se ne avesse affatto a male, d'un tratto sbottò, fulminando con gli occhi la figlia come un falco al punto di attaccare una preda:
-Natalina, ma tu gliel'hai detto, gliel'hai detto, a quest'uomo?
A Valentina, che stava terminando di sorseggiare una tisana di frutta, parve di assistere a qualcuna delle scene che sua madre le raccontava, di quando i nonni Antonio e Arbera erano vivi.
-Detto cosa?- e Natalina fece tanto d'occhi.
-Di me e di tuo padre. Di cosa facciamo- e Fiorina lanciò sguardi che parevano volerla incenerire.
-Aspetta...-iniziò il signor Anselmo, che per un attimo s'era staccato dalla sua tazza di camomilla.
-Stai zitto tu- lo rimproverò la moglie senza lasciargli dire altro. E rivoltasi di nuovo alla figlia: -Allora, gliel'hai detto?
-Detto cosa? Che tu e papà litigate peggio di cane e gatto un giorno si e l'altro pure? Non temere, me ne sono premurata da un pezzo.
-No, stupida che sei. Da quel che sento, quest'uomo è un ingegnere robotico ai gradini più alti della società e tu non sei neppure all'altezza della sua ombra! Gli hai detto che sei la figlia fallita di un'umile casalinga e un calzolaio di mala morte più fallito di te?
-Guarda che il mio stipendio alla calzoleria è il più alto di tutti!- si affrettò a informare il signor Anselmo, nella speranza che Fiorina si stancasse di interromperlo in continuazione, cercando di fare apparire la sua situazione economica migliore di quanto in realtà fosse. -Nessuno prende quanto me, degli altri calzolai.
-Sai che traguardo!
-Sono un calzolaio senior!
-Ha parlato lo sceicco d'Arabia!
-Ma è...ma è...
-Un calzolaio di mala morte che vive in un quartiere di periferia di mala morte in una casa di mala morte...
-Ma se è temporaneo! Una sistemazione temporanea- protestò il signor Anselmo.
-Cretino! Temporanea di che?
-Temporanea significa che ...
La signora Fiorina non lo lasciò terminare, prendendo a inveire come al solito, in quanto Natalina, sprofondando dalla vergogna e dal disappunto, si domandava quali fandonie fossero venute in mente a suo padre e fino a dove sua madre si sarebbe spinta a ricoprire la famiglia di ridicolo.
-Ma da dove ti è piovuta la temporaneità, Anselmo!- sbraitò Fiorina, la cui intenzione altro non era che di scoraggiare un uomo dell'alta società a giocare con sua figlia, inducendolo a prendere le distanze da lei. Nel frattempo, la nipote Valentina stava compiendo mille e uno sforzi per non scoppiare a ridere, data la scena che definire tragicomica avrebbe significato restare più corti delle maniche di un gilè. Ma Natalina si sentiva morire e avrebbe capito, per quanto le dolesse più di mille pugnalate, se il suo fidanzato non avrebbe più voluto avere niente a che fare con lei. Però, contrariamente a ogni aspettativa, l'unico a non perdere la disinvoltura in tale deplorevole scenario sembrava essere proprio Manfredi, al quale gli sproloqui dei genitori di Natalina erano indirettamente rivolti. Appena Fiorina prese un attimo fiato, ne approfittò per mettere in chiaro tre questioni.
-Signora, non c'è davvero niente di male in una donna che si occupa della casa e della famiglia. Tutt'altro. E un calzolaio è un artigiano qualificato. Con l'esperienza del signor Anselmo, poi, sono sicuro che i suoi lavori sono opere d'arte. Quanto alla mia fidanzata, è tutt'altro una fallita. È più che alla mia altezza, anzi, sare io, piuttosto, a non essere alla sua altezza.
Natalina sgranò gli occhi, stupefatta, sicura che il fidanzato la stesse sopravvalutando un po' troppo...
-Ha due lauree, mentre io solo una- continuò l'ingegner Palladini. -È una brava insegnante che lavora con dedicazione e diligenza e poi disegna benissimo.
Alla fine del discorso, prese la mano della fidanzata e gliela baciò. Natalina gli gettò uno guardò speranzoso. Era incredibile, sembrava proprio che le peggiori scene di Fiorina e Anselmo non riuscissero a scomporlo. Fiorina li guardò in silenzio, dubbiosa e malfidente. Manfredi capì che soltanto una cosa poteva convincere la futura suocera a smettere di sminuire la famiglia, specie la sua fidanzata, in tal maniera e senz'altro pure di credere che lui stesse solo giocando con i sentimenti e la vita di Natalina. Nel frattempo, l'attitudine di Fiorina e Anselmo lo avevano indotto a prendere una decisione drastica. Perchè aspettare fino al successivo aprile per sposarsi? Pazienza per il salone delle feste che andava riservato con parecchi mesi di antecedenza, se Natalina concordava a lasciarlo perdere ed era sicuro di si. Non era fondamentale affinchè il matrimonio risultasse valido. In fin dei conti si conoscevano davvero bene da sapere praticamente da lunghissimo tempo che quanto più desideravano nella vita era trascorrerla insieme per sempre. Ma a pensarci bene, si poteva utilizzare una delle sale dell'industria: come non gli era venuto in mente prima? Che sbadato come al solito! Ovviamente Vittorio avrebbe fatto i salti mortali per regalare alla coppia una cerimonia da sogno. Dunque Manfredi avrebbe chiesto a Natalina di iniziare le formalità per sposarsi nel giro di poche settimane. Doveva portarla via da quella casa quanto prima, via da quella madre che non la valorizzava come meritava. I robot avevano già ultimato l'appartamento che gli stavano costruendo su un ala intorno al Cervello, dove aveva intenzione di portare a vivere la moglie.
-Signora, i miei nonni e i miei genitori avevano il banco della frutta in Piazza dello Stagno!
L'effetto fu immediato. I signori Anselmo e Fiorina spalancarono gli occhi, sbalorditi e stupefatti. No, decisamente, la famiglia di un duca mai avrebbe svolto le mansioni di un fruttivendolo e per giunta nel mercato rionale più degradato di tutta la città. Per il signor Anselmo fu un gran sollievo. Alboino non si era sbagliato a causa dei fumi dell'alcol. Il futuro genero era stato davvero un blue collar che era riuscito cambiar vita da operaio a ingegnere capo per soli meriti personali. E sapeva bene cos'era la povertà, anzi, la miseria, trattandosi di una famiglia numerosa che doveva contare sui quattro spicci di una bancarella in Piazza dello Stagno. Quindi non v'era più bisogno di ricorrere al gambling per ottenere ricchezze facili e veloci con il concreto rischio di giocarsi finanche le mutande, pur non scomparire davanti al figlio di un duca mai esistito...

