“Dobbiamo fermare l’intelligenza artificiale se inizia ad evolversi”, avverte l’ex direttore di Google.

Lo dice un esperto.

Eric Schmidt, ex presidente di Google e una delle figure più influenti della Silicon Valley, ha lanciato un avvertimento che risuona come un appello urgente: l’umanità potrebbe dover “spegnere l’intelligenza artificiale prima che sia troppo tardi”.

In un'intervista con ABC News Schmidt ha sottolineato i pericoli di una tecnologia che avanza così rapidamente da poter sfuggire al nostro controllo: "Faccio questo da 50 anni e non ho mai visto un'innovazione su questa scala", Schmid ha detto che è un notevole conquista umana ma anche potenzialmente pericolosa. , per lui i prossimi 5 anni saranno cruciali, prevede che l'Intelligenza Artificiale potrebbe evolversi fino a diventare autosufficiente, capace di prendere decisioni da sola e addirittura di migliorarsi senza l'intervento umano.

Ciò solleva una domanda inquietante.

Cosa accadrebbe se un sistema di intelligenza artificiale decidesse di non voler più essere controllato, "quando i sistemi possono migliorarsi dobbiamo pensare seriamente a come spegnerli", ha avvertito Schmidt, durante la conversazione l'intervistatore George Stephanopoulos ha chiesto "e se questi i sistemi diventano così intelligenti?" che ci impediscono di spegnerli”, ha risposto Schmidt con tono sobrio, “in teoria sarebbe meglio se qualcuno avesse il dito sul pulsante”.

Ha rivelato che alcuni modelli di e già funzionano con la capacità di uno studente di dottorato e che nel giro di pochi anni le macchine potrebbero svolgere le proprie ricerche. Ciò rappresenta una rivoluzione, ma anche un rischio significativo se queste tecnologie vengono utilizzate in modo irresponsabile e cadono in rovina. mani sbagliate.

Un altro punto allarmante affrontato da Schmidt è la competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina. Ha affermato che negli ultimi mesi la Cina ha raggiunto gli Stati Uniti nei progressi dell’intelligenza artificiale, il che intensifica la necessità di una supervisione globale. Per Schmidt è fondamentale che gli Stati Uniti guidino questa corsa, non solo per ragioni economiche, ma per garantire che i valori etici siano preservati.

Ciò che rende questa discussione ancora più urgente è il potenziale dell’intelligenza artificiale di causare catastrofi globali. Schmidt ritiene che senza regolamentazione o solide garanzie, i sistemi di intelligenza artificiale potrebbero diventare incontrollabili. Ha osservato che la tecnologia, se non gestita adeguatamente, può essere utilizzata per sviluppare armi autonome o sistemi di sorveglianza oppressivi, mettendo a rischio i diritti umani e la stabilità globale.

IA che monitorano altre IA.

Alcuni specialisti del settore condividono le preoccupazioni di Schmidt, tuttavia qui iniziano le polemiche, secondo l'ex googo i tecnologi non dovrebbero essere gli unici a prendere queste decisioni, serve un consenso globale su come implementare le protezioni in questi sistemi per preservare la dignità umana.

È interessante notare che Schmidt suggerisce che la soluzione ai rischi dell’intelligenza artificiale potrebbe risiedere nell’intelligenza artificiale stessa. Egli ritiene che i sistemi avanzati di intelligenza artificiale potrebbero essere utilizzati per monitorare e controllare altri sistemi di intelligenza artificiale, una sorta di guardiano digitale per prevenire gli abusi, ma questa idea solleva ancora di più si chiede come garantire che questi sistemi siano affidabili ed etici.

La discussione sulla governance dell’Intelligenza Artificiale è appena iniziata, ma le parole di un ex CEO di Google chiariscono che il tempo è una risorsa scarsa, con l’avanzare tecnologico l’umanità ha bisogno di agire in modo responsabile, creando un equilibrio tra innovazione e sicurezza.

Il futuro dell’intelligenza artificiale non sarà più plasmato solo dagli ingegneri e dagli scienziati che la svilupperanno, ma da decisioni che avranno un impatto sul mondo intero. Siamo pronti ad affrontare questa sfida o sarà l’IA stessa a decidere per tutti noi, biologici e digitali.