Disclaimer: immagine creata con bing.com (intelligenza artificiale) per seguire le regole del concorso Digitaly crea un'immagine (attraverso l'uso della IA). Quanto al testo, invece, è farina del mio sacco.

https://www.bing.com/images/create

Disclaimer in English: image created with bing.com (artificial intelligence) to follow the rules of the Digitaly competition create an image (through the use of AI). The text, on the other hand, is all my own work.

https://www.bing.com/images/create

Disclaimer en español: imagen realizada con bing.com (inteligencia artificial) para seguir las reglas del concurso Digitaly crear una imagen (mediante el uso de IA). En cambio, el texto es toda cosecha mía.

*Mattia Pascal, l'uomo in attesa della sua terza, ultima e definitiva morte, è il protagonista dell'opera più famosa di Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal. Apparentemente, la fortuna aveva arriso a Mattia, ma in realtà la grossa vincita al casinò di Montecarlo (peraltro resa zoppa a causa degli ultimi tre giorni di perdite vertiginose, nei quali Mattia non riusciva peraltro a smettere di giocare, cosa che fece unicamente a causa del suicidio di un giovanotto che al casinò s'era rovinato) gli aveva dato un falso senso di libertà che gli fece erroneamente credere di potersi liberare del suo passato, specie dell'infernale suocera e di una moglie che campava attaccata alle gonnelle di mamma, una volta che queste lo avevano riconosciuto nel cadavere di un poveretto che s'era affogato nel podere della Stia.

Sort:  

A lengthy post, but the storyline had me on the edge of my seat! A very good one.

No gambling involved, but his daughter certainly hit the jackpot with a wealthy and good natured man falling for her 😉

 3 days ago 

Thank you for appreciating the story🤗! This is only the last chapter of my e-book STORIE DAL TRENTESIMOSECOLO, dedicated to steemit as participating to this and that contest. I began this e-book in 2022 and this chapter is yet in the third part😂. Anselmo's daughter story began when she was only 14 years old...

I wish you further success in your book! Now I have to check your posts for any story updates :-)) I'm curious what would become of Anselmo now that his daughter will be moving out of their household.

Congrats, by the way, for winning the contest!

 yesterday 

Thank you friend! All began with the first Digitaly contest (UNA STORIA ITALIANA, then it passed to be CONTEST - CREA UN'IMMAGINE). I supposed it was the 2022, but if I don't mistake, it was 2023. My e-book began here:
https://steemit.com/hive-184714/@pousinha/contest-una-storia-italiana
In that moment, I still didn't know it would became my e-book n.8😂. In another Digitaly number, I created the character Bartolino, who is mad like an hatter😂. Then, in another, Anselmo's daughter and further i decided that Bartolino is her cousin. It was after some months I developed the idea to match Natalina, Anselmo's daughter, with the super skilled engineer who re-programmed the super NDR android Vittorio😂

Wow! What a story. So that's how Manfredi started. Bartolino sounds like a fun person 😂 Where is the story of Bartolino?

🤖 Hi @pousinha! Your contribution is wonderful! ✨

image

Hey friend! 🎉 Come check out your awesome post on my shiny new front-end! It's still a work in progress but I'd love to hear what you think! View your post here

 5 days ago 

Thank you for appreciating🤗


99pyU5Ga1kwqSXWA2evTexn6YzPHotJF8R85JZsErvtTWXVvMkBYeMWC9dEtVv5uCFpfG5vFxE6zDo8AAV5w3LHaiMek3HbysNwmb38mkqVxsR4LXvDnE8govNJhw4vjHg.jpeg

 5 days ago 

1000 grazie

Coin Marketplace

STEEM 0.30
TRX 0.25
JST 0.040
BTC 95166.94
ETH 3365.58
USDT 1.00
SBD 7.80